Mercato residenziale, nel 2016 compravendite su del 18,9%
MERCATI
Mercato residenziale, nel 2016 compravendite su del 18,9%
Agenzia delle Entrate: in aumento i mutui ipotecari per l’acquisto delle abitazioni
16/05/2017 - Continua il trend positivo del mercato delle abitazioni in Italia che, in termini di numero di compravendite, nel 2016, fa un balzo in avanti e aumenta del 18,9%.
Questa la fotografia che emerge dal Rapporto immobiliare residenziale 2017, lo studio realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che analizza il trend del mercato del mattone nel 2016.
In leggero aumento anche la superficie media delle abitazioni, che passa da 105,2 a 106,6 m2 , mentre il valore di scambio delle abitazioni, stimato in 89 miliardi di euro, è cresciuto del 17,4%.
Anche il mercato delle pertinenze mostra un rialzo analogo a quello registrato per le abitazioni (+19%), con un tasso di crescita più accentuato nelle regioni settentrionali.
A livello regionale, il mercato delle abitazioni più dinamico si registra in Lombardia (+21,4%), che da sola rappresenta circa un quinto dell’intero mercato nazionale, e a seguire Veneto (+23,1%), Toscana (+20,0%), EmiliaRomagna (+22,8%) e Piemonte (+22,8%). Il Molise (+7,8%) e la Calabria (+10,8%) sono le regioni dove il mercato residenziale nel 2016 cresce meno rispetto al 2015.
Per quanto riguarda il capitale erogato per l’acquisto di un’abitazione, la quota media si avvicina ai 120mila euro, fino a raggiungere il capitale unitario massimo di 153 mila euro nei capoluoghi del centro.
Continua il calo del tasso d’interesse dei mutui, che nel 2016 scende ancora di 0,44 punti percentuali, portandosi al 2,31%. I tassi medi risultano più elevati nelle regioni del sud (2,56%) e del centro (2,46%), mentre quelli più bassi si registrano nelle regioni del nord (2,18%).
La durata media del mutuo è sostanzialmente stabile a 22,5 anni, distribuita in maniera più o meno omogenea tra le aree del Paese. Scende anche, in media, la rata mensile che, dai 592 euro osservati nel 2015, passa a 570 euro.
La superficie media si colloca intorno ai 92 mq , con un canone annuo medio pari a 60,7 €/mq , in aumento dello 0,3% rispetto al 2016. Oltre la metà degli affitti è registrata con contratti ordinari di lungo periodo, circa un quarto del mercato è costituito da contratti agevolati con durata superiore ai tre anni, segue il segmento dell’ordinario transitorio, con un peso intorno al 17%, mentre la quota di contratti agevolati stipulati con studenti è inferiore al 3%.
In quest’ultimo anno la dinamica positiva è principalmente dovuta ad una forte riduzione del costo dei mutui (che spiega l’80% del miglioramento intervenuto), mentre continua ad essere positivo anche il contributo dovuto al miglioramento del prezzo relativo delle case rispetto al reddito disponibile, anche se è da rilevare la recente crescita delle quotazioni immobiliari.
Il miglioramento delle condizioni di accesso all’acquisto di una abitazione è risultato piuttosto omogeneo a livello territoriale: la condizione di accessibilità è presente in tutte le regioni ed inoltre sono 17 su 19 le regioni in cui nel 2016 l’indice ha registrato un massimo storico.
Questa la fotografia che emerge dal Rapporto immobiliare residenziale 2017, lo studio realizzato dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Associazione Bancaria Italiana (ABI), che analizza il trend del mercato del mattone nel 2016.
Compravendite immobiliari: i numeri del 2016
Il rapporto mostra che, dopo un periodo di crisi osservato a partire dal 2007, da qualche anno il mercato immobiliare delle abitazioni sembra essere tornato in crescita, registrando 533.741 unità compravendute nel 2016 e un incremento del 18,9% rispetto al 2015.In leggero aumento anche la superficie media delle abitazioni, che passa da 105,2 a 106,6 m2 , mentre il valore di scambio delle abitazioni, stimato in 89 miliardi di euro, è cresciuto del 17,4%.
Anche il mercato delle pertinenze mostra un rialzo analogo a quello registrato per le abitazioni (+19%), con un tasso di crescita più accentuato nelle regioni settentrionali.
A livello regionale, il mercato delle abitazioni più dinamico si registra in Lombardia (+21,4%), che da sola rappresenta circa un quinto dell’intero mercato nazionale, e a seguire Veneto (+23,1%), Toscana (+20,0%), EmiliaRomagna (+22,8%) e Piemonte (+22,8%). Il Molise (+7,8%) e la Calabria (+10,8%) sono le regioni dove il mercato residenziale nel 2016 cresce meno rispetto al 2015.
Compravendite, in rialzo quelle con il mutuo
Le abitazioni acquistate tramite mutuo ipotecario sono state 246.182, il 27,3% in più rispetto al 2015, quando erano state 193.350.Per quanto riguarda il capitale erogato per l’acquisto di un’abitazione, la quota media si avvicina ai 120mila euro, fino a raggiungere il capitale unitario massimo di 153 mila euro nei capoluoghi del centro.
Continua il calo del tasso d’interesse dei mutui, che nel 2016 scende ancora di 0,44 punti percentuali, portandosi al 2,31%. I tassi medi risultano più elevati nelle regioni del sud (2,56%) e del centro (2,46%), mentre quelli più bassi si registrano nelle regioni del nord (2,18%).
La durata media del mutuo è sostanzialmente stabile a 22,5 anni, distribuita in maniera più o meno omogenea tra le aree del Paese. Scende anche, in media, la rata mensile che, dai 592 euro osservati nel 2015, passa a 570 euro.
Immobiliare, il mercato degli affitti
Nel 2016 il numero di nuovi contratti di locazione è stato pari a 1.690.520, l’1,3% in più rispetto al 2015, per un totale di oltre 1,7 milioni di immobili locati. Complessivamente, le abitazioni locate nel 2016 ammontano a circa il 5,6% dello stock potenzialmente disponibile (depurato cioè delle abitazioni principali).La superficie media si colloca intorno ai 92 mq , con un canone annuo medio pari a 60,7 €/mq , in aumento dello 0,3% rispetto al 2016. Oltre la metà degli affitti è registrata con contratti ordinari di lungo periodo, circa un quarto del mercato è costituito da contratti agevolati con durata superiore ai tre anni, segue il segmento dell’ordinario transitorio, con un peso intorno al 17%, mentre la quota di contratti agevolati stipulati con studenti è inferiore al 3%.
L’indice di affordability
Elaborato dall’Ufficio Studi Abi secondo le prassi metodologiche di matrice anglosassone, l’indice di affordability sintetizza l’analisi dei vari fattori (reddito disponibile, prezzi delle case, andamento, tassi di interesse sui mutui) che influenzano la possibilità per le famiglie di comprare casa indebitandosi e ne descrive l’andamento. Nel 2016 l’indice continua nel suo trend positivo, registrando un significativo miglioramento che nel secondo semestre dell’anno lo porta a stabilire il nuovo massimo storico; secondo le proiezioni mensili, a marzo del 2017 l’indice si sarebbe stabilizzato su valori di fine anno scorso.In quest’ultimo anno la dinamica positiva è principalmente dovuta ad una forte riduzione del costo dei mutui (che spiega l’80% del miglioramento intervenuto), mentre continua ad essere positivo anche il contributo dovuto al miglioramento del prezzo relativo delle case rispetto al reddito disponibile, anche se è da rilevare la recente crescita delle quotazioni immobiliari.
Il miglioramento delle condizioni di accesso all’acquisto di una abitazione è risultato piuttosto omogeneo a livello territoriale: la condizione di accessibilità è presente in tutte le regioni ed inoltre sono 17 su 19 le regioni in cui nel 2016 l’indice ha registrato un massimo storico.