Voucher per la digitalizzazione delle Pmi
Il voucher per la digitalizzazione delle Pmi è un contributo destinato all'acquisto di hardware, software e servizi specialistici per digitalizzare i processi aziendali e favorire l'ammodernamento tecnologico. Si tratta di strumenti per migliorare l’efficienza aziendale, modernizzare l'organizzazione del lavoro, mediante l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità, tra cui il telelavoro, sviluppare soluzioni di e-commerce, fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare, realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo ICT.Ogni impresa può beneficiare di un unico voucher fino a 10 mila euro, nella misura massima del 50% del totale delle spese ammissibili.
La misura è stata prevista dalla Legge 9/2014 e regolata dal Decreto Interministeriale 23 settembre 2014. Per quest'anno, il decreto direttoriale 24 ottobre 2017 ha stanziato 100 milioni di euro e fissato i termini per le domande dal 30 gennaio al 9 febbraio 2018.
Equiparazione tra Pmi e liberi professionisti
Dalle agevolazioni sono esclusi i liberi professionisti. Nelle Faq pubblicate dal Mise viene precisato che i professionisti possono accedere alle agevolazioni solo se esercitano la propria attività sotto forma di impresa e se risultano iscritti al Registro delle imprese.Come spiegato nella lettera inviata da RPT e CUP al Mise, il problema è che la norma che ha istituito i voucher per la digitalizzazione risale al 2014 ed è quindi precedente all’equiparazione tra professionisti e Pmi, avvenuta con la Legge di stabilità per il 2016 (L. 208/2015), per l’accesso ai piani operativi regionali e nazionali del Fondo Sociale Europeo (FSE) e al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), che rientrano nella programmazione 2014-2020.
La Legge di stabilità per il 2016, lo ricordiamo, ha armonizzato la normativa italiana con il Regolamento UE n. 1303/2013. Per non contravvenire alle norme italiane ed europee, è stato chiesto quindi al Ministero di aprire i voucher ai liberi professionisti.