Dissesto idrogeologico, il 90% delle opere è da progettare
Nei prossimi mesi sarà trasferito alle Regioni il Fondo da 100 milioni di euro
I numeri del dissesto idrogeologico
Per mettere in sicurezza il territorio servono oltre 29 miliardi di euro. La maggior parte delle risorse è già stata individuata: per il periodo 2015-2023 è previsto uno stanziamento di 9,9 miliardi di euro (Prestito BEI-CBE, residui di precedenti programmazioni; interventi già finanziati) a cui vanno aggiunti circa 3 miliardi di euro di fondi regionali, per un totale di quasi 13 miliardi già disponibili.Ma se le risorse sono pronte e spendibili, i lavori non sono cantierabili: sul totale degli interventi, solo 1.340 sono in corso in realizzazione, tutti gli altri, pari al 90% delle opere in elenco, ancora da progettare. Nel dettaglio, le opere con progettazione esecutiva (pronte per la gara) sono 1.089, per 1,7 miliardi di euro; le opere con progettazione definitiva sono 1.483, per 4,1 miliardi di euro; le opere con progettazione preliminare o studio di fattibilità sono ben 6.800, per 20,7 miliardi di euro.
I dati, presentati lo scorso maggio a Palazzo Chigi, sono contenuti nel ‘Piano Nazionale per la riduzione del rischio idrogeologico’ messo a punto dalla struttura di missione di Palazzo Chigi, ItaliaSicura.
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Il Fondo progettazione anti-dissesto
Rispondendo ad una interrogazione dei deputati Chiara Braga, Enrico Borghi e Raffaella Mariani, all’inizio di agosto, il Ministero dell’Ambiente ha annunciato che i 100 milioni di euro del ‘Fondo per la progettazione anti-dissesto’ saranno trasferiti alle Regioni ‘nei prossimi mesi’.Il ‘Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico’ - ricordano Braga, Borghi e Mariani nell’interrogazione - è stato istituito dall’articolo 55 del Collegato Ambientale (Legge 221/2015) e finanziato con 100 milioni di euro dalla Delibera CIPE 32/2015. Il Dpcm 14 luglio 2016 ha distribuito su tre anni la dotazione del Fondo (24 milioni di euro nell’anno 2016, 50 nel 2017 e 26 nel 2018) e ne ha definito le modalità di funzionamento.
Il Ministero dell’Ambiente fa presente che nel dicembre 2016 è stato approvato l’indicatore di riparto regionale delle risorse finalizzate agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e il Fondo è stato ripartito tra le regioni.
Successivamente, nel rispetto delle graduatorie del sistema ReNDiS, sono stati redatti gli elenchi regionali degli interventi suscettibili di finanziamento per la progettazione. Tali elenchi sono stati pubblicati sulla piattaforma ReNDiS per essere condivisi con le Regioni prima di passare alla successiva fase istruttoria. Fase che si è già conclusa per tutte le Regioni, ad eccezione dalla Campania e della Basilicata, per le quali è in dirittura di arrivo.
Al momento attuale - ha spiegato il Ministero - è in corso la fase istruttoria sui relativi interventi proposti, ed inerente la verifica dei presupposti per l’ammissibilità al finanziamento, previa verifica della relativa documentazione disponibile per tali interventi nel database ReNDiS. Una volta definita la seconda fase istruttoria, si procederà al trasferimento delle risorse che avverrà nei prossimi mesi, secondo quanto previsto dal DPCM, Regione per Regione.
Struttura di missione Italiasicura - Piano Nazionale di opere e interventi e piano finanziario per la riduzione del rischio idrogeologico da frane e alluvioni
Modalità' di funzionamento del 'Fondo per la progettazione degli interventi contro il dissesto idrogeologico', di cui all'articolo 55 della legge 28 dicembre 2015, n. 221
Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014)
Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica - Assegnazione di risorse ad un piano stralcio di interventi prioritari, per livello di rischio e tempestivamente cantierabili, relativi alle aree metropolitane e alle aree urbane con un alto livello di popolazione esposta al rischio