NORMATIVA
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Qualità dell’aria in casa, come migliorarla?
FOCUS
Qualità dell’aria in casa, come migliorarla?
Ripensare gli spazi interni lasciando entrare la luce naturale e favorendo la ventilazione
28/06/2018 - Luce naturale e aria fresca hanno rappresentato per secoli ‘lo sfondo’ della vita degli esseri umani; eppure nella società odierna questi valori rischiano di andare perduti se gli ambienti in cui viviamo, lavoriamo e passiamo il nostro tempo libero non vengono adeguatamente progettati.
Secondo Russell Foster (responsabile del laboratorio di oftalmologia di Nuffield e dei laboratori di sonno e circadiano dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Oxford) “dall’anno 1800 al 2000, siamo passati dal 90% di persone che lavorano all'esterno a meno del 20%. In brevissimo tempo, siamo passati dall'essere una specie da outdoor a spendere la maggior parte del nostro tempo in ambienti bui e poco illuminati”.
Secondo un’indagine sul fenomeno dell'abitare condotta da VELUX in collaborazione con l'istituto di analisi YouGov, esiste un forte divario di percezione tra il modo in cui si pensa di vivere e il modo in cui lo si fa realmente.
Molti pensano che le abitazioni siano un luogo salubre ma, secondo la ricerca, circa 84 milioni di europei vivono in edifici talmente umidi e pieni di muffa da rappresentare una potenziale minaccia per il benessere fisico e mentale delle persone. In più, trascorrendo più tempo in luoghi chiusi, l’uomo si priva di necessità che da anni hanno caratterizzato la vita umana come la luce naturale e l’aria aperta. La scienza ha dimostrato che vivere così ha conseguenze negative sulla salute e il benessere.
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Ad esempio, gli ambienti in cui non vi è un adeguato ricambio d’aria sono umidi e possono portare all’insorgere di muffe nocive per la salute, soprattutto per le vie respiratorie. A ciò si aggiunge l’inquinamento domestico provocato da sostanze chimiche usate per la pulizia in casa che emanano esalazioni tossiche, oppure ai materiali da costruzione che possono rilasciare nel tempo sostanze non salutari negli ambienti. A tutto questo si aggiungono le normali attività quotidiane come cucinare, asciugare gli abiti all'interno, ecc.
Bisogna fare attenzione a quest’aspetto poiché l'aria che respiriamo è importante tanto quanto il cibo che mangiamo o l'acqua che beviamo; basti sapere che un adulto medio respira circa 15.000 litri d'aria al giorno. Limitare il ricambio e la luce durante il giorno, di conseguenza, può influenzare negativamente l'umore, il sonno e le prestazioni.
La mancanza di luce solare diretta provoca problemi di salute come la carenza di vitamina D, che può condurre a stati di stanchezza, affaticamento e malessere psicologico. Gli esperti stimano inoltre che una percentuale di circa il 30% della popolazione mondiale soffra a vari livelli di SAD (Seasonal Affective Disorder o depressione d'inverno). La causa precisa non è ancora completamente chiara, ma questa patologia è spesso collegata a una ridotta esposizione alla luce solare.
Una grande responsabilità è affidata ai progettisti che possono, nella progettazione degli ambienti di lavoro, delle abitazioni, delle scuole, degli spazi ricreativi ecc, valorizzare il rapporto con l’esterno, favorendo l’ingresso di luce naturale e aria fresca.
Gli edifici dovrebbero essere progettati per fornire buoni livelli di luce diurna tendendo conto che i livelli di luce tipici degli interni tendono ad essere di circa 300 lux, ma seduti accanto a una finestra si è esposti a circa 3.000 lux. L’ampiezza delle finestre deve essere, quindi, proporzionata in modo da assicurare un valore del Fattore Medio di Luce Diurna non inferiore al 2% (0,02) e con una superficie apribile non inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
Il FmLd, che per legge è un requisito minimo obbligatorio di abitabilità, varia in funzione della destinazione d’uso degli immobili; in particolare per gli ambienti abitabili ad uso residenziale, la percentuale minima richiesta dalla norma è pari al 2%. Questi valori però sono ‘minimi’ e alcune volte non sufficienti a garantire una buona illuminazione naturale. Di conseguenza, è necessario ‘andare oltre i livelli minimi di legge’ e realizzare un’opera capace non solo di rispettare la normativa ma anche di trasformare gli ambienti interni in luoghi confortevoli e salubri.
Ad esempio, nella progettazione o ristrutturazione di ville, mansarde e attici, è possibile sfruttare anche la copertura come punto luce inserendo delle finestre da tetto che lasciano entrare il doppio della luce rispetto a una finestra verticale.
Gli edifici progettati in questo modo possono offrire prestazioni energetiche elevate che saranno la chiave per soddisfare le sfide ambientali del nostro futuro.
Per migliorare gli ambienti all'interno può essere utile lasciar entrare la maggior quantità possibile di luce diurna e aprire più volte al giorno le finestre di casa per aerare gli spazi chiusi. Secondo alcuni studi è fondamentale arieggiare la casa tre o quattro volte al giorno per almeno 10 minuti, tenendo aperte contemporaneamente più finestre e cambiare l'aria alla stanza da letto prima di andare a dormire e la mattina.
In più, occorre limitare l’uso di prodotti contenenti materiali tossici o aprire le finestre quando si utilizzano e pulire con regolarità tappeti, moquette e mobili imbottiti che sono l'ambiente ideale per acari e batteri.
Secondo Russell Foster (responsabile del laboratorio di oftalmologia di Nuffield e dei laboratori di sonno e circadiano dell’Istituto di Neuroscienze dell’Università di Oxford) “dall’anno 1800 al 2000, siamo passati dal 90% di persone che lavorano all'esterno a meno del 20%. In brevissimo tempo, siamo passati dall'essere una specie da outdoor a spendere la maggior parte del nostro tempo in ambienti bui e poco illuminati”.
Siamo la generazione degli spazi chiusi?
Oggi la vita è diventata un mix elaborato di pendolarismo, lavoro indoor e altre attività che si svolgono in ambienti chiusi e che allontanano l’essere umano dal mondo naturale. I luoghi di lavoro sono sempre più spesso spazi chiusi e isolati in cui l’aria esterna viene sostituita da quella proveniente da condizionatori dell’aria. Anche attività generalmente svolte all’esterno (corsa in un parco) si stanno spostano in ambienti interni (corsa su un tapis roulant all’interno di palestre o abitazioni).Secondo un’indagine sul fenomeno dell'abitare condotta da VELUX in collaborazione con l'istituto di analisi YouGov, esiste un forte divario di percezione tra il modo in cui si pensa di vivere e il modo in cui lo si fa realmente.
Molti pensano che le abitazioni siano un luogo salubre ma, secondo la ricerca, circa 84 milioni di europei vivono in edifici talmente umidi e pieni di muffa da rappresentare una potenziale minaccia per il benessere fisico e mentale delle persone. In più, trascorrendo più tempo in luoghi chiusi, l’uomo si priva di necessità che da anni hanno caratterizzato la vita umana come la luce naturale e l’aria aperta. La scienza ha dimostrato che vivere così ha conseguenze negative sulla salute e il benessere.
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Qualità dell’aria indoor: cosa sapere
Man mano che le nostre città crescono, l'inquinamento urbano è in cima alle priorità di progettazione e gestione delle stesse; tuttavia, si può essere sorpresi nello scoprire che l'aria nelle case può essere cinque volte più inquinata di quella esterna.Ad esempio, gli ambienti in cui non vi è un adeguato ricambio d’aria sono umidi e possono portare all’insorgere di muffe nocive per la salute, soprattutto per le vie respiratorie. A ciò si aggiunge l’inquinamento domestico provocato da sostanze chimiche usate per la pulizia in casa che emanano esalazioni tossiche, oppure ai materiali da costruzione che possono rilasciare nel tempo sostanze non salutari negli ambienti. A tutto questo si aggiungono le normali attività quotidiane come cucinare, asciugare gli abiti all'interno, ecc.
Bisogna fare attenzione a quest’aspetto poiché l'aria che respiriamo è importante tanto quanto il cibo che mangiamo o l'acqua che beviamo; basti sapere che un adulto medio respira circa 15.000 litri d'aria al giorno. Limitare il ricambio e la luce durante il giorno, di conseguenza, può influenzare negativamente l'umore, il sonno e le prestazioni.
La mancanza di luce solare diretta provoca problemi di salute come la carenza di vitamina D, che può condurre a stati di stanchezza, affaticamento e malessere psicologico. Gli esperti stimano inoltre che una percentuale di circa il 30% della popolazione mondiale soffra a vari livelli di SAD (Seasonal Affective Disorder o depressione d'inverno). La causa precisa non è ancora completamente chiara, ma questa patologia è spesso collegata a una ridotta esposizione alla luce solare.
Come migliorare gli ambienti nella fase di progettazione
Poiché l’architettura risponde alle necessità dell’uomo, che in questo periodo storico vive maggiormente all’interno, è necessario ripensare i manufatti contemporanei.Una grande responsabilità è affidata ai progettisti che possono, nella progettazione degli ambienti di lavoro, delle abitazioni, delle scuole, degli spazi ricreativi ecc, valorizzare il rapporto con l’esterno, favorendo l’ingresso di luce naturale e aria fresca.
Gli edifici dovrebbero essere progettati per fornire buoni livelli di luce diurna tendendo conto che i livelli di luce tipici degli interni tendono ad essere di circa 300 lux, ma seduti accanto a una finestra si è esposti a circa 3.000 lux. L’ampiezza delle finestre deve essere, quindi, proporzionata in modo da assicurare un valore del Fattore Medio di Luce Diurna non inferiore al 2% (0,02) e con una superficie apribile non inferiore a 1/8 della superficie del pavimento.
Il FmLd, che per legge è un requisito minimo obbligatorio di abitabilità, varia in funzione della destinazione d’uso degli immobili; in particolare per gli ambienti abitabili ad uso residenziale, la percentuale minima richiesta dalla norma è pari al 2%. Questi valori però sono ‘minimi’ e alcune volte non sufficienti a garantire una buona illuminazione naturale. Di conseguenza, è necessario ‘andare oltre i livelli minimi di legge’ e realizzare un’opera capace non solo di rispettare la normativa ma anche di trasformare gli ambienti interni in luoghi confortevoli e salubri.
Ad esempio, nella progettazione o ristrutturazione di ville, mansarde e attici, è possibile sfruttare anche la copertura come punto luce inserendo delle finestre da tetto che lasciano entrare il doppio della luce rispetto a una finestra verticale.
Gli edifici progettati in questo modo possono offrire prestazioni energetiche elevate che saranno la chiave per soddisfare le sfide ambientali del nostro futuro.
Come migliorare la qualità dell’aria indoor: piccoli gesti quotidiani
I rimedi più semplici comportano cambiamenti comportamentali: camminare o andare in bicicletta a lavoro, fare pause all'aperto e trascorrere più tempo libero all'aria aperta.Per migliorare gli ambienti all'interno può essere utile lasciar entrare la maggior quantità possibile di luce diurna e aprire più volte al giorno le finestre di casa per aerare gli spazi chiusi. Secondo alcuni studi è fondamentale arieggiare la casa tre o quattro volte al giorno per almeno 10 minuti, tenendo aperte contemporaneamente più finestre e cambiare l'aria alla stanza da letto prima di andare a dormire e la mattina.
In più, occorre limitare l’uso di prodotti contenenti materiali tossici o aprire le finestre quando si utilizzano e pulire con regolarità tappeti, moquette e mobili imbottiti che sono l'ambiente ideale per acari e batteri.