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Ecobonus, novità in vista con la Strategia Energetica Nazionale

Ecobonus, novità in vista con la Strategia Energetica Nazionale

Fondo di garanzia per l’eco-prestito, coinvolgimento delle banche e incentivi graduati in base al risparmio energetico atteso

Vedi Aggiornamento del 22/01/2018
di Paola Mammarella
15/05/2017 - Fondo di garanzia per l’eco-prestito e coinvolgimento delle banche nel sistema di incentivi per l’efficienza energetica degli edifici, ma anche stabilizzazione dell’Ecobonus con detrazioni fiscali graduate in base al risparmio energetico atteso.
 
Sono alcune delle proposte contenute nella Strategia energetica nazionale (Sen), che nei giorni scorsi è stata presentata in Parlamento dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, e dal Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Gian Luca Galletti.
 
Per raggiungere gli obiettivi COP21, la Sen, che ora dovrà essere discussa, propone alcuni aggiustamenti alle norme esistenti in modo da far crescere gli investimenti in efficienza energetica e dare impulso alla diffusione delle energie rinnovabili.
 

Ecobonus: Fondo di garanzia e banche

Secondo le rilevazioni condotte, i privati interessati a realizzare gli interventi di riqualificazione energetica sono spesso inibiti dalla necessità di possedere un capitale iniziale o dalla difficoltà di accedere ad un prestito.
 
La Strategia energetica nazionale propone quindi l’attivazione di un Fondo di garanzia per l’eco-prestito per coprire il rischio di insolvenza da parte dei proprietari degli immobili. Per il Fondo è stata ipotizzata una dotazione di 50 milioni di euro, in modo da coprire interventi per un miliardo di euro.
 
Il Fondo offrirebbe delle garanzie per gli interventi standard, senza la necessità che il soggetto finanziatore svolga una valutazione puntuale dei singoli interventi. La lista degli interventi standard verrebbe redatta da un ente certificatore terzo, ad esempio l’Enea.
 
Il coinvolgimento degli istituti finanziari consentirebbe inoltre la riduzione del Fondo.
 
Al momento, lo ricordiamo, in base alla Legge di Bilancio 2017, i condòmini possono cedere il credito di imposta, corrispondente all’Ecobonus, ai fornitori che realizzano i lavori, ma non alle banche e ad altri intermediari finanziari. Questo limite, sostengono da sempre gli operatori del settore, disincentiva gli interventi di riqualificazione profonda degli edifici.
 

Ecobonus: incentivi maggiori alla deep renovation

La Sen propone di stabilizzare il meccanismo delle detrazioni fiscali per dare più certezza agli operatori.
 
D’altra parte, però, sarebbero introdotti massimali unitari di spesa per tipologia di intervento, in modo da limitare i costi di sistema, e ci sarebbe la modulazione delle percentuali di detrazione sulla base del risparmio atteso dopo i lavori.
 
In questo modo, verrebbero premiati gli interventi più efficienti e il mercato si orienterebbe verso gli interventi di “deep renovation”, con un miglior rapporto costo-efficacia.
 
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