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L’arch. Alfonso Femia a Bari per raccontare la riqualificazione urbana

L’arch. Alfonso Femia a Bari per raccontare la riqualificazione urbana

Nomisma a Edilportale Tour 2018: la domanda di interventi sugli edifici è bloccata dalle difficoltà di accesso al credito

Vedi Aggiornamento del 17/05/2018
L’arch. Alfonso Femia a Bari per raccontare la riqualificazione urbana
L’arch. Alfonso Femia a Bari per raccontare la riqualificazione urbana
di Paola Mammarella
Vedi Aggiornamento del 17/05/2018
23/03/2018 - Interazione tra professionisti e sostegno ad una domanda di riqualificazione degli edifici che c’è, ma non ha le risorse economiche per partire. Sono stati i punti centrali su cui si è discusso durante la sesta tappa di Edilportale Tour 2018 che si è tenuta nell’Aula Magna del Politecnico di Bari.
 
Ad aprire i lavori Roberto Masciopinto, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Bari. “Siamo in un momento complesso - ha esordito, in quattro o cinque anni sono cambiate le procedure in tutti i settori”. A suo avviso la chiave per il futuro e per ottenere “un buon progetto” è l’interazione tra diversi professionisti e la multidisciplinarietà.
 
Si è concentrato su vari esempi di riqualificazione urbana ed efficienza energetica in edilizia l’architetto Alfonso Femia, Founder, President, CEO ATELIER(S) ALFONSO FEMIA srl AF517. L’atelier è un modo di concepire l’architettura in cui la dimensione artigianale va di pari passo con l’innovazione. Così, ad esempio, sia in Italia sia in Francia sulle facciate di edifici moderni e popolari è ricomparsa la ceramica. Ma innovare è anche concepire in modo diverso gli spazi urbani, valorizzare i luoghi per la condivisione e capire che tipo di relazioni umane il progetto può creare, ma soprattutto pensare al contesto prima che all’edificio da realizzare.
 
Femia ha parlato anche di BIM, uno strumento per portare qualità, che in Francia è già obbligatorio. Un plus che però all’inizio può comportare costi elevati.
 
Per Marco Marcatili, economista di Nomisma, la vera sfida per il settore costruzioni è trasformare il fabbisogno di interventi edilizi in domanda pagante. Al momento la domanda pagante è composta da piccoli interventi non rinviabili, relativi all’impiantistica o all’involucro, che impegnano 4,4 miliardi di euro all’anno, e da spese legate alle preferenze. Si tratta di elementi quali sicurezza, inquinamento, collegamenti e presenza di servizi, che non hanno nulla a che fare con l’immobile, ma con il contesto urbano in cui si trova. Le case più efficienti dal punto di vista energetico non hanno ancora la giusta valutazione immobiliare.

Dal 1998 ad oggi, ha continuato Marcatili, sono stati effettuati 14 milioni di interventi, ma la qualità del patrimonio immobiliare non è cambiata. Se si dovessero effettuare tutti gli interventi necessari si spenderebbero 250 miliardi di euro, di cui 60 miliardi relativi a lavori urgenti. Come spiegato da Marcatili, però, i cittadini sono disposti a pagare solo 4,4 miliardi di euro. Anche in presenza degli incentivi, i privati devono anticipare cifre considerevoli e alla fine si scoraggiano. In Emilia Romagna a questo scopo è nato Build Lab, un laboratorio di innovazione e finanza per l'edilizia sostenibile.
 
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Si è soffermata sull’economia circolare Elena Stoppioni, presidente della Federazione Cdo Edilizia - ‎Compagnia delle Opere. Nel nuovo approccio va considerato il ciclo di vita dell’edificio, che va dalla progettazione e costruzione dei materiali fino alla demolizione e smaltimento dell’edificio. In Svezia, ha spiegato, per ottenere un permesso di costruire è richiesto il piano di smaltimento dell’edificio. Anche in Italia, ha continuato, il Codice Appalti dà sempre più peso all’utilizzo dei materiali riciclati. Ma non solo, perché per raggiungere l’obiettivo della sostenibilità è necessaria l’intersezione tra tre dimensioni: sociale, economica e ambientale.
 
Al termine dei lavori l’azienda Marco Toro (mattONE) ha presentato un prodotto innovativo realizzato a basso impatto ambientale. Federico Di Lella (Ideal Standard) ha sottolineato che nell’installazione dei prodotti è necessario supportare i progettisti e che la progettazione BIM è “un obbligo non casuale” perché efficace ed efficiente. Francesco Salvato (Knauf) ha illustrato i benefici dei sistemi costruttivi a secco per il comfort acustico e l’efficienza energetica. Mina Bustreo (Biosafe) ha fatto il punto della situazione sulle problematiche connesse all’inquinamento indoor. Graziano Salvalai, ricercatore del Politecnico di Milano, ha illustrato i risultati dei test condotti sui prodotti Brianza Plastica.
 
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La partecipazione all’Edilportale Tour dà diritto a crediti formativi (CFP) per ingegneriarchitettigeologigeometri e periti industriali.
 
Per confrontarsi su particolari problematiche di progetto e chiedere una consulenza tecnica sull’utilizzo di prodotti e tecnologie, i progettisti possono incontrare le aziende, prenotandosi online.
 
Edilportale Tour è un’iniziativa di Edilportale in collaborazione con Knauf e Roofingreen.
 
Con la partecipazione di: Doc AirconcreteBrianza PlasticaHPIsotexInnovaDPS FloorGerflorBio-SafeGeberitIdeal StandardFinstralEdiliziAcrobaticaCantoriCampigli LegnamiBernerIsotecnicaBioisothermGEAL by BeL ChimicaIsopanSilla.
 
Partner: Agorà
Sito ufficiale: http://tour.edilportale.com/

 
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