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Sismabonus, Periti: ‘accettare gli incarichi se supportati da strutturisti specializzati’

Sismabonus, Periti: ‘accettare gli incarichi se supportati da strutturisti specializzati’

Nella Guida il CNPI spiega che la detrazione all'85% conviene soprattutto ai redditi alti

Vedi Aggiornamento del 25/01/2019
di Alessandra Marra
23/05/2017 - 'I tecnici non strutturisti accettino gli incarichi di adeguamento sismico solo se supportati da uno strutturista specializzato'.
 
A consigliarlo il Consiglio Nazionale dei Periti Industriali (CNPI) nella ‘Guida al Sismabonus’ finalizzata ad illustrare, in maniera estremamente sintetica, i punti chiave delle nuove disposizioni, i riferimenti normativi necessari ai professionisti incaricati e l’iter da seguire per accedere alle possibili agevolazioni fiscali.
 

Riduzione rischio sismico: la responsabilità del tecnico

I Periti avvertono che “gli interventi di riduzione del rischio sismico, su qualsiasi tipo di fabbricato, fanno ricadere sul certificatore tutte le conseguenti responsabilità”. Per questa ragione, “qualsiasi professionista dovrà valutare attentamente la propria organizzazione professionale prima di assumere gli incarichi”.
 
Sulla base delle analisi dei Periti sulle linee guida, questo tipo di prestazioni professionali, pur non essendo limitate esclusivamente a strutturisti di specializzazione, restano delle attività particolarmente indicate ad organizzazioni multidisciplinari come le società tra professionisti o le associazioni professionali che raggruppano professionisti dell’area tecnica di categorie diverse (architetti, ingegneri, geometri e periti industriali).
 
“In alternativa”, suggerisce il CNPI, “si può assumere un incarico se si ha la possibilità di disporre di un’adeguata collaborazione di uno strutturista specializzato che si assuma i relativi oneri e responsabilità”. 
 

Sismabonus: a chi conviene la detrazione maggiorata?

Nella guida i Periti Industriali fanno anche notare che “il beneficio andrà soltanto a coloro che, anno per anno, si troveranno nella condizione di dover far fronte ad una fiscalità di un certo peso. Se un proprietario è l’unico contribuente ( il solo che paga le imposte) potrà portare in detrazione al massimo cinque volte le imposte che paga nel quinquennio. Un discorso diverso, invece, riguarda chi si trova nelle condizioni di consentire il recupero a più persone che producono reddito ( più soggetti che pagano le imposte).
 
Ad esempio, se un proprietario esegue lavori di miglioramento sismico di due classi, nella sua unità immobiliare, per l’importo di 50 mila euro (tutto incluso) potrà beneficiare del recupero fiscale di 40 mila euro (80% di 50 mila euro) e recuperare l’intera somma se sarà soggetto ad una tassazione media nei cinque anni di euro 8 mila euro.
 
I vantaggi per i redditi più bassi si potrebbero avere attraverso la cessione del credito ma per i dettagli occorre aspettare le direttive che fornirà l’Agenzia delle Entrate.
 
Il CNPI consiglia, quindi, di indagare a fondo ogni immobile per individuarne l’eventuale opportunità di utilizzo del beneficio.
 
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