Recupero seminterrati, in Lombardia una proposta per limitare il consumo di suolo
NORMATIVA
Recupero seminterrati, in Lombardia una proposta per limitare il consumo di suolo
Sarà possibile derogare alle altezze previste per i locali abitabili, ma assicurando le prescrizioni igienico-sanitarie
18/01/2017 - Creare nuovi alloggi recuperando i seminterrati esistenti realizzati in modo legittimo. È la proposta di legge con cui la Regione Lombardia cerca di dare una risposta alla tensione abitativa a consumo di suolo zero.
Il disegno di legge in realtà è stato presentato nel 2015, ma nei giorni scorsi ha iniziato il suo iter in Commissione Territorio del Consiglio regionale.
La norma mira a rivitalizzare il settore edile regolarizzando la pratica, già molto diffusa, di utilizzare i seminterrati come tavernette o studi.
Dal punto di vista tecnico, la legge classifica il recupero dei seminterrati tra gli interventi di ristrutturazione edilizia, precisando che non è necessaria la preventiva approvazione di piano attuativo.
Bisognerà rispettare tutte le prescrizioni igienico-sanitarie previste dai regolamenti vigenti. L’unica eccezione possibile sarà la possibilità di derogare all’altezza dei singoli locali destinati alla permanenza di persone, che comunque non potrà essere inferiore a 2,40 metri.
Gli interventi dovranno prevedere misure per il contenimento dei consumi energetici, con l'obbligo di realizzazione di idonee opere di isolamento termico.
Contestualmente agli interventi di recupero, sarà obbligatorio reperire spazi per i parcheggi pertinenziali. Nel caso in cui si dimostri l’impossibilità di reperire gli spazi, sarà possibile, in alternativa, versare una somma pari al costo di costruzione per metro quadrato di spazio per parcheggi da reperire
Gli interventi dovranno infine rispettare le prescrizioni della LR 6/1989 sull’abbattimento delle barriere architettoniche.
Il disegno di legge in realtà è stato presentato nel 2015, ma nei giorni scorsi ha iniziato il suo iter in Commissione Territorio del Consiglio regionale.
La norma mira a rivitalizzare il settore edile regolarizzando la pratica, già molto diffusa, di utilizzare i seminterrati come tavernette o studi.
Il recupero dei seminterrati è una ristrutturazione
Innanzitutto la norma spiega che si definiscono seminterrati i piani la cui superficie laterale si presenta parzialmente controterra, in misura comunque non superiore ai due terzi della superficie laterale totale.Dal punto di vista tecnico, la legge classifica il recupero dei seminterrati tra gli interventi di ristrutturazione edilizia, precisando che non è necessaria la preventiva approvazione di piano attuativo.
Regole per il recupero dei seminterrati
Il riutilizzo sarà possibile rispettando una serie di vincoli. Innanzitutto i seminterrati dovranno risultare “legittimamente realizzati alla data di entrata in vigore della legge” e trovarsi in edifici già serviti da tutte le urbanizzazioni primarie.Bisognerà rispettare tutte le prescrizioni igienico-sanitarie previste dai regolamenti vigenti. L’unica eccezione possibile sarà la possibilità di derogare all’altezza dei singoli locali destinati alla permanenza di persone, che comunque non potrà essere inferiore a 2,40 metri.
Gli interventi dovranno prevedere misure per il contenimento dei consumi energetici, con l'obbligo di realizzazione di idonee opere di isolamento termico.
Contestualmente agli interventi di recupero, sarà obbligatorio reperire spazi per i parcheggi pertinenziali. Nel caso in cui si dimostri l’impossibilità di reperire gli spazi, sarà possibile, in alternativa, versare una somma pari al costo di costruzione per metro quadrato di spazio per parcheggi da reperire
Gli interventi dovranno infine rispettare le prescrizioni della LR 6/1989 sull’abbattimento delle barriere architettoniche.