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Sismabonus, Architetti: ‘precisare le attività che ogni categoria può svolgere’

Sismabonus, Architetti: ‘precisare le attività che ogni categoria può svolgere’

Per il presidente del Cnappc Giuseppe Cappochin la generica estensione di competenze va a discapito dei cittadini

Vedi Aggiornamento del 13/09/2018
Sismabonus, Architetti: ‘precisare le attività che ogni categoria può svolgere’
di Alessandra Marra
23/03/2017 - “Bisogna precisare quali attività relative al Sismabonus rientrino nelle competenze delle rispettive categorie professionali in modo da non lasciare adito a fraintendimenti o dubbi interpretativi”.
 
Questa la richiesta del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori Paesaggisti e Conservatori (CNAPPC) in merito all’estensione di competenze nella attività di classificazione sismica prevista dal prevista dal DM 65 del 7 marzo 2017 che ha modificato il DM 28 febbraio 2017.
 

Sismabonus: guerra di competenze

Secondo il Presidente del CNAPPC, Giuseppe Cappochin “saranno i cittadini delle regioni colpite dal sisma a pagare le conseguenze delle modifiche apportate al Sismabonus. La scomparsa del riferimento ai titoli di studio in ingegneria o architettura necessari per esercitare queste prestazioni e di una chiara definizione delle professionalità deputate a volgerle, lasciano spazio ad una generica estensione di competenze molto poco chiara e che causerà sicuramente controversie e contenziosi  che saranno di intralcio alle attività di ricostruzione”
 
“Stupisce - continua Cappochin - come non si tenga in alcun conto del “principio regolatore” che deve sempre sovrintendere all’esercizio delle competenze dei vari Ordini professionali e che, in ambito sismico, come si legge nel Parere del Consiglio di Stato 2539/2015, viene ribadito essere ispirato al pubblico e preminente interesse rivolto alla tutela della pubblica incolumità’”.
 
“Migliorare la sicurezza statica o adeguare alla normativa vigente gli edifici esistenti in zona sismica richiede  necessariamente valutazioni complesse sulle strutture e sulla loro risposta alle azioni sismiche, valutazioni che -  solo chi possiede adeguate competenze e professionalità, come architetti ed ingegneri -  può effettuare”.
 

Sismabonus: chiarire le competenze

Per queste ragioni gli Architetti chiedono di “varare una nuova e specifica normativa, precisando quali attività relative al Sisimabonus rientrino nelle competenze delle rispettive categorie professionali per non lasciare adito a fraintendimenti e dare spazio a dubbi interpretativi”.
 
“Sia chiaro che questa posizione non è espressione di una chiusura corporativa, ma è una diretta assunzione di responsabilità nei confronti  dei cittadini colpiti dal terremoto -  che guardano alla ricostruzione come  ad un fondamentale momento di ripartenza -  e un preciso dovere di tutela dell’ interesse pubblico” ha concluso il Presidente degli architetti italiani.
 
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