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Luoghi di cura in edifici accattivanti, binomio possibile

Luoghi di cura in edifici accattivanti, binomio possibile

Cliniche pubbliche e private in cui la gestione degli spazi, la scelta dei materiali e le soluzioni progettuali allontanano l’associazione con gli ambienti ospedalieri

di Paola Mammarella
21/11/2016 - Strutture accattivanti ed esteticamente gradevoli in cui curarsi. Il binomio bellezza - struttura ospedaliera è possibile anche in Italia.

Ecco qualche esempio in cui la gestione degli spazi, i materiali usati e i colori scelti allontanano la percezione di trovarsi in un ambiente ospedaliero.
 

Ospedale del mare, Napoli

L’ospedale del mare di Napoli, realizzato nel 2015 su progetto dello studio laN+, è rivestito da un sistema di pannelli di vetro e cemento fibrorinforzato in toni di colore variabili da blu al verde, che seguono linee spezzate con diverse inclinazioni. Solai forati da grandi buchi e un grande cilindro vetrato facilitano l’illuminazione naturale.


Ospedale comprensoriale di Gubbio e Gualdo Tadino

Ultimato nel 2008 e progettato dallo studio Lamberto Rossi Associati, questo ospedale giardino traduce in pratica le indicazioni ministeriali che vogliono ambienti ospitali, permeabili e flessibili, cioè in grado di adattarsi al progresso tecnologico. La struttura è composta da quattro blocchi di tre piani e si sviluppa in orizzontale. I collegamenti tra i vari corpi di fabbrica sono concepiti come giunti trasparenti.


Ospedale Careggi, Firenze

Nel 2010 l’area dell’Ospedale Careggi di Firenze, che ospita anche la Facoltà di Medicina, è stata riqualificata con la realizzazione del nuovo centro direzionale progettato dallo studio CSPE. Adesso l’area ospedaliera non è più chiusa fuori dalla città attraverso un muro, ma si integra nel contesto urbano. A fare da porta tra complesso ospedaliero e città è proprio il nuovo centro direzionale, che funge anche da piazza coperta e luogo di incontro. Il complesso, costituito da quattro volumi, è sovrastato da un’unica copertura che fondono i diversi edifici facendoli percepire come un unico organismo.


Santa Barbara Hospital, Gela

La struttura, già esistente dagli anni Sessanta, è stata completamente stravolta per trasformarsi in un ospedale di primo livello. Gli interventi di riqualificazione hanno riguardato la facciata, con la realizzazione di una torre ascensore esterna e tre finger. I nuovi elementi sono stati rivestiti tutti in pvc. Gli spazi comuni sono stati resi più ampi demolendo tutti i muri divisori. Tutti gli ambienti sono dotati di pareti vetrate.


Ospedale di Brunico

Lo studio Ralf Dejaco nel 2006 ha progettato l’ampliamento e l’ammodernamento dell’ospedale di Brunico, in Trentino Alto Adige. Ampi spazi, vetrate, giochi di geometrie e di luci caratterizzano la nuova struttura, ultimata nel 2013.


Merli Dental Clinic, Rimini

La clinica odontoiatrica, ultimata nel 2009, è stata progettata dallo studio Cumo Mori Roversi Architetti. Gli ambienti, gli elementi di collegamento tra i piani e gli arredi sono stati interpretati in maniera giocosa, solare e luminosa, cercando di allontanare l’associazione con gli ambiti ospedalieri.  

 
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