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Beni culturali inutilizzati al Sud, in arrivo 4 milioni di euro per valorizzarli

Beni culturali inutilizzati al Sud, in arrivo 4 milioni di euro per valorizzarli

Bando Fondazione Con il Sud: i proprietari metteranno a disposizione gli immobili e gli enti del terzo settore progetti di riqualificazione

Vedi Aggiornamento del 27/09/2021
Distilleria Nicola De Giorgi (San Cesareo di Lecce), progetto selezionato per la scorsa edizione del bando. Foto: Fondazione con il Sud
Distilleria Nicola De Giorgi (San Cesareo di Lecce), progetto selezionato per la scorsa edizione del bando. Foto: Fondazione con il Sud
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 27/09/2021
18/01/2018 - Disponibile un nuovo bando da 4 milioni di euro per recuperare e valorizzare i beni culturali inutilizzati al Sud.
 
La Fondazione CON IL SUD ha promosso la quarta edizione del Bando Storico - Artistico e Culturale (che sarà presentato ufficialmente oggi pomeriggio nella sala conferenze dell'Anci) chiedendo ai proprietari di immobili inutilizzati di metterli gratuitamente a disposizione della comunità locale per almeno 10 anni e, successivamente, rivolgendosi alle non profit per proposte di valorizzazione dei beni in chiave comunitaria.
 

Valorizzazione dei beni inutilizzati: cosa prevede il bando

L’iniziativa da 4 milioni di euro prevede due fasi e interessa i beni immobili di pregio storico, artistico e culturale presenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia.
 
Nel corso della prima faseamministratori e proprietari dei beni (persone fisiche e giuridiche, enti pubblici e privati) potranno inviare alla Fondazione una manifestazione di interesse con cui si impegnano, tra l’altro, a riservarle l’onere e il diritto di individuare il miglior intervento di valorizzazione del bene e, di conseguenza, di selezionare l’ente del Terzo settore a cui concederanno l’utilizzo del bene per almeno 10 anni.
 
Potranno essere candidati immobili o porzioni di immobili che non siano già utilizzati o affidati e che siano idonei ad ospitare attività socio-culturali. Potranno essere prese in considerazione le aree archeologiche solo se adattabili allo svolgimento di questo tipo di attività e le chiese, solo se non più adibite al culto. Sono esclusi ruderi, giardini, parchi, cave, piazze, cimiteri, sorgenti, terreni o altri beni ritenuti non idonei alle attività previste. 
 
Le candidature dei beni potranno essere inoltrate fino al 30 marzo 2018. La Fondazione potrà, però, chiudere in anticipo il periodo di candidatura qualora fosse raggiunto un numero sufficiente di beni selezionati.
 
La Fondazione valuterà gli immobili secondo criteri quali: la rilevanza storica, artistica e culturale dell’immobile, le condizioni generali, le potenzialità di utilizzo, la posizione del bene, il contesto in cui è inserito, l’accessibilità e fruibilità e l’entità dell’eventuale canone richiesto.
 
Dei beni ritenuti idonei, la Fondazione pubblicherà una scheda sul sito www.ilbenetornacomune.it, dando la possibilità alla comunità di condividere idee e commenti.
 

Immobili inutilizzati: i progetti di valorizzazione

Nella seconda fase, gli enti del Terzo settore potranno presentare progetti di valorizzazione relativi ai beni selezionati, in un’ottica di uso comune e di restituzione alla collettività degli immobili.
 
Le proposte progettuali potranno essere presentate da partnership composte da almeno tre soggetti, di cui due organizzazioni di Terzo settore, oltre a istituzioni, università, mondo economico e della ricerca. I proprietari dei beni selezionati non potranno aderire a partenariati che presentino proposte di riqualificazione e rivalutazione dell’immobile di cui detengono la proprietà.
 
Le proposte dovranno prevedere interventi capaci di generare concreti effetti positivi, in termini di sviluppo socio-economico, per la comunità locale.
 
Nel caso in cui nel budget della proposta di progetto siano inseriti costi per interventi di riqualificazione o ristrutturazione di beni immobili, sarà necessario allegare il progetto di fattibilità tecnica ed economica delle strutture e degli impianti, redatto e firmato da un tecnico professionista, che definisca in modo accurato tutti i costi legati agli eventuali interventi di ristrutturazione e di adeguamento e la durata dei lavori (che in ogni caso non potrà essere superiore a 12 mesi).
 
Le proposte di progetto, corredate di tutta la documentazione richiesta, dovranno essere compilate e inviate esclusivamente on line, entro le ore 13:00 del 27 luglio 2018, attraverso la nuova piattaforma CHÀIROS messa a disposizione dalla Fondazione.
 
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