Jobs Act Autonomi, Poletti: ‘a settembre il cantiere attuativo della legge’
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Jobs Act Autonomi, Poletti: ‘a settembre il cantiere attuativo della legge’
Confprofessioni: ‘negli ultimi dieci anni professionisti raddoppiati ma redditi calati del 18%. L’equo compenso tutelerebbe i più deboli’
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del 03/10/2019
24/07/2017 - “Subito dopo l’estate il Ministero del Lavoro attiverà il tavolo tecnico di confronto permanente sul lavoro autonomo, con i rappresentanti del Ministero e delle associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro e delle associazioni professionali più rappresentative a livello nazionale”.
Lo ha annunciato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del convegno ‘Il lavoro autonomo dopo l’approvazione dello Statuto: cosa cambia, cosa manca’, organizzato da Confprofessioni Lazio lo scorso 19 luglio a Roma.
A due mesi dal varo dello Statuto del lavoro autonomo - spiega Confprofessioni - il Governo si prepara ad aprire il cantiere attuativo della legge. Oltre al tavolo tecnico permanente sulle professioni, sono sulla rampa di lancio gli sportelli per il lavoro autonomo presso i centri per l’impiego, il rafforzamento delle misure di welfare e nuovi incentivi per la previdenza complementare dei liberi professionisti con la possibilità per le Casse di previdenza di attivare prestazioni sociali destinate ai professionisti che abbiano subito un calo del reddito professionale.
“Negli ultimi dieci anni - ha affermato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella - il numero dei professionisti è raddoppiato e i redditi professionali sono calati mediamente del 18%, colpendo soprattutto i giovani. L’equo compenso diventa un tema importante, soprattutto per tutelare le figure professionali più deboli”.
Anche perché - come ha sottolineato Andrea Dili, presidente di Confprofessioni Lazio - “è scandaloso che bandi della pubblica amministrazione prevedano incarichi ai professionisti a titolo gratuito”.
Tesi raccolta da Tommaso Nannicini, professore di Economia dell’Università Bocconi di Milano, ex sottosegretario a Palazzo Chigi e consigliere economico del PD, il quale ha sottolineato la necessità di partire dalla Pubblica Amministrazione, e condivisa da Marco Leonardi, consigliere economico di Palazzo Chigi, e da Maurizio Del Conte, presidente Anpal.
“L’equo compenso propone più di una suggestione” ha concluso il Ministro Poletti. “Dobbiamo continuare la discussione partendo dagli obiettivi e dai problemi, a cominciare dai rapporti con la Pubblica Amministrazione”.
Lo ha annunciato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso del convegno ‘Il lavoro autonomo dopo l’approvazione dello Statuto: cosa cambia, cosa manca’, organizzato da Confprofessioni Lazio lo scorso 19 luglio a Roma.
Da settembre l’attuazione del Jobs Act Autonomi
Rispondendo alle sollecitazioni di Confprofessioni sull’attuazione delle deleghe contenute nel Jobs Act Autonomi, il Ministro Poletti ha affermato: “abbiamo già cominciato a esaminare le caratteristiche che deve avere per rispondere ai criteri che la legge ci consegna, ma lo attiveremo rapidamente, perchè avviare una legge è importante ma poi è importante applicarla, quindi il tavolo partirà immediatamente dopo l’estate”.A due mesi dal varo dello Statuto del lavoro autonomo - spiega Confprofessioni - il Governo si prepara ad aprire il cantiere attuativo della legge. Oltre al tavolo tecnico permanente sulle professioni, sono sulla rampa di lancio gli sportelli per il lavoro autonomo presso i centri per l’impiego, il rafforzamento delle misure di welfare e nuovi incentivi per la previdenza complementare dei liberi professionisti con la possibilità per le Casse di previdenza di attivare prestazioni sociali destinate ai professionisti che abbiano subito un calo del reddito professionale.
Redditi professionali ed equo compenso
Il dibattito si è poi infiammato sul tema dell’equo compenso, rimasto fuori dal Jobs Act Autonomi, ma rilanciato in Senato dal presidente della Commissione Lavoro, Maurizio Sacconi, e da Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera.“Negli ultimi dieci anni - ha affermato il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella - il numero dei professionisti è raddoppiato e i redditi professionali sono calati mediamente del 18%, colpendo soprattutto i giovani. L’equo compenso diventa un tema importante, soprattutto per tutelare le figure professionali più deboli”.
Anche perché - come ha sottolineato Andrea Dili, presidente di Confprofessioni Lazio - “è scandaloso che bandi della pubblica amministrazione prevedano incarichi ai professionisti a titolo gratuito”.
Tesi raccolta da Tommaso Nannicini, professore di Economia dell’Università Bocconi di Milano, ex sottosegretario a Palazzo Chigi e consigliere economico del PD, il quale ha sottolineato la necessità di partire dalla Pubblica Amministrazione, e condivisa da Marco Leonardi, consigliere economico di Palazzo Chigi, e da Maurizio Del Conte, presidente Anpal.
“L’equo compenso propone più di una suggestione” ha concluso il Ministro Poletti. “Dobbiamo continuare la discussione partendo dagli obiettivi e dai problemi, a cominciare dai rapporti con la Pubblica Amministrazione”.