Gare di progettazione, importi quadruplicati rispetto al 2016
09/03/2017 - Continua la crescita delle gare per i servizi di ingegneria e architettura: nel mese di febbraio sono state bandite gare (senza esecuzione) per un importo complessivo che sfiora i 30 milioni di euro, circa il quadruplo di quanto rilevato nel mese di febbraio del 2016.
Questi alcuni dati elaborati dal Centro studi del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI).
Servizi di ingegneria e architettura: i dati del CNI
Secondo il Centro Studi CNI l’entrata in vigore del nuovo Codice degli appalti pubblici (Dlgs 50/2016) ha fortemente limitato il ricorso all’appalto integrato e indotto le stazioni appaltanti ad incrementare la pubblicazione dei bandi di gara per i soli servizi di ingegneria.
Non accenna invece a migliorare la situazione per quanto concerne il rispetto delle indicazioni ANAC relative all’obbligo di indicazione del criterio utilizzato per il calcolo del corrispettivo posto a base d’asta e della pubblicazione del relativo schema di calcolo. Il CNI mette in luce che a cinque mesi dalla pubblicazione delle Linee guida ANAC n.1 in più della metà dei bandi non è indicato il criterio utilizzato.
Si sta esaurendo, invece, il numero di bandi da rendere nulli a causa dell’utilizzo di criteri di calcolo diversi da quelli previsti nel DM17 giugno 2016 che a febbraio si attesta intorno allo 0,4% dei bandi.
Gare di progettazione: benefici per i professionisti
Per gli Ingegneri la decisa impennata dei bandi di gara per servizi di ingegneria e architettura senza esecuzione dei lavori dovrebbe apportare benefici ai professionisti il cui grado di competitività è limitato quasi esclusivamente a questa tipologia di gare.
Anche se il CNI segnala il rischio che gli appalti vengano “polverizzati” in tante piccole gare per servizi di poca entità da affidare sulla base del massimo ribasso offerto: nel mese di febbraio, ben il 41,4% dei bandi aveva l’importo a base d’asta inferiore ai 20mila.
Ciò nonostante i ribassi di aggiudicazione si sono assestati su valori compresi tra il 30% e il 40%; per il Centro Studi CNI questo dato è il sintomo che la “dignità” dei professionisti non consente di scendere sotto una certa soglia per non vedere svilite le proprie competenze.
Continuano tuttavia a registrarsi casi in cui i ribassi raggiungono valori decisamente più elevati : il ribasso massimo registrato nel mese di febbraio è stato del 66,8%.