NORMATIVA
Governo Meloni a caccia di case fantasma
La ‘rigenerazione urbana’ al centro del Congresso Nazionale degli Architetti
RISTRUTTURAZIONE
La ‘rigenerazione urbana’ al centro del Congresso Nazionale degli Architetti
Il CNAPPC chiede al nuovo Governo di rivoluzionare i metodi delle politiche di rigenerazione delle città
04/06/2018 - Sostituire le città progettate sulla rendita fondiaria con le città della redditività sociale e culturale, mettendo in atto imponenti programmi di rigenerazione urbana a tutela della qualità della vita, della salute e della sicurezza dei cittadini.
Questa la ricetta per le città del futuro proposta da Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che sarà anche al centro del Congresso Nazionale che si terrà a Roma dal 5 al 7 luglio all’Auditorium Parco della Musica.
Centrali per gli architetti anche i temi legati all’uso sostenibile del territorio e al mantenimento delle aree naturali, senza dimenticare il sostegno all’accesso alla casa e all’abitare dignitoso e sicuro, alle reti per la mobilità sostenibile, all’innovazione della Pubblica Amministrazione per promuovere l’efficienza nei servizi ai cittadini.
Al Congresso di luglio gli architetti italiani presenteranno proposte concrete in grado di rispondere all’esigenza di disegnare con urgenza la nuova città digitale, resiliente, circolare e inclusiva.
Con l’illustrazione dei principi cardine di due nuove leggi peraltro tra loro correlate - una per lo sviluppo delle città e l’altra sull’architettura - gli architetti italiani daranno un concreto contributo al dibattito nazionale e internazionale su questi temi per far germogliare un nuovo paradigma della qualità della vita urbana, armonizzando tra loro tre elementi fondamentali: la crescita economica per tentare di eliminare fame e povertà, l’inclusione sociale a protezione dei soggetti e delle comunità più deboli e fragili, la tutela dell’ambiente quale ineludibile impegno a favore delle generazioni future
“Esse sono state, infatti, gravate da eccessivi pesi di natura procedurale, da conflitti di competenze e di attribuzioni tra diversi livelli delle Pubbliche Amministrazioni e da diversi comparti dello Stato, da dispersioni che hanno reso gli interventi sulle città tendenzialmente episodici, non inseriti in una cornice normativa e di principi omogenea e di facile utilizzo e, soprattutto, nella gran parte dei casi, senza un impianto di visione strategica su tutto l’organismo urbano”.
Questa la ricetta per le città del futuro proposta da Giuseppe Cappochin, presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori che sarà anche al centro del Congresso Nazionale che si terrà a Roma dal 5 al 7 luglio all’Auditorium Parco della Musica.
Rigenerazione urbana: gli obiettivi da raggiungere
Secondo Cappochin “i programmi di rigenerazione urbana devono essere finalizzati alla promozione dell’inclusione sociale, del lavoro e delle competenze; allo sviluppo dell’economia circolare e al supporto alla transizione digitale con una particolare attenzione rivolta alle problematiche legate ai cambiamenti climatici, alle energie rinnovabili e alla qualità dell’aria.Centrali per gli architetti anche i temi legati all’uso sostenibile del territorio e al mantenimento delle aree naturali, senza dimenticare il sostegno all’accesso alla casa e all’abitare dignitoso e sicuro, alle reti per la mobilità sostenibile, all’innovazione della Pubblica Amministrazione per promuovere l’efficienza nei servizi ai cittadini.
Al Congresso di luglio gli architetti italiani presenteranno proposte concrete in grado di rispondere all’esigenza di disegnare con urgenza la nuova città digitale, resiliente, circolare e inclusiva.
Con l’illustrazione dei principi cardine di due nuove leggi peraltro tra loro correlate - una per lo sviluppo delle città e l’altra sull’architettura - gli architetti italiani daranno un concreto contributo al dibattito nazionale e internazionale su questi temi per far germogliare un nuovo paradigma della qualità della vita urbana, armonizzando tra loro tre elementi fondamentali: la crescita economica per tentare di eliminare fame e povertà, l’inclusione sociale a protezione dei soggetti e delle comunità più deboli e fragili, la tutela dell’ambiente quale ineludibile impegno a favore delle generazioni future
Le richieste degli Architetti al Governo
Per il Consiglio Nazionale “serve però che il futuro Governo rivoluzioni l’approccio fin qui seguito per superare quelle criticità - come l’eccessiva dispersione delle competenze operative e legislative nazionali in materia di governo e di trasformazioni del territorio - che hanno impedito che le politiche di rigenerazione decollassero”.“Esse sono state, infatti, gravate da eccessivi pesi di natura procedurale, da conflitti di competenze e di attribuzioni tra diversi livelli delle Pubbliche Amministrazioni e da diversi comparti dello Stato, da dispersioni che hanno reso gli interventi sulle città tendenzialmente episodici, non inseriti in una cornice normativa e di principi omogenea e di facile utilizzo e, soprattutto, nella gran parte dei casi, senza un impianto di visione strategica su tutto l’organismo urbano”.