07/11/2016 - Destinare l’8x1000 dello Stato, per almeno 10 anni, alla ricostruzione e al restauro del patrimonio storico-culturale delle aree colpite dal sisma che dal 24 agosto sta interessando il Centro-Italia.
Questa la richiesta avanzata dal Presidente della Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, insieme ai colleghi Chiara Braga ed Enrico Borghi, in un’interrogazione al Presidente del Consiglio e ai Ministri dell'Economia e dei Beni Culturali e del Turismo.
Realacci, data la drammaticità dei danni subiti dal patrimonio storico-culturale delle aree colpite dal sisma, ha espresso la necessità di un flusso di finanziamenti certo e costante nel tempo.
Nell’interrogazione, quindi, il Governo è stato invitato ad assumere iniziative normative per vincolare, per almeno dieci anni, il gettito dell'8 x 100 destinato allo Stato elusivamente agli interventi di ricostruzione e di restauro dei beni artistici distrutti o danneggiati dal terremoto.
In questo modo si potrebbe garantire la tenuta delle comunità e la ripresa delle attività economiche mentre procedono i lavori per la messa in sicurezza delle aree terremotate.
Infine Realacci ha ricordato che questa finalità per i fondi dell'8x1000 è prevista dalla legge e viene incontro anche ad alcuni rilievi avanzati dalla Corte dei Conti sull’impiego di queste somme. La Corte ha più volte censurato, infatti, il disinteresse dei precedenti governi sull'uso e il relativo risultato dei fondi dell’8x1000 destinati alla Stato, che a norma di legge dovrebbero finanziare interventi per le calamità naturali, i beni culturali, l'assistenza ai rifugiati, la fame nel mondo e l'edilizia scolastica, e criticato anche la mancata pubblicità sulla destinazione dei fondi, che potrebbe incrementare il gettito a disposizione.

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