28/07/2017 - I lavori di importo inferiore a un milione di euro possono essere affidati col criterio del massimo ribasso anche se si utilizza la procedura negoziata invece di quella ordinaria. Lo ha chiarito l’Autorità nazionale Anticorruzione per evitare il blocco dei piccoli lavori innescato dai dubbi sul Correttivo al Codice Appalti.
Massimo ribasso, i dubbi delle Stazioni Appaltanti
Il
Codice Appalti rinnovato con il Correttivo approvato nel 2017 ha elevato da un milione a 2 milioni di euro la soglia al di sotto della quale le Stazioni Appaltanti possono affidare i lavori col criterio del massimo ribasso. L’innalzamento della soglia deve rispettare due condizioni: che l’affidamento avvenga con
procedure ordinarie e che a base di gara sia posto il
progetto esecutivo.
Il Codice Appalti del 2016
consentiva il massimo ribasso fino a 1 milione di euro senza porre ulteriori condizioni, quindi le Stazioni Appaltanti potevano decidere liberamente se utilizzare la procedura negoziata o quelle ordinarie.
Dopo l’entrata in vigore del Correttivo ci si è quindi chiesti se le condizioni di utilizzare le procedure ordinarie e mettere in gara il progetto esecutivo valessero per tutte le gare di importo fino a 2 milioni di euro o solo per quelle di importo compreso tra uno e 2 milioni.
Massimo ribasso, fino a un milione ok alla procedura negoziata
Il Ministero delle Infrastrutture aveva chiesto un chiarimento all’Anac proponendo, nella sua interpretazione, di continuare a utilizzare la procedura negoziata fino a un milione di euro.
L’Anac ha confermato questa interpretazione. Un passo fondamentale, che darà certezze a molte Stazioni Appaltanti e sbloccherà i lavori.