Il Ministero dello Sviluppo Economico (Mise), infatti, ha pubblicato un Bando finalizzato al cofinanziamento di programmi per l’efficientamento energetico delle aziende presentati dalle Regioni e Province autonome che successivamente concederanno le risorse (attraverso apposito bando) alle PMI operanti nel proprio territorio.
Efficientamento energetico nelle PMI: la suddivisione delle risorse
I 15 milioni di euro previsti sono assegnati alle Regioni in maniera proporzionale al numero di PMI presenti a livello regionale: sul podio la Lombardia, che prende il 18% delle risorse, e il Lazio e il Veneto con il 9% delle risorse. Le Regioni con meno stanziamenti sono la Basilicata, il Molise e la Valle d’Aosta con l’1% delle risorse.Le Regioni e le Province autonome, comunque, potranno riservare il 10% (massimo) del costo complessivo di realizzazione del programma per lo svolgimento di attività di sensibilizzazione delle PMI sull’importanza di effettuare le diagnosi energetiche.
Diagnosi energetiche nelle PMI: le spese ammissibili
Sono ritenute ammissibili unicamente le spese documentate sostenute per la realizzazione delle diagnosi energetiche finalizzate alla valutazione del consumo di energia ed al risparmio energetico conseguibile o sostenute per l’attuazione del sistema di gestione e il rilascio della certificazione di conformità alla norma ISO 50001.Ciascuna PMI potrà beneficiare del contributo previsto per la diagnosi energetica o per l’adesione alla norma ISO 50001 per ciascuno dei propri siti aziendali, purché localizzati nella stessa Regione/Provincia autonoma.
Le diagnosi energetiche ammesse saranno finanziate nella misura massima del 35% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 8.000 euro per ciascun sito sottoposto a diagnosi. Invece, le procedure di attuazione di un sistema di gestione conforme alla norma ISO 50001 ammesse saranno finanziate nella misura massima del 35% delle spese ammissibili fino ad un massimo di 16.000 euro.
Le imprese beneficiarie, entro 30 giorni dalla ultimazione degli interventi previsti nella diagnosi energetica devono inviare alla rispettiva Regione o Provincia autonoma il rapporto di diagnosi, la documentazione attestante i costi sostenuti per la diagnosi e per gli interventi realizzati, nonché il verbale di fine lavori o la comunicazione di inizio esercizio relativa ai suddetti interventi.
Diagnosi energetiche PMI: le fasi
Le Regioni e le Province autonome, entro il 30 novembre 2017, dovranno presentare al Mise i programmi per sostenere la realizzazione di diagnosi energetiche.Il Mise, con il supporto di ENEA, entro il 15 dicembre 2017 dovrà valutare i programmi e, nel caso non sussistano motivi ostativi, stipulare apposita convenzione con la Regione o la Provincia autonoma interessata all’attuazione del programma.
Decorsi 12 mesi dall’invio della comunicazione degli esiti della valutazione, le Regioni e le Province autonome che non hanno proceduto alla stipula della convenzione, decadono dai benefici.