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BIM, lo stato dell’arte in Italia e in Europa

BIM, lo stato dell’arte in Italia e in Europa

Nel corso del Digital&BIM Italia, gli stakeholder si sono confrontati su implementazione del BIM e gestione e monitoraggio del costruito

Vedi Aggiornamento del 03/10/2018
di Pasquale Iacovone

24/10/2017 - I Paesi europei, in primis Gran Bretagna e Germania, stanno sviluppando policy legate alla digitalizzazione, con particolare attenzione alla domanda pubblica e ai relativi quadri contrattuali e procedure.
 
Di questo si è parlato il 19 ottobre scorso nella conferenza internazionale ‘L’implementazione del BIM in Europa; l’industria dell’ambiente costruito e la sfida digitale’, evento centrale di ‘Digital&BIM Italia’, la manifestazione dedicata all’innovazione e alla trasformazione digitale dell’ambiente costruito, organizzata da BolognaFiere.
 
La prima edizione dell’evento - che ha puntato ad intercettare l’interesse di tutte le figure professionali, dai committenti ai progettisti fino ai costruttori e ai gestori del patrimonio pubblico e privato, alle università e ai gestori di reti - ha fatto il punto su metodi e strumenti che in Europa sono già esempi di successo e che in Italia si stanno affermando.
 
“Le innovazioni digitali per il settore delle costruzioni - ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Graziano Delrio nel messaggio di saluto - riguardano il presente e il prossimo futuro dell’edilizia italiana. Il decreto è di prossima emanazione e ci attendiamo da questa nuova frontiera benefici in termini di qualità e sostenibilità nella gestione e nelle procedure che riguardano il patrimonio pubblico”.
 
I top speaker della conferenza internazionale - coordinata da Angelo Ciribini, professore di Produzione Edilizia dell’Università degli Studi di Brescia - hanno cercato di dare risposta a diversi quesiti: il BIM è davvero l’emblema della digitalizzazione nel settore? Che cosa accade nei Paesi della UE? Prevalgono le similitudini o le differenze?
 

Gran Bretagna: con il BIM costi di costruzione ridotti del 33%

Nel 2011 - ha spiegato Mark Bew, componente del tavolo governativo ‘Digital Built Britain programme’, incaricato della stesura della strategia per l’implementazione del BIM - il Governo britannico ha  introdotto  nella Construction Strategy l’uso del Building Information Modelling (BIM) Level 2 su tutti i progetti pubblici entro il 2016.
 
Questa decisione ha portato il Governo e l’industria delle costruzioni a lavorare insieme per sviluppare le competenze, gli standard e gli strumenti del settore per ridurre drasticamente il costo delle infrastrutture pubbliche. In secondo luogo, si è impegnata a finanziare un gruppo di lavoro BIM per sviluppare gli standard e protocolli comuni necessari e renderli disponibili in formati accessibili, senza alcun costo, per favorire la diffusione soprattutto tra le PMI.
 
Attraverso l’uso della  ‘Construction Strategy  BIM Level 2’, il Governo ha già raggiunto un risparmio sui costi del 20% sugli appalti pubblici. L’implementazione del BIM ha permesso al Governo britannico di risparmiare 1,2 miliardi di sterline nel 2015/2016, rispetto agli 840 milioni di sterline nel 2013/2014.
 
La nuova strategia in atto (in fase di preparazione), partita nel 2015, è denominata ‘Digital Built Britain’ Level 3 e descrive i passi che il Governo intende intraprendere nella definizione di standard avanzati, creando nuovi modelli commerciali e identificando tecnologie per trasformare l’approccio allo sviluppo e alla costruzione delle infrastrutture pubbliche.
 
La strategia ‘Digital Built Britain’ cerca di creare un’economia digitale per l’ambiente costruito che offra attività ad alto rendimento e un valore eccezionale per gli investitori, nonché una base di conoscenze per consentire alle Smart City e alle comunità di migliorare gli ambienti urbani.
 
La strategia creerà differenti relazioni nel settore delle costruzioni, non più paragonabili alle tradizionali modalità operanti, dando vita ad un’industria inclusiva e all’avanguardia, un approccio olistico che darà origine ad un mercato diversificato e competitivo.
 
The Construction Leadership Council ha messo il BIM al centro della sua Construction Strategy 2025, con l’obiettivo di  ridurre i costi di costruzione del 33% e un risparmio di tempo e emissioni di carbonio del 50%.
 

BuildingSmart International: Formazione e consulenza

Richard Petrie, CEO della buildingSMART,  ha spiegato che negli ultimi anni si è assistito ad un'accelerata sull'adozione del BIM in tutto il  mondo. Tuttavia, c'è ancora molta confusione e poca chiarezza nella definizione dei concetti base e sui metodi del processo.

 

Perciò, l'organizzazione BuildingSmart International, che guida lo sviluppo di standards openBIM (IFC), ha avviato un nuovo programma che supporta la formazione openBIM. Il programma di certificazione professionale è esteso a livello internazionale, Europa, Asia e America, questo perchè si presuppone che, nel breve periodo, il BIM sarà adottato da tutti gli stati del mondo.

 

La BuildingSMART, attraverso un programma standardizzato, può fornire un punto di riferimento globale per la valutazione dell'apprendimento e della competenza openBIM. Petrie, ritiene che il programma avrà un impatto diffuso in tutta l'industria globale e "fornirà un punto di riferimento per i professionisti che lavorano nel settore Building Information Modelling. Inoltre, la BuildingSmart si propone di assistere le aziende nella fase di reclutamento di professionisti specializzati nel BIM, di fornire consulenza qualificata o di indicare azienda a cui affidare la progettazione BIM”.

 
 

Germania: progetti pilota come case study

Anche la Germania sta elaborando la strategia per la transizione dei flussi di lavoro basati su BIM nel settore delle costruzioni. Lo ha spiegato Marcus König, membro del “Planen-Bauen 4.0” un gruppo di esperti che hanno sviluppato la "Road Map for Digital Design and Construction" per il Ministero Federale dei Trasporti e dell'Infrastruttura Digitale (BMVI).

 

Nel 2014, dopo aver verificato le inefficienze in numerosi progetti di costruzione su larga scala, una commissione nazionale ha consigliato l’adozione dei metodi digitali come il BIM per ridurre gli errori nei progetti e per monitorare la gestione dei beni. Di conseguenza, il BMVI ha definito un piano strategico per l'introduzione graduale dei metodi BIM nei progetti pubblici.

 

Tale gradualità serve a mantenere stabile, nella massima misura possibile, l'esecuzione generale dei progetti. Ciò comprende i quadri giuridici e le regole di remunerazione oggi in vigore (Honorarordnung für Architekten und Ingenieure - HOAI). Queste decisioni sono state prese per consentire una facile transizione e minimizzare gli ostacoli.

 

Il Livello 1 (Niveau 1) di applicazione del BIM dovrebbe essere attuato per tutti i progetti infrastrutturali pubblici a partire dal 2020. Per raggiungere questo obiettivo sono state definite tre fasi (passi):

 

- 2015 - 2017: Fase di preparazione

- 2017 - 2020: Extended Pilot Phase

- dal 2020: BIM Niveau 1 applicato a tutti i nuovi progetti

 

Nella fase di preparazione, la Germania, ha avviato diversi progetti pilota per le opere infrastrutturali, al fine di raccogliere esperienze pratiche e individuare ulteriori input per facilitare e perfezionare l'introduzione del BIM, definire gli standard, le linee guida, i piani esecutivi e le codifiche. Il Governo ha definito che entro la fine del 2018 concluderà la fase di pianificazione.

 

Le attività di monitoraggio e di pianificazione digitale sono gestite dal centro di ricerca “Infra-4-BIM”, il centro è condotto dagli ingegneri del Ruhr-Universität Bochum (RUB) di cui Marcus König è il presidente.
 

 

Unione Europea: un manuale per Governi ed enti pubblici

La Commissione europea - ha spiegato Ilka May, co-presidente del BIM Task Group - ha assegnato al gruppo la realizzazione di una rete europea volta alla diffusione per l'utilizzo di Building Information Modelling nelle opere pubbliche.
 
Il gruppo ha realizzato un manuale “Handbook for the introduction of Building Information Modelling by the European Public Sector” contenente le principi procedure e politiche da considerare nel momento in cui una nazione o un ente pubblico introduce il BIM per la realizzazione di opere pubbliche.
 
La visione del gruppo di lavoro è quella di incoraggiare l'uso del BIM, la "costruzione digitale" delle opere pubbliche in risposta alle crescenti sfide che i governi europei e gli enti pubblici devono affrontare per stimolare la crescita economica e la competitività, fornendo al contempo soluzioni per migliorare gli investimenti pubblici e la qualità della proprietà pubblica.
 

Il manuale comprende procedure  di appalto, considerazioni tecniche, strategie per lo sviluppo culturale e delle competenze e i vantaggi del BIM “going digital” (adottare il digitale) per le politiche di sviluppo comunitario e per gli enti pubblici.


Il manuale raccoglie l'esperienza dei paesi europei sulle diverse politiche di sviluppo intraprese sia degli enti pubblici che degli operatori nell’ambito delle costruzioni, al fine di formulare delle risposte a queste domande:

- Perché altri governi hanno intrapreso azioni per sostenere e incoraggiare BIM?

- Quali vantaggi si possono aspettare?

- In che modo i governi e gli enti pubblici possono fornire leadership e lavorare con l'industria?

- Perché gli enti pubblici e europei sono in crisi?

- Che cos'è BIM?  E qual è la definizione comune europea?
 

 

Stati Uniti d'America: un’agenzia federale per gestire il patrimonio pubblico

Calvin Kamdi, membro della General Services l'Administration GSA, l’Agenzia Demaniale Federale Statunitense, ha spiegato come negli USA il BIM viene utilizzato per gestire il patrimonio pubblico. La GSA è stata una dei primi Client/Owner degli Stati Uniti a definire linee guida e manuali operativi sul BIM, oltre che a disporre di un’anagrafe immobiliare, la Central Facility Repository.
 
Nel 2003 la Public Buildings Service (PBS) ha istituito il National 3D-4D-BIM Program, in collaborazione con la Public Buildings Information Technology Services (PB-ITS). Tutti i progetti messi in campo dalla GSA sono orientati alla distribuzione di tecnologie 3D, 4D e BIM in grado di supportare le sfide prestabilite dal programma e continuare a guidare lo sviluppo dell'industria delle costruzioni e l'implementazione del BIM come strumento di monitoraggio e gestione del ciclo vita dell'edificio.
 
La GSA National 3D-4D-BIM ha definito la strategia per l'implementazione del BIM:
- Definire la politica di implementazione del BIM per i progetti pubblici seguendo le linee guida indicate dalla GSA
- Reclutare personale esperto e intercettare capitali per sviluppare nuove tecnologia in ambito 3D, 4D e BIM
- Fornitura linee guida per l'uso del BIM, interpolazione del dato, per il Facility Management e gestione del patrimonio
- Valutare lo sviluppo delle tecnologie e lo stato di avanzamento,
- Sviluppare e sollecitazione la diffusione dei servizi 3D-4D-BIM
- Instaurare Partnership con i produttori di BIM Authoring, altre agenzie federali, associazioni professionali, altre organizzazioni, istituzioni accademiche e di ricerca
- Costruire un BIM community Champions all'interno di GSA
- Pubblicare le guide per l'implementazione del BIM nei diversi ambiti di applicazione.
 
La potenza della visualizzazione digitale, del coordinamento, della simulazione e dell'ottimizzazione delle tecnologie informatiche 3D, 4D e BIM consente a GSA di soddisfare in modo più efficace le richieste dei clienti: la progettazione, la costruzione, la gestione del patrimonio e degli impianti e le esigenze della programmazione. La GSA si impegna ad un'adozione strategica e incrementale delle tecnologie 3D, 4D e BIM.
 

CNAPPC: il BIM come motore di sviluppo per i professionisti italiani

Nel 2020-2022 - ha spiegato Marco Aimetti coordinatore Dipartimento Lavoro e Innovazione del CNAPPC - verrà richiesto ai professionisti l’utilizzo dei sistemi BIM, non soltanto dal mercato internazionale, ma anche dalla committenza, che diventa sempre più digitale.
 
Aimetti afferma che l’architetto è la figura professionale più restia all'innovazione, al passaggio dall'analogico al digitale, ha poca familiarità con i numeri, ma è qui che sta la novità, l'innovazione. Il BIM come strumento di lavoro, efficienta la produttività, sia nei grandi studi di progettazione che nei piccoli, il vero motore dell'economia italiana nel settore. Con l'adozione del BIM a livello nazionale aumenteranno i servizi da erogare, perciò il BIM è motore di sviluppo anche per i piccoli studi.
 
Rivolgendosi all'ing. Pietro Baratono, presente in sala, che presiede la Commissione di esperti che supporto il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l'adozione del BIM in Italia, chiede di facilitare il processo di aggregazione tra i professionisti creando una rete e, collegandosi con quanto accennato dal collega tedesco, considerare il BIM nel Decreto Parametri, che fissa i corrispettivi a base d’asta per i lavori pubblici.
 

ANCE: promotore dell'implementazione del BIM

I costruttori italiani - ha spiegato Gianluigi Coghi, vicepresidente ANCE - sono gli ultimi ad essere coinvolti nel processo, dopo gli architetti e i committenti digitali, ma non meno attenti ed entusiasti verso la trasformazione che il mondo delle costruzioni sta subendo, l'avvio di ‘Industria 4.0’. Come vivono i costruttori in Italia il BIM? Per i costruttori italiani il BIM è uno strumento interessante, ma ancora poco utilizzato. Per tutti i costruttori il BIM introduce importanti novità per migliorare il processo di costruzione. 

“Noi come ANCE diamo il nostro contributo per l'implementazione del BIM in Italia, siamo presenti al tavolo tecnico sulla standardizzazione BIM ‘Codificazione dei prodotti e dei processi costruttivi in edilizia’ UNI  11337 e partner del progetto INNOVance, piattaforma collaborativa, precursori  Europa, che favorirà l’integrazione di tutti i soggetti del processo costruttivo per eliminare le incomprensioni che generano inefficienze” - conclude Coghi.
 

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