13/06/2018 - Gli interventi che permettono di ottenere il bonus arredi non sono tutti quelli che usufruiscono del bonus ristrutturazione ma solo quelli che presuppongono una ristrutturazione.
Bonus mobili: quando si può chiedere
La detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici spetta per l’arredo di singole unità immobiliari o parti comuni di condomini; nel primo caso solo in relazione a
lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e
ristrutturazione edilizia mentre nel caso di parti comuni di edifici spetta anche per interventi di manutenzione ordinaria.
Per avere l’agevolazione è indispensabile, quindi, realizzare una
ristrutturazione edilizia e usufruire del bonus ristrutturazione.
E’ possibile accedere al bonus anche per gli interventi necessari alla
ricostruzione o al ripristino dell’immobile danneggiato a seguito di eventi calamitosi.
Come ha
chiarito recentemente l’Agenzia delle Entrate anche la
sostituzione degli infissi può dare diritto al bonus arredi nel caso in cui la sostituzione degli infissi (con modifica di materiale o tipologia di infisso) si qualifichi come ristrutturazione e usufruisca della relativa detrazione del 50%.
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Bonus mobili: non spetta per tutti gli interventi agevolati dal bonus ristrutturazione
Tra i lavori agevolabili con il bonus ristrutturazioni ci sono anche:
- realizzazione di parcheggi pertinenziali;
- lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche;
- interventi di bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte a evitare gli infortuni domestici;
- interventi relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi;
- interventi finalizzati alla cablatura degli edifici, al contenimento dell’inquinamento acustico, al conseguimento di risparmi energetici, all’adozione di misure di sicurezza statica e antisismica degli edifici.
Questi interventi, però, pur fruendo del bonus ristrutturazione non danno diritto al bonus mobili; l’agevolazione, quindi,
non spetta per gli interventi relativi all’installazione di un
impianto d’allarme, né per misure volte al migliorare la
sicurezza sismica o il
risparmio energetico dell’abitazione.
Ad esempio,
l’installazione di ascensori e scale di sicurezza rientra negli interventi che accedono al bonus mobili non perché fa parte dei lavori finalizzati all’eliminazione delle barriere architettoniche ma in quanto si configura come intervento di
manutenzione straordinaria.
Per le
singole unità immobiliari, la tinteggiatura delle pareti e dei soffitti, la sostituzione di pavimenti, il rifacimento di intonaci, la sostituzione tegole e tutti gli interventi che rientrano tra i lavori di
manutenzione ordinaria non accedono
né al bonus mobili né al bonus ristrutturazione (a differenza di quanto accade per la parti comuni).
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Bonus mobili: vale anche per lavori su pertinenze
Il bonus mobili spetta anche se
l’intervento di ristrutturazione a cui è collegato l’acquisto sia effettuato sulle
pertinenze dell’immobile, anche se autonomamente accatastate.
Come ha chiarito l’Agenzia delle Entrate nella
Circolare 7/E del 2018 la detrazione per l’acquisto di mobili spetta sia nel caso in cui si voglia arredare l’immobile sia nel caso si voglia arredare la pertinenza dell’immobile oggetto dell’intervento di recupero.
Bonus mobili 2018
La
Legge di Bilancio 2018 ha prorogato al 31 dicembre 2018 la detrazione Irpef del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, di classe non inferiore alla A+ (A per i forni) destinati all’arredo dell’immobile ristrutturato.
Nel
2018 l’agevolazione può essere richiesta solo se l’intervento di ristrutturazione è
iniziato dal 1° gennaio 2017. Per gli acquisti realizzati nel
2017 l’intervento deve essere iniziato a partire dal 1° gennaio 2016.
La
data in cui si acquistano i beni deve essere successiva a quella di inizio dei lavori di ristrutturazione. Non è richiesto, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile.
Il
limite della detrazione è pari a 10 mila euro e riguarda la
singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la
parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
La detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un
ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio.