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Dal Friuli 1 milione di euro per il recupero delle architetture rurali

Dal Friuli 1 milione di euro per il recupero delle architetture rurali

Fino a 200 mila euro di contributo per interventi edilizi sui beni immobili e per gli onorari dei professionisti

Vedi Aggiornamento del 03/03/2020
di Alessandra Marra
03/01/2018 - Il Friuli Venezia Giulia mette a disposizione 1 milione di euro per sostenere gli interventi edilizi di recupero e riuso di beni immobili appartenenti al patrimonio di architettura rurale della Regione.
 

Recupero architetture rurali: cosa prevede il bando

Il bando è finalizzato alla tutela, alla riqualificazione e alla valorizzazione del patrimonio edilizio rurale, con l’obiettivo di recuperare un patrimonio paesaggistico, quello di matrice rurale, che rischia di scomparire.
 
I beni immobili oggetto del sostegno devono possedere i seguenti requisiti:
a) realizzati prima dell’anno 1967;
b) localizzati nelle aree rurali B, C o D della regione;
c) appartenenti ad una delle seguenti tipologie:
1) edifici sparsi di utilizzo imprenditoriale legati allo sfruttamento dell’acqua come ad esempio mulini, batti ferro ecc;
2) edifici per la conservazione o lavorazione dei prodotti agricoli (ad esempio fienili, essicatoi, magazzini, “canevon”, “folador”, stavoli);
3) strutture per il ricovero animali (ad esempio stalle);
4) strutture per il ricovero dei mezzi (ad esempio cavane); 
5) strutture rurali appartenenti a insediamenti di utilizzo stagionale ( a titolo esemplificativo malghe, “planine”);
6) insediamenti rurali sparsi (come i casali);
7) strutture produttive e annessi rustici in complessi monumentali isolati o ai margini dei borghi.
 
Le operazioni che prevedono l’impiego del legno dovranno essere eseguiti utilizzando materiale certificato per la gestione forestale sostenibile (ad es. PEFC).
 
Sono considerati ammissibili i costi relativi a:
a) interventi edilizi di recupero, riqualificazione e riuso dei beni immobili, comprensivi degli interventi di adeguamento o realizzazione degli impianti tecnologici e dei servizi igienico-sanitari e di recupero o restauro delle attrezzature storicamente integrate nel manufatto;
b) spese generali collegate alle spese precedenti, come onorari di professionisti e consulenti, compensi per consulenze in materia di sostenibilità ambientale ed economica, inclusi studi di fattibilità, entro il limite del 10% del costo ammissibile;
c) acquisto dei seguenti beni immateriali: 1) realizzazione di materiale informativo; 2) creazione o implementazione di siti, applicazioni multimediali.
 

Riuso patrimonio edilizio rurale: come presentare domanda

Il beneficiario (agricoltore o proprietario dell’immobile) entro il 19 aprile 2018 deve trasmettere la domanda di sostegno, corredata dalla documentazione necessaria, in formato elettronico sul portale del Sistema informativo agricolo nazionale.
 
Tra i documenti da allegare alla domanda di sostegno ci sono: estratto catastale con indicazione dei dati catastali del bene oggetto dell’operazione, una relazione sul bene immobile oggetto dell’operazione, predisposta da un tecnico abilitato, che comprovi l’interesse storico, artistico, culturale e paesaggistico e una dichiarazione di un tecnico abilitato e indipendente attestante che l’operazione: 1) comporta rischi per l’ambiente ed è soggetta a valutazione dell’impatto ambientale conformemente alla normativa applicabile all’operazione di cui trattasi oppure 2) non comporta rischi per l’ambiente; 3) ove necessaria, valutazione dell’impatto ambientale redatta conformemente alla normativa applicabile all’operazione di cui trattasi.
 
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