21/09/2017 - Le facciate, essendo sottoposte costantemente agli agenti atmosferici, allo smog e alle sollecitazioni esterne, hanno bisogno di una manutenzione costante che possa proteggerle, lasciando inalterato anche l’aspetto esteriore.
Le facciate, quindi, devono soddisfare sia esigenze estetiche che di comfort come: elevata durabilità, facilità di manutenzione, tenuta all’aria e all’acqua, resistenza agli urti ecc. L’obsolescenza, però, può portare al degrado delle facciate esterne e a problemi come: distacco dell’intonaco, scrostature, cavillature, fessurazioni e condensa.
Degrado e manutenzione delle facciate esterne
Primo passo da compiere per intervenire sulle facciate è l'individuazione dei fenomeni di degrado e delle cause che li generano. Successivamente, va eliminata la causa che l’ha provocato. Infine, si devono effettuare le operazioni di risanamento valutando la tecnologia migliore a seconda del contesto pregresso.
La singola soluzione varierà in funzione dei materiali di cui sono costituiti i paramenti esterni degli edifici e delle diverse tecniche di realizzazione.
Se è presente sulla facciata un’alterazione cromatica, sarà necessario analizzare l’entità e le cause del fenomeno e, una volta individuate ed eliminate, sarà necessario rifare lo strato di finitura.
In caso di deposito superficiale bisognerà analizzare la consistenza e la natura dei depositi e successivamente, se non si tratta di intonaci a stucco, provvedere al lavaggio ad alta pressione con acqua addizionata con detergenti.
Se sulla facciata sono presenti efflorescenze, dopo aver considerato l’estensione del fenomeno, si potrà operare il lavaggio ad alta pressione con acqua contenente soluzioni chimiche appropriate.
Oggi le facciate vengono ‘imbrattate’ da macchie e graffiti; per risolvere il problema è necessario prima di tutto analizzare la sostanza imbrattante e il livello di penetrazione per poi rimuoverla mediante lavaggio o estrattori chimici.
Se sono presenti bollature superficiali, verificata l’estensione e la causa del difetto, bisogna raschiare e rifare lo strato più esterno.
In caso si attacco biologico bisognerà operare con un lavaggio ad alta pressione con acqua ed eventuale trattamento con anticrittogamici e passare una finitura che possa fungere anche da protezione.
In caso di disgregazioni o distacchi sarà necessario il rifacimento totale della superficie interessata e la pulizia e la ripresa cromatica della finitura.
Pulitura e protezione
Ecco una panoramica su alcuni prodotti per la pulitura e la protezione delle facciate esterne.
Per la pulizia anti-alghe e anti-muffe per esterni c’è SILANCOLOR CLEANER PLUS di MAPEIuna soluzione a base acquosa da utilizzare per la pulizia delle superfici degradate prima della verniciatura.
Tra i pulitori per graffiti c’è FILA NO PAINT STAR di FILAche rimuove le scritte dalle pareti trattate e non trattate e trova particolare impiego sulle superfici ruvide o porose (come muretti di cemento, mattoni faccia a vista, pietre naturali., ecc).
Tra le pitture antimacchia c’è FIXO PLUS di MAXMEYER che isola la macchia impedendone la ricomparsa.
Tra i detergenti per l’asportazione di smog dalle murature c’è CONSILEX ANTISMOG REMOVER di Azichemstudiato per la pulizia delle facciate annerite, particolarmente incrostate da fuliggine, inquinamento e smog.
Per l’impermeabilizzazione delle superfici c’è BKK di DIASEN, un rivestimento incolore a base silossanica in solvente, per impregnazione idrorepellente idoneo alla protezione di pareti assorbenti da infiltrazioni d’acqua piovana che non altera il colore della muratura, la preserva dal gelo, blocca la penetrazione dell’umidità e permette l’evaporazione dell’acqua eventualmente presente nelle murature.
Un altro esempio è Para Pioggia di TECNORED, un protettivo idrorepellente silanico al fluorocarbonio che protegge dall'invecchiamento e dall'azione combinata di acqua e vento, grazie alla presenza di TRF500, un monocomponente ad alta resistenza di ultima generazione idrofobizzante di tutti i materiali lapidei e da costruzione esposti agli agenti atmosferici.
Tra le pitture idrorepellenti e ‘intelligenti’ per facciate c’è StoColor Lotusan G di STO ITALIAche grazie alla tecnologia Lotus-Effect e alla protezione pellicola integrata permette di lasciar scivolare lo sporco in presenza di pioggia.
Un esempio è INHIBITOR SKIN C 10 di GENERAL ADMIXTURES, un inibitore di corrosione liquido a funzione multipla, che viene applicato sulla superficie delle strutture in calcestruzzo armato e che esercita una protezione catodica e anodica e migratoria proteggendo l’interfaccia tra l’armatura e il ricoprimento in calcestruzzo.
Per la rimozione di sporco, imbrattamenti e graffiti dalla superficie c’è MasterProtect 2100 di BASF prodotto applicabile sui più diffusi materiali da costruzione.
Tra i protettivi antigraffiti c’è ISOGRAFF di SAN MARCO che crea una barriera superficiale sacrificale che protegge il supporto riducendo l’assorbimento dello sporco, non alterando la traspirabilità del supporto e facilitando l’asportazione delle successive scritte, mediante la pulizia con acqua calda.
Un altro esempio è COPLAN OSun’emulsione acquosa, leggermente viscosa, dall’aspetto bianco/giallognolo, di facile e veloce applicazione, adatta per proteggere le superfici in calcestruzzo, prefabbricate e/o gettate in opera, da vari tipi di imbrattamenti vandalici.
Tra gli inibitori di efflorescenze saline SANGRO di CHIRAEMA, una soluzione a base di resine disciolte in solvente che penetra in profondità all’interno della muratura rendendo innocui i sali igroscopici che migrano verso l’esterno.
Tra gli estrattori di Sali solubili c’è Cocoon® Westox di TECNOVA GROUP® che"tira fuori e rimuove" dal muro o dall’intonaco i sali dannosi che hanno causato sfarinamenti e il marcimento degli intonaci.
Per la regolarizzazione e la riparazione di murature in laterizio, mattoni, pietra, tufo c’è BA 596 di FASSA una malta fibrorinforzata bicomponente ad elevata azione pozzolanica, composta di speciali cementi solfatoresistenti, sabbie classificate, leganti pozzolanici, fibre sintetiche ed additivi per migliorare la lavorazione e l'adesione.
Un altro esempio è FLEXOMIX 30 di VOLTECOun premiscelato cementizio mono componente polimero modificato da utilizzarsi, grazie al suo basso modulo elastico, per i ripristini corticali del calcestruzzo e del cemento armato.
Tra i protettivi con azione consolidante c’è KIMISTONE K10 di KIMIAche riduce l'assorbimento d'acqua e incrementa la coesione superficiale dei materiali lapidei, capace di garantire un leggero effetto consolidante, utile per contrastare fenomeni di spolverio superficiale.
Tra i consolidanti idrorepellenti per restauro monumentale c’è WR_siletil di GATTOCEL ITALIA un’emulsione a base di silicato di etile e silossani in solventi organici dall’aspetto invisibile.
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