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Bonus edilizi, Cna: ‘trasformarli in credito di imposta cedibile alle banche’
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Bonus edilizi, Cna: ‘trasformarli in credito di imposta cedibile alle banche’
Secondo la Confederazione, estendendo la cessione a tutte le famiglie e le imprese si attiverebbe una domanda da 5 miliardi di euro
02/10/2017 - Trasformare le detrazioni fiscali in credito di imposta cedibile dalle famiglie e dalle imprese alle banche. È la richiesta avanzata dalla Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna) mentre si stanno per definire i contenuti della legge di Bilancio 2018, che conterrà quasi sicuramente la proroga degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici, le ristrutturazioni e la messa in sicurezza antisismica.
Le ipotesi di Cna si basano su un tasso del 3,6% praticato dalle banche per i mutui destinati alla ristrutturazione delle abitazioni. Le famiglie e le imprese avrebbero denaro “spendibile subito” e questo, sostiene Cna, genererebbe in soli due anni una domanda di lavori nel settore delle costruzioni pari a circa 5 miliardi di euro.
“È questa - scrive Cna in una nota - la strada maestra per consentire alle famiglie e alle imprese di ottenere liquidità per poter realizzare l’investimento sulla propria abitazione o sull’immobile dell’impresa per il quale si ha diritto all’agevolazione fiscale”.
Al momento, questa possibilità è consentita solo agli incapienti per i lavori di efficientamento energetico dei condomìni.
Cessione alle banche dei bonus edilizi
Secondo Cna, se si trasformassero le attuali detrazioni in credito d’imposta cedibile il risultato sarebbe la copertura del 42,52% dell’investimento che si intende realizzare per la ristrutturazione (invece della detrazione del 50% diluita in 10 anni). Negli interventi di riqualificazione energetica si arriverebbe a coprire il 55,28% dell’investimento.Le ipotesi di Cna si basano su un tasso del 3,6% praticato dalle banche per i mutui destinati alla ristrutturazione delle abitazioni. Le famiglie e le imprese avrebbero denaro “spendibile subito” e questo, sostiene Cna, genererebbe in soli due anni una domanda di lavori nel settore delle costruzioni pari a circa 5 miliardi di euro.
“È questa - scrive Cna in una nota - la strada maestra per consentire alle famiglie e alle imprese di ottenere liquidità per poter realizzare l’investimento sulla propria abitazione o sull’immobile dell’impresa per il quale si ha diritto all’agevolazione fiscale”.
Al momento, questa possibilità è consentita solo agli incapienti per i lavori di efficientamento energetico dei condomìni.