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Città di fondazione, dalla Regione Lazio 2,4 milioni di euro per valorizzarle

Città di fondazione, dalla Regione Lazio 2,4 milioni di euro per valorizzarle

Presentati i progetti per la riqualificazione di edifici e centri urbani dell’architettura razionalista

Vedi Aggiornamento del 11/04/2017
Ex palazzo delle Poste di Sabaudia, foto: Francesco De Benedetto - Flickr
Ex palazzo delle Poste di Sabaudia, foto: Francesco De Benedetto - Flickr
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 11/04/2017
30/01/2017 - La Regione Lazio ha messo a disposizione 2,4 milioni di euro per la valorizzazione del patrimonio culturale di sei città di fondazione: Latina, Sabaudia, Pontinia, Aprilia, Pomezia, Colleferro.
 
I fondi saranno investiti per la riqualificazione di edifici dell’architettura razionalista e per interventi di adeguamento di spazi e servizi legati ad attività ed eventi culturali e ricreativi dei sei centri urbani fondati durante il periodo fascista e che presentano caratteristiche peculiari legate alle teorie urbanistiche dell'epoca.
 

Valorizzazione città di fondazione: i sei progetti

Le sei proposte progettuali presentate dai Comuni e che hanno ottenuto i finanziamenti regionali sono:
- Aprilia: Ristrutturazione e allestimento dell’area esterna del mercato coperto di fondazione e realizzazione della Piazza delle Erbe;
- Latina: Adeguamento degli spazi culturali, espositivi e ricreativi della Biblioteca comunale Aldo Manuzio (ex Albergo Italia);
- Pomezia: Adeguamento immobile utilizzato da servizi comunali ad archivio storico comunale e centro documentazione e promozione del territorio;
- Pontinia: Adeguamento funzionale del Padiglione ex Torre idrica e realizzazione di uno spazio culturale e di accoglienza;
- Sabaudia: Illuminazione degli edifici del centro cittadino con le luci di Vittorio e Francesca Storaro. Ulteriore adeguamento dell’edificio ex Poste a centro documentazione Angiolo Mazzoni;
- Colleferro: Potenziamento e valorizzazione del mercato coperto comunale.
 
La conoscenza, il recupero e la valorizzazione delle città di fondazione fa parte di una più estesa azione intrapresa dalla Regione Lazio sul tema del patrimonio architettonico moderno. Oltre alle attività di carattere strutturale e alla canonica attività di valorizzazione territoriale, la Regione ha coinvolto i sei Comuni per progettare nuove strategie e attività da promuovere all’interno delle strutture funzionalmente adeguate, e per sviluppare un sistema coordinato di offerta culturale, anche attraverso la creazione di una rete stabile e integrata di laboratori, sedi espositive, atelier, officine che animino la vita culturale locale con iniziative di spessore internazionale (legate anche a summer school).
 

Città di fondazione: i commenti della Regione

Il presidente, Nicola Zingaretti, ha dichiarato: “L'architettura razionalista, che è così presente nella nostra regione è un’immensa ricchezza storica, architettonica ed è assolutamente giusto valorizzarla”.
 
“Quello a cui abbiamo guardato è la necessità di dare ai cittadini dei luoghi urbani belli, fruibili e soprattutto di promuovere questi luoghi per indicare una via dello sviluppo, quella del turismo e quella della fruizione urbana ai fini di una maggiore promozione territoriale.  Abbiamo recuperato anche da questo punto di vista dei luoghi meravigliosi, spesso o abbandonati o non valorizzati. È un modo concreto per essere vicini ai comuni del Lazio e farlo adesso, in tempi di crisi, è una piccola grande rivoluzione che rimette al centro la bellezza e la voglia di scoprire quante opportunità ci sono in questo territorio”, ha continuato Zingaretti.
 
“Sono sei progetti legati alle città di fondazione di cui tutti parlano, ma che nessuno è andato realmente a vedere” ha commentato Lidia Ravera, assessore alla Cultura, “sono progetti che nascono da un'idea che mette la popolazione e i cittadini al centro dell'estetica”.
 
“Sono dei luoghi non solo da recuperare, perché sono dei capolavori del razionalismo, ma anche luoghi di incontro, spazi multimediali, dove organizzare seminari, summer school, dove la gente può scambiarsi idee, luoghi che si trasformano anche in biblioteche, dove fare anche spettacolo dal vivo, perché questa è sempre stata la scelta politica di fondo che abbiamo fatto in questi quattro anni per illuminare i capolavori nascosti della nostra regione”, ha concluso Ravera.
 
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