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Sisma Centro Italia, 170,6 milioni di euro per recuperare 104 beni culturali

Sisma Centro Italia, 170,6 milioni di euro per recuperare 104 beni culturali

Subito al Mibact 10,5 milioni di euro per avviare la progettazione degli interventi anche tramite professionisti esterni

Vedi Aggiornamento del 17/09/2021
Sisma Centro Italia, 170,6 milioni di euro per recuperare 104 beni culturali
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 17/09/2021
12/09/2017 - Investimenti superiori a 170 milioni di euro per la ricostruzione e la riparazione di edifici di interesse storico e artistico del Centro Italia danneggiati dagli eventi sismici dell’ultimo anno.
 
E’ quanto previsto dall’Ordinanza 38 del Commissario straordinario di Governo per la Ricostruzione sisma 2016 con cui è stato approvato il primo piano di lavori sui beni del patrimonio artistico e culturale.
 

Recupero patrimonio artistico: le risorse stanziate

Lo Stato ha stanziato circa 170,6 milioni di euro di investimenti per 104 interventi su chiese, castelli e musei.
 
Delle risorse stanziate, 137,6 milioni di euro sono stati affidati alle 4 Regioni per avviare 16 cantieri nel Lazio, 70 nelle Marche, 15 in Abruzzo e 15 in Umbria.
 
Inoltre, sono previsti altri 33 milioni di euro di investimenti mirati per il recupero del complesso don Minozzi di Amatrice, il castello Pallotta di Caldarola , la cattedrale di Santa Maria Assunta di Teramo e la chiesa di San Benedetto da Norcia.
 
Al Ministero dei Beni culturali (Mibact) sono subito trasferiti, tramite l’Ordinanza, 10,5 milioni per avviare la progettazione degli interventi.
 

Beni culturali Centro Italia: attività di progettazione

L’elaborazione dei progetti spetta al Mibact che può provvedere anche mediante conferimento di incarichi a professionisti esterni.  
 
Come nel caso della progettazione delle opere pubbliche, il conferimento degli incarichi dovrà avvenire, per gli importi inferiori alla soglia comunitaria (209 mila euro), tramite la trattativa privata assicurando che l’individuazione degli operatori economici affidatari avvenga tramite procedure ispirate ai principi di rotazione, trasparenza e di concorrenza. Per importi superiori si ricorrerà alla procedura a evidenza pubblica. 
 
I progetti esecutivi dovranno essere presentati al Commissario per la Ricostruzione che, previa verifica economica e parere della Conferenza permanente, li approva e adotta il decreto di concessione del contributo.
 
In seguito, la Centrale unica di committenza porta a termine le gare d’appalto per la scelta delle imprese destinate a realizzare i lavori con la supervisione dell’Autorità nazionale anticorruzione.
 
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