Obbligo di Pos, un emendamento al ddl Bilancio 2018 chiede di eliminarlo
NORMATIVA
Obbligo di Pos, un emendamento al ddl Bilancio 2018 chiede di eliminarlo
Pioggia di proposte in tema di pagamenti elettronici: in gioco anche l’ipotesi di un canone mensile di 20 euro
14/11/2017 - Eliminare l’obbligo di Pos, abrogando i commi 4 e 5 del DL 179/2012, convertito nella Legge 221/2012, che prevedono l’obbligo, per i soggetti che effettuano l'attività di vendita di prodotti e la prestazione di servizi, anche professionali, di accettare pagamenti effettuati attraverso carte di debito.
A prevederlo l’emendamento 8.0.3 alla bozza di Legge di Bilancio 2018 presentato dai senatori di Forza Italia Giovanni Piccoli, Marco Marin e Remigio Ceroni.
Infine, l’emendamento 8.0.1 mira ad introdurre, per i soggetti obbligati ad accettare pagamenti elettronici, un credito d'imposta annuale pari al costo complessivo effettivamente sostenuto in ciascun periodo d'imposta.
Si prescrive che il canone non debba superare il limite massimo di 20 euro mensili, pena la nullità del contratto.
Infine, l’emendamento 14.0.26, presentato solo da Comaroli, prevede di non applicare nessun onere, relativo all’utilizzo e alla gestione del Pos, per i soggetti obbligati a dotarsene.
Il provvedimento avrebbe dovuto spianare la strada al decreto che fisserà le sanzioni per professionisti, artigiani e commercianti che non accettano pagamenti con bancomat. Infatti, il viceministro dell’Economia Luigi Casero, aveva anticipato l’introduzione di multe di 30 euro per ogni pagamento elettronico rifiutato. Ma del Decreto, atteso per la fine di settembre, non c’è traccia.
A prevederlo l’emendamento 8.0.3 alla bozza di Legge di Bilancio 2018 presentato dai senatori di Forza Italia Giovanni Piccoli, Marco Marin e Remigio Ceroni.
Pagamenti digitali: gli emendamenti che smorzano l’obbligo
Sul fronte dei pagamenti digitali sono stati prestati vari emendamenti dal trio Piccoli, Marin e Ceroni; ad esempio un altro emendamento, l’8.0.2, cerca di limitare l’obbligo di Pos ai soggetti che “effettuano l'attività di vendita di prodotti e di prestazioni di servizi mediante pubblici esercizi”, escludendo quindi coloro che esercitano attività non direttamente fruibili al pubblico, come quelle operate dagli studi professionali.Infine, l’emendamento 8.0.1 mira ad introdurre, per i soggetti obbligati ad accettare pagamenti elettronici, un credito d'imposta annuale pari al costo complessivo effettivamente sostenuto in ciascun periodo d'imposta.
Obbligo di Pos: introduzione di un canone mensile
Sempre sul fronte dei pagamenti digitali, i senatori della Lega Nord Silvana Comaroli e Paolo Arrigoni, hanno presentato un emendamento al Bilancio 2018 (14.0.25) che prevede l’applicazione di un canone fisso mensile per l'utilizzo e la gestione del servizio, comprensivo di tutte le commissioni relative alle transazioni elettroniche effettuate nel corso del mese e dei costi di noleggio degli apparecchi.Si prescrive che il canone non debba superare il limite massimo di 20 euro mensili, pena la nullità del contratto.
Infine, l’emendamento 14.0.26, presentato solo da Comaroli, prevede di non applicare nessun onere, relativo all’utilizzo e alla gestione del Pos, per i soggetti obbligati a dotarsene.
Obbligo di Pos: dove eravamo rimasti
Il Governo per incentivare l’uso del Pos ha approvato uno schema di decreto per il recepimento della “direttiva PSD2” che prevede che le commissioni interbancarie per le operazioni tramite carta di debito a uso dei consumatori non potranno essere superiori allo 0,2 per cento del valore dell'operazione, mentre quelle effettuate tramite carta di credito allo 0,3.Il provvedimento avrebbe dovuto spianare la strada al decreto che fisserà le sanzioni per professionisti, artigiani e commercianti che non accettano pagamenti con bancomat. Infatti, il viceministro dell’Economia Luigi Casero, aveva anticipato l’introduzione di multe di 30 euro per ogni pagamento elettronico rifiutato. Ma del Decreto, atteso per la fine di settembre, non c’è traccia.