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Abusivismo edilizio, quasi 20 case su 100 sono illegali
AMBIENTE
Abusivismo edilizio, quasi 20 case su 100 sono illegali
Allegato ‘Benessere equo e sostenibile’ al DEF: nel 2017 al Sud il dato raggiunge quasi il 50%
30/04/2018 - Dal 2005 al 2015 l’indice di abusivismo edilizio è aumentato da 11,9 a 19,9 per ogni 100 abitazioni legali costruite annualmente. Nel triennio 2015-2017 si registra una riduzione dell’indice da 19,9 scende a 19,4.
A livello geografico si registra una notevole variabilità: al Sud e nelle Isole l’indice di abusivismo edilizio si mantiene su livelli sempre notevolmente più elevati rispetto alle altre aree. Nel 2005 l’indice è pari a 4,3 nel Nord-Est e 33,2 al Sud; nel 2010 i valori sono pari a 3,9 nel Nord-Est e 31,1 al Sud; nel 2017 l’indicatore è pari a 5,5 nel Nord-Est e nel Sud raggiunge il 49,9.
Anche in termini di variazioni nell’ultimo triennio si registrano tendenze divergenti fra le diverse aree: tra il 2015 e il 2017 a fronte di riduzioni nel Nord-Ovest (da 7,2 a 5,9) e Nord-Est (da 6,3 a 5,5), si osservano aumenti dell’indice di abusivismo al Centro (da 19,0 a 20,7), al Sud (da 40,0 a 49,9) e nelle Isole (da 45,3 a 47,1).
I dati arrivano dall’Allegato ‘Indicatori di benessere equo e sostenibile’ al Documento di economia e finanza (DEF) 2018 approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 aprile.
L’indicatore ‘cattura il grado di sfruttamento del suolo e il degrado del paesaggio’ e costituisce un’approssimazione del fenomeno del consumo di suolo, l’indicatore che il Comitato BES (presieduto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e composto dal Presidente dell’Istat, dal Governatore della Banca d’Italia e da due esperti) avrebbe voluto includere nella lista.
Tuttavia, per il consumo di suolo non si dispone al momento di un indicatore che possa essere immediatamente utilizzato per i fini previsti dalla legge. Quindi, si considera in via temporanea l’abusivismo edilizio, in attesa di poter adottare il consumo di suolo quando i dati saranno di qualità adeguata.
Il documento contiene 12 indicatori di diverse aree che caratterizzano la qualità della vita dei cittadini, relative a disuguaglianza, istruzione, salute, ambiente, sicurezza, abusivismo edilizio, etc. Dal 2018 l’Italia è il primo paese dell’Unione europea e dei G7 a dotarsi di un set di indicatori di benessere in base ai quali misurare l’impatto delle politiche pubbliche, abitualmente valutato su pochi indicatori macroeconomici e di finanza pubblica, in primis il PIL.
A livello geografico si registra una notevole variabilità: al Sud e nelle Isole l’indice di abusivismo edilizio si mantiene su livelli sempre notevolmente più elevati rispetto alle altre aree. Nel 2005 l’indice è pari a 4,3 nel Nord-Est e 33,2 al Sud; nel 2010 i valori sono pari a 3,9 nel Nord-Est e 31,1 al Sud; nel 2017 l’indicatore è pari a 5,5 nel Nord-Est e nel Sud raggiunge il 49,9.
Anche in termini di variazioni nell’ultimo triennio si registrano tendenze divergenti fra le diverse aree: tra il 2015 e il 2017 a fronte di riduzioni nel Nord-Ovest (da 7,2 a 5,9) e Nord-Est (da 6,3 a 5,5), si osservano aumenti dell’indice di abusivismo al Centro (da 19,0 a 20,7), al Sud (da 40,0 a 49,9) e nelle Isole (da 45,3 a 47,1).
I dati arrivano dall’Allegato ‘Indicatori di benessere equo e sostenibile’ al Documento di economia e finanza (DEF) 2018 approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 aprile.
Abusivismo edilizio e consumo di suolo
L’indice di abusivismo edilizio è il numero di costruzioni abusive per 100 costruzioni autorizzate dai Comuni ed è calcolato su dati Istat e Cresme. Monitora il dominio ‘paesaggio e patrimonio culturale’ del benessere e fornisce una misura diretta del deterioramento del paesaggio, ma può leggersi anche come una proxy del rispetto della legge nell’utilizzazione del territorio.L’indicatore ‘cattura il grado di sfruttamento del suolo e il degrado del paesaggio’ e costituisce un’approssimazione del fenomeno del consumo di suolo, l’indicatore che il Comitato BES (presieduto dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e composto dal Presidente dell’Istat, dal Governatore della Banca d’Italia e da due esperti) avrebbe voluto includere nella lista.
Tuttavia, per il consumo di suolo non si dispone al momento di un indicatore che possa essere immediatamente utilizzato per i fini previsti dalla legge. Quindi, si considera in via temporanea l’abusivismo edilizio, in attesa di poter adottare il consumo di suolo quando i dati saranno di qualità adeguata.
Abusivismo edilizio e benessere equo e sostenibile
Il Benessere Equo e Sostenibile (BES) è stato introdotto nel ciclo di programmazione economica durante la passata legislatura; il Governo ha sostenuto con convinzione questa innovazione, che vede l’Italia all’avanguardia a livello internazionale. Dopo l’esercizio sperimentale del 2017, quest’anno l’Allegato ‘Indicatori di benessere equo e sostenibile’ è entrato a pieno titolo nel DEF.Il documento contiene 12 indicatori di diverse aree che caratterizzano la qualità della vita dei cittadini, relative a disuguaglianza, istruzione, salute, ambiente, sicurezza, abusivismo edilizio, etc. Dal 2018 l’Italia è il primo paese dell’Unione europea e dei G7 a dotarsi di un set di indicatori di benessere in base ai quali misurare l’impatto delle politiche pubbliche, abitualmente valutato su pochi indicatori macroeconomici e di finanza pubblica, in primis il PIL.