18/01/2018 - Che si tratti di proroghe last minute o di leggi strutturali, il Piano Casa continua in molte regioni italiane. Le ultime proroghe sono state approvate da Sardegna, Puglia, Campania, Molise e Abruzzo. Qui le norme, lanciate nel 2009 per sostenere il settore edile in crisi, erano in scadenza a fine 2017.
Piano Casa, le ultime proroghe
In
Sardegna il Piano Casa è stato prorogato fino al
30 giugno 2019. Nel frattempo la Regione porterà avanti l’esame del
disegno di legge sul governo del territorio.
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In
Puglia si è optato per la proroga annuale, fino al
31 dicembre 2018. Gli interventi potranno riguardare gli edifici esistenti alla data del 1° agosto 2017.
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La
Campania ha prorogato al
31 dicembre 2019 il Piano Casa e, contestualmente, al 31 dicembre 2018 i termini assegnati ai Comuni per concludere l’esame delle istanze giacenti di sanatoria edilizia.
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Con un ‘milleproroghe’ regionale, il
Molise ha allungato al
31 dicembre 2020 i termini per realizzare gli interventi di ampliamento.
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L’
Abruzzo ha prorogato al
31 dicembre 2018 sia la possibilità di usufruire del Piano casa sia quella di recuperare i sottotetti
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Piano Casa, le leggi già prorogate
Nelle
Marche il Piano Casa durerà fino al
31 dicembre 2018 e sono previsti premi volumetrici aggiuntivi se l'intervento da realizzare prevede un adeguamento sismico della struttura portante dell'intero edificio esistente.
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Anche in
Sicilia la possibilità di ampliamento volumetrico e demolizione e ricostruzione durerà fino al
31 dicembre 2018.
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Il Piano Casa del
Veneto, in vigore fino al
31 dicembre 2018, ammette la deroga alle distanze minime contenute nei regolamenti edilizi comunali, ma non a quelle previste dalle norme statali.
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La legge della
Calabria, operativa fino al
31 dicembre 2018, incentiva maggiormente i lavori che prevedono l'adeguamento sismico di tutto l'aggregato strutturale.
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In
Toscana il Piano Casa scadrà il
31 dicembre 2018 e la Regione non sembra avere più intenzione di prorogarlo.
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Scadrà il
31 dicembre 2018 anche il Piano Casa della
Basilicata, che ammette alla misura di rilancio dell’edilizia gli edifici condonati.
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In
Piemonte il Piano Casa sarà in vigore fino al
30 giugno 2018. Successivamente dovrebbe essere sostituito dal testo unico sul riuso del patrimonio edilizio esistente.
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Piano Casa, ecco dove è strutturale
Alcune regioni hanno reso a tempo indeterminato le misure del Piano Casa.
In
Valle d’Aosta questa scelta è stata fatta fin dall’inizio, cioè dal 2009, anno del debutto del Piano Casa. Sono ammessi interventi di ampliamento e sostituzione edilizia sia sugli immobili residenziali sia su quelli a destinazione diversa. Gli interventi devono essere realizzati utilizzando criteri e tecniche di
edilizia sostenibile, fonti di energia alternative e rinnovabili o misure di risparmio delle risorse energetiche o idriche.
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Nella
Provincia di Bolzano dal 2010 il Piano Casa è stato reso a tempo indeterminato. Le norme consentono l’ampliamento e la sostituzione edilizia degli edifici residenziali. La Provincia di Trento, invece, non ha mai recepito il Piano Casa.
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In
Umbria il Piano Casa è stato reso strutturale dalle norme sul governo del territorio. Le misure puntano alla riqualificazione del patrimonio esistente, con incentivi maggiorati per la rimozione dell’amianto dai capannoni e gli edifici residenziali che, dopo gli interventi, si collocano in classe energetica A.
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In
Liguria le misure sono diventate strutturali nel 2015. Gli interventi di ampliamento e sostituzione edilizia beneficiano di bonus volumetrici maggiori nell’entroterra rispetto alla costa. I lavori sono consentiti anche nei parchi, a condizione che la loro normativa interna lo consenta.
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Ricordiamo che
Emilia Romagna e
Lombardia sono state le prime Regioni a decidere di non prorogare le norme sul Piano Casa. Anche nel
Lazio, le norme straordinarie del 2009 dopo la scadenza sono state sostituite dalla
Lr 7/2017 per la rigenerazione urbana e il recupero edilizio.