Il disegno di legge regionale per la bellezza
Il disegno di legge propone un nuovo approccio per la rigenerazione: mettere al centro la dignità dei cittadini e le loro istanze, e recuperare i ‘non luoghi’ in tutta la Regione. La legge si fonderà sulla semplificazione: sull’inserimento di valori condivisi dal comitato, che dovranno essere codificati in princìpi e tradotti in norme, e sugli elementi della partecipazione e copianificazione.“Con la legge che stiamo immaginando, non parliamo di volumetrie o di superfici, ma mettiamo al centro l’individuo, i suoi bisogni, la sua dignità. Dunque una legge che ci dica non cosa è per noi il bello, ma come viverlo. Pensiamo di prevedere una serie di premialità per i cittadini e gli Enti Locali che daranno piena attuazione al tema. Nei bandi sulla rigenerazione o sulle riqualificazioni, ad esempio, potremmo immaginare di inserire la previsione di opere d’arte, da donare alla comunità, nell’ambito dei lavori realizzati”.
“Mi piace credere alla bellezza come un’‘arma’ per combattere il degrado e le brutture quotidiane. Ed anche per questo i territori della nostra Regione non devono essere solo soggetti di bellissime cartoline, ma devono diventare territori da vivere appieno, sia dai nostri corregionali sia dai graditissimi ospiti provenienti da tutto il mondo” - ha aggiunto Pisicchio.
“Stiamo elaborando un testo innovativo e maturo in grado di toccare tutti gli aspetti derivanti dal concetto di ‘bellezza’. Abbiamo sì norme nazionali e regionali che già possono indicarci i binari di questo percorso, ma con una legge sulla Bellezza abbiamo in mente di dire in maniera chiara ai territori come valorizzare le comunità, come evitare le brutture e soprattutto come progettare opere pubbliche improntate alla qualità. Qualunque privato, chiamato a realizzare una piazza o un alloggio popolare, dovrà lasciare una traccia di bellezza, lasciare un dono alla comunità” - ha concluso l’assessore.
Il tavolo per la bellezza
Insediatosi al metà dicembre 2017, il tavolo di lavoro per la legge regionale sulla bellezza ha un obiettivo ambizioso: ragionare e parlare di ‘bellezza’ provando a tradurre in norma un concetto che deve tenere insieme i criteri della qualità e del benessere, perché al centro di questa nuova impostazione ci sia il cittadino e il territorio che lo circonda.“Vogliamo capire - ha spiegato l’assessore Pisicchio - come i cittadini vivono i loro ambiti e soprattutto in quali condizioni logistiche, ambientali e strutturali lo fanno. Si tratta di un lavoro interdisciplinare che partirà da una ricognizione delle norme, regionali e statali vigenti ma che assai spesso sfiorano soltanto il concetto effimero ma potente di bellezza, non trovando piena attuazione”.
Nelle prime tre sedute, il tavolo ha prodotto due importanti novità: la bozza della Carta dei Princìpi e la proposta di modifica dello Statuto Regionale.
La Carta è suddivisa per finalità e in cinque Titoli: il mosaico dei territori pugliesi, il paesaggio agrario, il paesaggio urbano, la coesione tra i territori, l’abolizione della bruttezza. La Carta sarà arricchita dai contributi del tavolo scientifico e determinerà dei gruppi di lavoro che dovranno elaborare i diversi temi previsti traducendoli in norme. Per lo Statuto, invece, si prevede un comma aggiuntivo, il numero 3, allo Statuto regionale che tutela e valorizza la bellezza.