Fatturazione elettronica, esonerati i ‘minimi’ e i ‘forfettari’
NORMATIVA
Fatturazione elettronica, esonerati i ‘minimi’ e i ‘forfettari’
Bilancio 2018: per tutti gli altri l’obbligo scatterà in due tempi il 1° luglio 2018 e il 1° gennaio 2019
02/11/2017 - Dal 2019 entrerà a regime la fatturazione elettronica anche tra privati. Lo prevede il disegno di legge di Bilancio 2018 all’interno di un pacchetto di misure per il contrasto all’evasione fiscale.
Dal 1° gennaio 2019 l’obbligo riguarderà tutte le operazioni. I contribuenti dovranno utilizzare il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate, già utilizzato per le operazioni con la Pubblica Amministrazione.
Ricordiamo che il regime dei “minimi” prevede un'aliquota del 5% sul fatturato per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro all’anno. Rientrano in questo regime i professionisti che hanno aperto Partita Iva fino al 2015. L’agevolazione durerà per 5 anni dall’inizio dell’attività o fino al trentacinquesimo anno d’età.
Chi ha avviato l’attività in epoca successiva ha dovuto optare per il regime "forfettario", che prevede un’aliquota forfettaria al 15% del reddito per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro. In questo caso non ci sono limiti temporali. L’unico modo per perdere l’agevolazione è sforare il tetto dei guadagni. Nei primi cinque anni è inoltre prevista una tassazione al 5%.
Saranno escluse dalla fatturazione elettronica anche la cessione di beni e le prestazioni di servizi nei confronti di soggetti che non sono stabiliti in Italia. In questi casi bisognerà inviare all’Agenzia delle Entrate i dati in via telematica entro il 5 del mese successivo.
Fatturazione elettronica
In base al disegno di legge, dal 1° luglio 2018 la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per le prestazioni rese dai subappaltatori nell’ambito degli appalti pubblici e per le cessioni di benzina e gasolio da utilizzare come carburante per motori.Dal 1° gennaio 2019 l’obbligo riguarderà tutte le operazioni. I contribuenti dovranno utilizzare il sistema di interscambio dell’Agenzia delle Entrate, già utilizzato per le operazioni con la Pubblica Amministrazione.
Niente fatturazione elettronica per minimi e forfettari
Il ddl di Bilancio 2018 esonera professionisti e lavoratori autonomi che si trovano nel regime dei minimi (regolato dall’articolo 27, commi 1 e 2 del Dl 98/2011, convertito nella Legge 111/2011) e quelli che applicano il regime forfetario (art 1, commi da 54 a 89 della Legge 190/2014).Ricordiamo che il regime dei “minimi” prevede un'aliquota del 5% sul fatturato per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro all’anno. Rientrano in questo regime i professionisti che hanno aperto Partita Iva fino al 2015. L’agevolazione durerà per 5 anni dall’inizio dell’attività o fino al trentacinquesimo anno d’età.
Chi ha avviato l’attività in epoca successiva ha dovuto optare per il regime "forfettario", che prevede un’aliquota forfettaria al 15% del reddito per professionisti che guadagnano fino a 30 mila euro. In questo caso non ci sono limiti temporali. L’unico modo per perdere l’agevolazione è sforare il tetto dei guadagni. Nei primi cinque anni è inoltre prevista una tassazione al 5%.
Saranno escluse dalla fatturazione elettronica anche la cessione di beni e le prestazioni di servizi nei confronti di soggetti che non sono stabiliti in Italia. In questi casi bisognerà inviare all’Agenzia delle Entrate i dati in via telematica entro il 5 del mese successivo.