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Riqualificazione energetica, finestre e cappotto gli interventi più gettonati

Riqualificazione energetica, finestre e cappotto gli interventi più gettonati

Report Enea su ecobonus ed efficienza energetica: nel 2014-2017 sostituiti 2,6 milioni di serramenti e realizzati 70mila lavori sull’involucro

Vedi Aggiornamento del 22/01/2020
Riqualificazione energetica, finestre e cappotto gli interventi più gettonati
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 22/01/2020
20/06/2018 - Grazie all’ecobonus le famiglie italiane hanno investito nel 2017 oltre 3,7 miliardi di euro per realizzare circa 420mila interventi di riqualificazione energetica.
 
Il dato arriva dal Rapporto sulle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio di ENEA presentato ieri a Roma, che illustra gli investimenti stimolati dall’ecobonus.
 
Nel quadriennio 2014-2017 sono stati realizzati 1,5 milioni di interventi: la quota principale, pari ad oltre 6 miliardi di euro, ha riguardato la sostituzione di 2,6 milioni di serramenti, mentre 2,1 miliardi di euro sono stati destinati a circa 70mila interventi sulle pareti orizzontali ed inclinate.
 

Riqualificazione energetica, il risparmio in termini economici ed energetici

Come mostrato dal 7° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA (RAEE) - presentato nella stessa occasione - nel periodo 2014-2017, gli interventi di riqualificazione energetica hanno portato a un risparmio medio sulla bolletta annuale dei consumatori compreso tra i  250 euro del 2014 e i 150 euro del 2017, anche per effetto dei differenti livelli dei prezzi del gas. Di fatto, questi interventi equivalgono a un risparmio medio annuo del 15% sul totale della spesa energetica delle famiglie.
 
A ciò si aggiunge anche un risparmio di circa 2 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) derivante dall’emissione di 5,8 milioni di Titoli di Efficienza Energetica, i cosiddetti Certificati Bianchi, di cui 62% nell’industria e il 31% nel civile.
 
Per gli interventi eseguiti nel solo 2017,  è stato ottenuto un risparmio di oltre 1.300 GWh/anno, principalmente grazie a due tipologie che presentano il miglior rapporto costo/efficacia, vale a dire la sostituzione di serramenti (circa il 40% del risparmio) e la coibentazione di solai e pareti (oltre il 25%).
 
In generale, tutte le misure adottate nel settore dell’efficientamento dal 2011 al 2017 hanno generato complessivamente risparmi energetici per 8 Mtep/anno di energia finale, pari a due miliardi e mezzo di euro risparmiati per minori importazioni di gas naturale e petrolio e a circa 19 milioni di tonnellate di  CO2 in meno rilasciate in atmosfera.

Tali risparmi equivalgono al 52% dell’obiettivo al 2020 previsto dal Piano d’Azione Nazionale per l’Efficienza Energetica (PAEE) e dalla Strategia Energetica Nazionale (SEN) e derivano per circa il 37% dai Certificati Bianchi e per oltre un quarto dalle detrazioni fiscali per interventi di efficientamento energetico.
 
A livello settoriale, il residenziale ha sostanzialmente raggiunto l’obiettivo atteso al 2020, l’industria è circa a metà del percorso previsto, mentre risultano ancora indietro trasporti e terziario, settore quest’ultimo in cui rientra la PA, che ha potuto contare quest’anno su 62 milioni di euro per interventi di efficientamento nelle proprie strutture tramite il “Conto Termico”.
 
Inoltre, in risposta alla normativa Ue sulla riqualificazione energetica del 3% della superficie degli immobili della PA centrale, nel periodo 2014-2017, risultano conclusi, in fase di realizzazione o programmati interventi su oltre 190 immobili, per una superficie utile complessiva di circa 1,9 milioni di mq.

Dopo la presentazione di ieri alla Camera dei Deputati, il RAEE sarà illustrato anche all’Europarlamento di  Bruxelles il prossimo 10 luglio.
 

Riqualificazione energetica, il parco immobiliare interessato

Circa l’80% degli investimenti attivati nel 2017 (2,9 miliardi di euro su oltre 3,7 complessivi) riguarda edifici costruiti prima degli anni ‘80. In particolare, circa il 25% delle risorse totali (oltre 920 milioni di euro) è stato destinato ad edifici costruiti negli anni ‘60. Circa il 40% degli investimenti (oltre 1,4 miliardi di euro) ha riguardato una costruzione isolata (villette mono o plurifamiliari), mentre il 35% circa delle risorse (circa 1,3 miliardi di euro) ha interessato interventi su edifici in linea e condomini con più di tre piani fuori terra.
 

ENEA: ‘l’efficientamento contribuisce al contrasto alla povertà energetica’

“Nuove misure, provvedimenti strutturali e semplificazioni consentiranno di ottenere risultati positivi in materia di efficienza energetica e sicurezza degli edifici superando ostacoli e criticità”, sottolinea il presidente dell’ENEA Federico Testa. “In particolare, strumenti come l’ecobonus, il sismabonus e la cessione del credito fiscale aprono la strada degli incentivi anche a quella fascia di popolazione economicamente vulnerabile, circa un cittadino su dieci, che spesso vive in condomini periferici delle grandi città tutt’altro che efficienti dal punto di vista energetico”, aggiunge Testa.
 
“ENEA ha già messo in campo una serie di azioni formative e informative per fornire supporto su scala nazionale a tecnici, amministratori e decisori. Grazie poi al coinvolgimento di alcuni grandi operatori del mercato dei servizi energetici si potrà accelerare il percorso per la riqualificazione dei grandi complessi residenziali e degli edifici della Pubblica Amministrazione”, continua Testa.
 
“Questi interventi di efficientamento hanno ricadute economiche e sociali considerevoli con risultati tangibili nel contrasto alla povertà energetica, fenomeno che in Italia e in Europa affligge milioni di nuclei familiari”, conclude Testa.
 
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