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Edifici abusivi, in arrivo un nuovo Fondo per demolirli

Edifici abusivi, in arrivo un nuovo Fondo per demolirli

Il ddl Bilancio 2018 stanzia 10 milioni di euro e istituisce la banca dati centralizzata dell’abusivismo

Vedi Aggiornamento del 15/03/2022
Edifici abusivi, in arrivo un nuovo Fondo per demolirli
di Paola Mammarella
21/12/2017 - Un Fondo da 10 milioni per la demolizione degli edifici abusivi e una banca dati per il monitoraggio dell’abusivismo. La misura è stata approvata con un emendamento al disegno di legge di Bilancio 2018, in discussione alla Camera.
 

Fondo per la demolizione degli edifici abusivi

Al Fondo saranno destinati 10 milioni di euro, 5 milioni per il 2018 e 5 per il 2019. Le risorse saranno assegnate ai Comuni che spesso, dopo aver individuato le opere abusive, non riescono a portare a termine l’abbattimento per mancanza di fondi in cassa. 

Un decreto interministeriale definirà i criteri per l’utilizzo e la ripartizione del Fondo. L'erogazione del contributo avverrà sulla base delle richieste dei Comuni, che dovranno essere adeguatamente motivate. I contributi rappresenteranno un cofinanziamento che integrerà le risorse già a disposizione dei Comuni. Ricordiamo infatti che dal 1° gennaio 2018 i Comuni potranno destinare i proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni in materia edilizia ad una serie di interventi, tra cui le demolizioni degli immobili abusivi.
 

Banca dati per il monitoraggio dell’abusivismo

L’emendamento prevede anche l’istituzione di una banca dati centralizzata sull'abusivismo edilizio presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Per la creazione del database sono stati stanziati 500mila euro.
 
Saranno i Comuni a segnalare al Ministero delle infrastrutture i casi di abusivismo rilevati sul territorio. La segnalazione costituisce un obbligo e i funzionari o i dirigenti inadempienti saranno puniti con una multa di 1000 euro.
 

Demolizione di edifici abusivi, il punto della situazione

La necessità di demolire gli edifici abusivi è da molto tempo al centro del dibattito politico e all’attenzione delle associazioni ambientaliste. Lo scorso anno la Conferenza delle Regioni ha segnalato una serie di problematiche che bloccano le demolizioni. Tra queste le più diffuse sono la mancanza di risorse finanziarie, la carenza di personale e i tempi dei ricorsi.
 
A ottobre 2016 è stato attivato un altro Fondo da 10 milioni di euro (previsto dal Collegato Ambiente alla Legge di Stabilità per il 2014) cui il Ministero dell’Ambiente attinge per anticipare ai Comuni le risorse necessarie a demolire gli edifici abusivi situati nelle aree a rischio idrogeologico.
 
Ma c’è anche chi difende l’abusivismo di necessità. È il caso del ddl “Falanga”, ideato inizialmente per bloccare la demolizione degli edifici costruiti abusivamente non per speculazione, ma per rispondere alla carenza di alloggi. Il testo è stato duramente criticato e prima che il suo iter fosse sospeso dalla Camera, è stato modificato da un emendamento proposto dalla deputata M5S Claudia Mannino, che ha previsto un Fondo da 45 milioni di euro per la demolizione degli edifici abusivi, una banca dati nazionale degli abusi edilizi e una lista di priorità da seguire nelle demolizioni.
 
Contenuti identici sono stati inseriti, sotto forma di emendamento presentato dalla stessa Mannino, anche nella Legge di Bilancio 2017. All'epoca i deputati hanno considerato ammissibile solo l'istituzione del Fondo, ma hanno scartato la creazione della banca dati.

Con la Legge di Bilancio 2018 si cerca quindi di chiudere il cerchio per introdurre un pacchetto di misure complete contro l'abusivismo edilizio.
 

Viceministro Nencini: ‘risultato importante’

“Un risultato importante, una norma giusta. In alcune parti d'Italia alcune tragedie potevano essere evitate” ha commentato Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
 
“L’abusivismo edilizio - ha dichiarato Nencini - ha già fatto troppe vittime. L'approvazione dell'emendamento va nella direzione di una maggiore garanzia di sicurezza per i cittadini ed è un primo passo per censire definitivamente le varie e diverse forme di abuso edilizio in modo tale da consentire il passaggio alla demolizione”.
 

Realacci: ‘segnale importante per la legalità’

“5 milioni l’anno in più per la demolizione delle opere abusive e la creazione della banca dati sono un segnale importante per la legalità”, ha commentato il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci, dalla sua pagina Facebook.
 
“La banca dati, ha aggiunto, sarà utilizzata dalle amministrazioni statali, regionali e comunali, nonché dagli uffici giudiziari”.

“L’emendamento - ha precisato - assorbe anche proposte analoghe del collega Oreste Pastorelli e della collega Claudia Mannino e rappresenta uno strumento importante per contrastare l’illegalità e la distruzione del territorio”.
 
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