NORMATIVA
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Umbria, parte l’iter del ddl per la ricostruzione post-sisma 2016
URBANISTICA
Umbria, parte l’iter del ddl per la ricostruzione post-sisma 2016
Iniziata la fase partecipativa delle norme pensate per coordinare ricostruzione e riqualificazione del territorio e degli insediamenti
05/02/2018 - Sviluppo, semplificazione, sicurezza, qualità e prevenzione: sono questi i concetti chiave del disegno di legge “Norme per la ricostruzione delle aree colpite dagli eventi sismici del 24 agosto 2016, 26 e 30 ottobre 2016 e successivi”, preadottato dalla Giunta Regionale umbra, e per il quale venerdì scorso è iniziata la fase partecipativa con l’incontro tra i rappresentanti degli assessorati regionali all’ambiente ed all’urbanistica e della Rete delle Professioni Tecniche.
“Mentre continua la gestione dell’emergenza - hanno affermato i rappresentanti degli assessorati regionali -, in vista dell’imminente avvio delle ricostruzione, occorre impostare l’insieme delle attività che vedranno impegnate per alcuni anni istituzioni e cittadini in un comune sforzo di carattere straordinario che consenta di ristabilire le migliori condizioni di vita delle comunità”.
Per perseguire concretamente le azioni di ricostruzione, la Giunta regionale ha ritenuto opportuno dotarsi di uno strumento normativo regionale, che operi in stretto raccordo con la normativa speciale elaborata a livello statale che risulti pienamente efficace nel momento in cui la ricostruzione entrerà nel pieno dell’attività”.
Il testo del disegno di legge regionale è stato messo a punto con l’attività di un gruppo di lavoro, avvalendosi principalmente della collaborazione di dirigenti e funzionari della Direzione Governo del territorio e di alcuni esperti esterni in materia urbanistica, tenendo conto di segnalazioni e problematiche rappresentate dalle categorie sociali e dal mondo delle professioni.
Il disegno di legge si propone di contribuire a raccordare la fase di ricostruzione con quella dello sviluppo delle aree maggiormente colpite dal sisma - anche mediante uno strumento strategico, il Master Plan della Valnerina - e intende utilizzare la ricostruzione come occasione di riqualificazione del territorio e degli insediamenti, dal punto di vista paesaggistico e della sostenibilità ambientale, nonché di valorizzazione delle attività economiche, specie quelle che connotano il territorio stesso e ne rappresentano le maggiori qualità.
Fra gli obiettivi principali vi è anche quello della riduzione della vulnerabilità sismica e del rafforzamento, con gli strumenti e le scelte disponibili nel campo delle attività edilizie ed urbanistiche, del senso di sicurezza, della percezione di sicurezza delle popolazioni, al fine di scongiurare ogni possibile fenomeno di abbandono e porre le condizioni per un convinto e sereno radicamento della residenza e delle attività economiche in un territorio che vede ripetersi con frequenza eventi sismici molto rilevanti.
Viene affrontato in varie fattispecie il tema delle delocalizzazioni laddove le condizioni delle aree di sedime attuali di edifici e insediamenti, anche a seguito di indagini aggiornate, non sono motivatamente in grado di garantire sicurezza o laddove la delocalizzazione consenta di incrementare la sicurezza degli insediamenti e degli spazi pubblici.
Dal punto di vista urbanistico non si prevede l’istituzione di nuovi strumenti. Per tutti i Comuni del cratere si prevede un migliore raccordo con la pianificazione di protezione civile. Per i Comuni maggiormente colpiti si prevede un utilizzo più snello e flessibile degli strumenti esistenti, raccordando espressamente alcune procedure e riconducendo alcune pareri in seno alla Regione, anche mediante conferenze di servizi, in modo da comprimere i tempi delle procedure, senza sacrificare i processi di partecipazione. Viene imposta la contestualità della parte strutturale dei piani con quella operativa.
Particolare attenzione viene posta alla ripianificazione, per riqualificare e mettere a sistema le aree trasformate a seguito del sisma e delle attività svolte nella fase di emergenza.
Dal punto di vista edilizio si prevedono, con diversi gradi di flessibilità, interventi che riguardano l’assetto planivolumetrico degli edifici (aree di sedime, sagome, varianti del numero dei piani etc.), con particolari attenzioni anche alle fattispecie di edifici che presentano contiguità strutturale con altri immobili. Un ulteriore elemento di novità del disegno di legge è quello che consente l’utilizzo temporaneo a fini abitativi delle pertinenze degli edifici.
Il disegno di legge proseguirà il proprio iter per arrivare alla definitiva approvazione, da parte del Consiglio regionale, nel più breve tempo possibile. Sono previsti incontri sul provvedimento sia nell’ambito del Tavolo della ricostruzione, che vede la presenza dei rappresentanti delle imprese, dei sindacati e della rete delle professioni, sia con gli enti locali interessati.
Fonte: ufficio stampa Regione Umbria
“Mentre continua la gestione dell’emergenza - hanno affermato i rappresentanti degli assessorati regionali -, in vista dell’imminente avvio delle ricostruzione, occorre impostare l’insieme delle attività che vedranno impegnate per alcuni anni istituzioni e cittadini in un comune sforzo di carattere straordinario che consenta di ristabilire le migliori condizioni di vita delle comunità”.
Per perseguire concretamente le azioni di ricostruzione, la Giunta regionale ha ritenuto opportuno dotarsi di uno strumento normativo regionale, che operi in stretto raccordo con la normativa speciale elaborata a livello statale che risulti pienamente efficace nel momento in cui la ricostruzione entrerà nel pieno dell’attività”.
Il testo del disegno di legge regionale è stato messo a punto con l’attività di un gruppo di lavoro, avvalendosi principalmente della collaborazione di dirigenti e funzionari della Direzione Governo del territorio e di alcuni esperti esterni in materia urbanistica, tenendo conto di segnalazioni e problematiche rappresentate dalle categorie sociali e dal mondo delle professioni.
Il disegno di legge si propone di contribuire a raccordare la fase di ricostruzione con quella dello sviluppo delle aree maggiormente colpite dal sisma - anche mediante uno strumento strategico, il Master Plan della Valnerina - e intende utilizzare la ricostruzione come occasione di riqualificazione del territorio e degli insediamenti, dal punto di vista paesaggistico e della sostenibilità ambientale, nonché di valorizzazione delle attività economiche, specie quelle che connotano il territorio stesso e ne rappresentano le maggiori qualità.
Fra gli obiettivi principali vi è anche quello della riduzione della vulnerabilità sismica e del rafforzamento, con gli strumenti e le scelte disponibili nel campo delle attività edilizie ed urbanistiche, del senso di sicurezza, della percezione di sicurezza delle popolazioni, al fine di scongiurare ogni possibile fenomeno di abbandono e porre le condizioni per un convinto e sereno radicamento della residenza e delle attività economiche in un territorio che vede ripetersi con frequenza eventi sismici molto rilevanti.
Viene affrontato in varie fattispecie il tema delle delocalizzazioni laddove le condizioni delle aree di sedime attuali di edifici e insediamenti, anche a seguito di indagini aggiornate, non sono motivatamente in grado di garantire sicurezza o laddove la delocalizzazione consenta di incrementare la sicurezza degli insediamenti e degli spazi pubblici.
Dal punto di vista urbanistico non si prevede l’istituzione di nuovi strumenti. Per tutti i Comuni del cratere si prevede un migliore raccordo con la pianificazione di protezione civile. Per i Comuni maggiormente colpiti si prevede un utilizzo più snello e flessibile degli strumenti esistenti, raccordando espressamente alcune procedure e riconducendo alcune pareri in seno alla Regione, anche mediante conferenze di servizi, in modo da comprimere i tempi delle procedure, senza sacrificare i processi di partecipazione. Viene imposta la contestualità della parte strutturale dei piani con quella operativa.
Particolare attenzione viene posta alla ripianificazione, per riqualificare e mettere a sistema le aree trasformate a seguito del sisma e delle attività svolte nella fase di emergenza.
Dal punto di vista edilizio si prevedono, con diversi gradi di flessibilità, interventi che riguardano l’assetto planivolumetrico degli edifici (aree di sedime, sagome, varianti del numero dei piani etc.), con particolari attenzioni anche alle fattispecie di edifici che presentano contiguità strutturale con altri immobili. Un ulteriore elemento di novità del disegno di legge è quello che consente l’utilizzo temporaneo a fini abitativi delle pertinenze degli edifici.
Il disegno di legge proseguirà il proprio iter per arrivare alla definitiva approvazione, da parte del Consiglio regionale, nel più breve tempo possibile. Sono previsti incontri sul provvedimento sia nell’ambito del Tavolo della ricostruzione, che vede la presenza dei rappresentanti delle imprese, dei sindacati e della rete delle professioni, sia con gli enti locali interessati.
Fonte: ufficio stampa Regione Umbria