Codice Appalti, le proposte di modifica degli esperti
05/10/2016 - Programmazione e progetto, appalto integrato, stazioni appaltanti, partenariato pubblico-privato, poteri dell’ANAC, subappalto, partecipazione alle gare, cabina di regia.
Su questi aspetti si concentrano le 15 proposte presentate in vista del decreto correttivo del Codice degli Appalti, in un seminario in Senato da Italiadecide, Aequa, ApertaContrada, ResPublica, organizzazioni che si dedicano da alcuni anni all’analisi dei problemi connessi ai contratti pubblici.
Vediamone alcune:
In tema di progettazione e programmazione delle opere, si chiede di adeguare le norme primarie ai principi e alle prassi consolidate a livello internazionale. In particolare superando la confusione tra pre-fattibilità e fattibilità del progetto e incentivando le Stazioni Appaltanti a dotarsi delle competenze professionali necessarie a realizzare studi di prefattibilità di alta qualità.
Per quanto riguarda l’appalto integrato, viene proposto di attenuare l’obbligo, introdotto dal nuovo Codice, di effettuare l’appalto dei lavori solo sul progetto esecutivo, prescindendo dalla tipologia e dalle caratteristiche dell’opera, perché l’attuale formulazione può sfavorire l’innovazione che procedure di affidamento più libere e contrattuali (ben presenti in tutti gli altri ordinamenti) invece hanno da sempre favorito.
Altra proposta è quella di separare i ruoli di chi decide la spesa, chi esegue l’affidamento e chi controlla i risultati, attraverso la creazione di un ruolo professionale specifico di “buyer pubblico”, focalizzato sulla qualità dei risultati e sul supporto ai centri di spesa nelle scelte e nella programmazione.
Viene chiesto di superare l’eccesso di rigidità nei confronti del subappalto, che rischia di tradursi in un eccessivo favore per un modello imprenditoriale caratterizzato dall’esecuzione in diretta delle commesse, dalle opere civili all’impiantistica fino ad alcune tipologie di forniture (es. la prefabbricazione).
Per i settori speciali viene proposto di modificare le norme sul subappalto, attraverso l’esclusione dell’obbligo di indicare la terna di subappaltatori in sede di offerta, nonché la previsione che l’ente aggiudicatore possa procedere al pagamento diretto dei subappaltatori solo in caso di richiesta dello stesso subappaltatore rispetto ad un accertato e non contestato inadempimento dell’appaltatore e negli altri casi previsti dal bando di gara o dalla lettera d’invito.
La versione integrale delle proposte è consultabile nel paper, che contiene anche contributi di Angelo Bianchi, Maurizio Cafagno, Riccardo Colangelo, Stefano de Marinis, Mariangela Di Giandomenico, Gianfrancesco Fidone, Ilaria Gobbato, Francesco Karrer, Rocco Motolese, Filippo Satta, Federico Sutti, Anna Romano, Paolo Urbani.