Centro Italia, stanziati 14 milioni di euro per 69 chiese
RISTRUTTURAZIONE
Centro Italia, stanziati 14 milioni di euro per 69 chiese
Al via i lavori di messa in sicurezza dei luoghi di culto danneggiati dai terremoti

10/05/2017 - Tutto pronto per l’apertura dei cantieri di messa in sicurezza di 69 chiese lievemente danneggiate dai terremoti dell’ultimo anno in Centro Italia.
È stata pubblicata l’Ordinanza 23 del 5 maggio 2017, a firma del commissario per la ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani, che definisce “i criteri del primo programma di interventi edili per garantire la continuità dell’esercizio di culto”.
Lo stanziamento a carico dello Stato ammonta a 14 milioni e 358 mila euro, da ripartire fra le diocesi interessate, per i lavori su 69 chiese: 5 in Abruzzo, 4 nel Lazio, 40 nelle Marche e 20 in Umbria. Consulta l'elenco delle 69 chiese allegato all'Ordinanza. L’obiettivo è riaprire i luoghi di culto per restituirli nella piena disponibilità delle comunità locali, già a partire dal prossimo Natale.
Al progetto devono essere allegati: la perizia asseverata dal tecnico incaricato della progettazione; la documentazione relativa alla ‘procedura selettiva seguita per l’individuazione dell’impresa’; ‘l’eventuale polizza assicurativa stipulata prima del terremoto per il risarcimento dei danni’ ‘dalla quale risulti l’importo assicurativo riconosciuto’.
E ancora: gli estremi dell’ordinanza comunale di inagibilità; i nominativi dei tecnici incaricati della progettazione e direzione lavori; l’impresa scelta tra almeno 5 ditte attraverso procedura concorrenziale; gli estremi del conto corrente bancario dove far confluire i contributi.
I lavori devono essere ‘obbligatoriamente affidati a imprese iscritte all’Anagrafe antimafia e che non abbiano commesso violazioni agli obblighi contributivi e previdenziali’. Per interventi superiori a 150mila euro, le imprese devono essere in possesso della qualificazione di esecutori di lavori pubblici (articolo 84 del Codice Appalti).
Qualora l’edificio di culto sia sottoposto a tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004), il progetto è sottoposto al parere della Conferenza regionale di cui all’articolo 16, comma 4, del DL 189/2016 per l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni.
Completata l’istruttoria, il presidente di Regione-vicecommissario rilascia l’autorizzazione ad effettuare i lavori ed adotta il decreto di concessione del contributo, il cui importo massimo non può superare i 300 mila euro di lavori. La liquidazione, infine, viene effettuata dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione competente mediante accredito su conto corrente bancario.
È stata pubblicata l’Ordinanza 23 del 5 maggio 2017, a firma del commissario per la ricostruzione sisma 2016, Vasco Errani, che definisce “i criteri del primo programma di interventi edili per garantire la continuità dell’esercizio di culto”.
Lo stanziamento a carico dello Stato ammonta a 14 milioni e 358 mila euro, da ripartire fra le diocesi interessate, per i lavori su 69 chiese: 5 in Abruzzo, 4 nel Lazio, 40 nelle Marche e 20 in Umbria. Consulta l'elenco delle 69 chiese allegato all'Ordinanza. L’obiettivo è riaprire i luoghi di culto per restituirli nella piena disponibilità delle comunità locali, già a partire dal prossimo Natale.
L’iter per la presentazione dei progetti
I proprietari, possessori o detentori delle chiese avranno 60 giorni di tempo, dalla pubblicazione dell'Ordinanza in Gazzetta Ufficiale, per la presentazione dei progetti agli uffici speciali per la ricostruzione delle Regioni competenti.Al progetto devono essere allegati: la perizia asseverata dal tecnico incaricato della progettazione; la documentazione relativa alla ‘procedura selettiva seguita per l’individuazione dell’impresa’; ‘l’eventuale polizza assicurativa stipulata prima del terremoto per il risarcimento dei danni’ ‘dalla quale risulti l’importo assicurativo riconosciuto’.
E ancora: gli estremi dell’ordinanza comunale di inagibilità; i nominativi dei tecnici incaricati della progettazione e direzione lavori; l’impresa scelta tra almeno 5 ditte attraverso procedura concorrenziale; gli estremi del conto corrente bancario dove far confluire i contributi.
I lavori devono essere ‘obbligatoriamente affidati a imprese iscritte all’Anagrafe antimafia e che non abbiano commesso violazioni agli obblighi contributivi e previdenziali’. Per interventi superiori a 150mila euro, le imprese devono essere in possesso della qualificazione di esecutori di lavori pubblici (articolo 84 del Codice Appalti).
L’approvazione dei progetti e dei contributi
L’ufficio speciale per la ricostruzione della Regione competente ‘cura l’istruttoria sul progetto presentato, verifica la congruità dei costi previsti’ e ‘provvede a determinare l’importo massimo ammissibile a contributo entro 30 giorni dal deposito del progetto e della documentazione allegata. Il termine può essere interrotto per una sola volta al fine di richiedere al soggetto attuatore chiarimenti o integrazioni documentali che devono essere resi entro 15 giorni dalla richiesta.Qualora l’edificio di culto sia sottoposto a tutela ai sensi del Codice dei Beni Culturali (Dlgs 42/2004), il progetto è sottoposto al parere della Conferenza regionale di cui all’articolo 16, comma 4, del DL 189/2016 per l’acquisizione delle necessarie autorizzazioni.
Completata l’istruttoria, il presidente di Regione-vicecommissario rilascia l’autorizzazione ad effettuare i lavori ed adotta il decreto di concessione del contributo, il cui importo massimo non può superare i 300 mila euro di lavori. La liquidazione, infine, viene effettuata dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione competente mediante accredito su conto corrente bancario.