05/07/2018 - Puntare sulle detrazioni fiscali per incentivare le ristrutturazioni, rafforzare gli investimenti pubblici, favorire le piccole opere diffuse sul territorio, correggere il Codice Appalti, snellire la burocrazia nel mondo delle costruzioni e digitalizzare gli appalti pubblici attraverso il Bim.
Questa la ricetta per rilanciare il settore delle costruzioni individuata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti,
Danilo Toninelli, in un messaggio inviato ieri ai partecipanti del convegno “Edificio 4.0: Costruire digitale per un'Italia più sociale, più sicura” organizzato da
Federcostruzioni per presentare un
Manifesto con 10 proposte operative per il settore edilizio.
Edilizia 4.0: detrazioni fiscali, investimenti pubblici e piccole opere
Secondo il Ministro Toninelli “senza una edilizia di qualità e senza buone opere pubbliche, il Paese non va avanti.
Oserei dire che è come un corpo senza scheletro”. Per il Ministro il rilancio del settore, in crisi dal 2008 e passato dall’11% del Pil all’8%, passa dal rafforzamento degli investimenti pubblici in seno alla domanda aggregata, e sulle piccole opere diffuse sul territorio, “quelle che aiutano davvero la crescita”. Le dichiarazioni di Toninelli sono in linea con quanto
dichiarato anche dal Ministro dell’Economia Giovanni Tria,
“Le ristrutturazioni stanno allargando il loro spazio nel mercato edilizio.
La mia forza politica ha sempre chiesto la stabilizzazione della leva delle detrazioni fiscali per le riqualificazioni. E posso anticipare che il mio ministero sta lavorando a innovazioni importanti anche sul fronte del sismabonus” ha aggiunto il Ministro.
Le dichiarazioni del Ministro, però,
non risolvono il rebus sulle detrazioni; infatti, le
misure contenute nel Contratto del Governo del Cambiamento (come la Flat Tax) sembrano essere in contrasto con i meccanismi tipici dei bonus fiscali.
Edilizia 4.0, MIT: 'puntare sul BIM e correggere il Codice Appalti'
Per il Ministro delle Infrastrutture bisogna mettere in atto un nuovo paradigma per favorire la rigenerazione urbana e una riqualificazione immobiliare del Paese sulla scia di quanto è accaduto al mondo dell’industria (con Industria 4.0). In quest’ottica si devono progettare
edifici intelligenti integrati in un quartiere intelligente che rappresentano un primo passo verso la città elettrica intesa come un insieme di “sistemi intelligenti” che agiscono e interagiscono in maniera preventiva.
Il MIT, citando i dati elaborati dal Boston Consulting Group, ha sottolineato che
l’Edificio 4.0 consentirà
risparmi che possano variare
dal 13 al 21% nelle fasi di progettazione e costruzione, e dal 10 al 17% nella fase della gestione del patrimonio. “Ed è per questo - si legge nella nota del Ministro Toninelli - che il mio ministero è impegnato a introdurre importanti
correttivi al Codice degli Appalti”.
“Occorre
snellire il fronte amministrativo, penso soprattutto al Cipe - ha proseguito -. Ci sono opere che non riescono a partire, che sono ferme, in ritardo o incompiute a causa delle lentezze burocratiche”. Tra gli strumenti strategici individuati dal Ministro Toninelli per far fare un salto di qualità agli appalti pubblici, c’è
il BIM (Building information modelling) che nelle fasi di progettazione e costruzione,
può prevenire in modo sostanziale gli errori di progettazione e costruzione, con un risparmio annuale dei costi di realizzazione delle opere anche fino a 32,2 miliardi di euro.
Secondo Toninelli “la possibilità di lavorare su un
principio di apertura come “Open Bim” rappresenta un vantaggio irrinunciabile; ora si tratta di spingere sull’acceleratore per rendere il prima possibile operativa una piattaforma digitale di gestione del Bim e degli oggetti Bim. Il mio ministero sosterrà il ruolo dell’Italia nella realizzazione della piattaforma europea, ma è altrettanto fondamentale aiutare le amministrazioni pubbliche, le stazioni appaltanti a progettare in Bim, una sfida tanto difficile quanto irrinunciabile”.
Su fronte del Bim,
l’Italia ha già adottato misure per favorire la digitalizzazione; è in vigore, infatti, il Decreto BIM (
DM 560/2017) che definisce le
modalità e i tempi di progressiva introduzione, da parte delle stazioni appaltanti, delle amministrazioni concedenti e degli operatori economici, dell’obbligatorietà dei metodi e degli strumenti elettronici specifici, quali quelli di modellazione per l’edilizia e le infrastrutture, nelle fasi di progettazione, costruzione e gestione delle opere e relative verifiche.
L’obbligo dell’utilizzo di metodi e strumenti elettronici di modellazione decorre:
-
dal 1° gennaio 2019 per le opere di importo
da 100 milioni di euro;
- dal
2020 per i lavori complessi
oltre i 50 milioni di euro;
- dal
2021 per i lavori complessi
oltre i 15 milioni di euro;
- dal
2022 per le opere
oltre i 5,2 milioni di euro;
- dal
2023 per le opere
oltre 1 milione di euro;
- dal
2025 per
tutte le nuove opere.
Gestione sostenibile del suolo e rigenerazione urbana
Toninelli, in linea con le proposte di Federcostruzioni, ha evidenziato anche l’importanza di una gestione sostenibile del suolo occupato e alla rigenerazione urbana.
Infatti, sul fronte della riduzione del consumo di suolo e della rigenerazione urbana, temi cari soprattutto al Movimento 5 Stelle e inseriti nel Contratto di Governo (con la promessa di fermare lo spreco di suolo), è stata
già presentata la proposta di legge n. 63 ‘Disposizioni per il contenimento del consumo di suolo e per il riuso dei suoli edificati’.
Il Manifesto di Federcostruzioni
Il Manifesto presentato da Federcostruzioni contiene dieci proposte per un’efficace rigenerazione urbana e una concreta riqualificazione immobiliare del Paese. Il documento rappresenta il punto di vista e le proposte operative della Federazione, espressione di tutta la filiera delle costruzioni, volte a contribuire al dibattito politico sull’evoluzione che renderà gli edifici sempre più digitalizzati e connessi.
In sintesi le
dieci proposte del Manifesto:
Migliorare la sostenibilità urbana
Riqualificare il patrimonio immobiliare
Migliorare l’efficienza e il comfort degli edifici
Rendere più sicuro il patrimonio immobiliare
Ridurre i costi della Pubblica Amministrazione
Tutelare e valorizzare gli edifici storici
Ridurre i costi di gestione degli edifici
Diffondere l’uso del Bim (Building Information Modeling)
Promuovere una cultura del riuso e del costruire sostenibile
Creare un quadro normativo a supporto della digitalizzazione
“È necessario sostenere la diffusione degli strumenti e delle tecnologie che abbiamo già oggi a disposizione per incentivare una
digitalizzazione diffusa nel settore delle costruzioni - ha sottolineato Federica Brancaccio, presidente di Federcostruzioni - il cambiamento può e deve iniziare fin da subito”.
Il Ministro Toninelli ha assicurato che “lavorerà duramente alla diffusione della digitalizzazione nel settore delle costruzioni e
terrà in debita considerazione le proposte di Federcostruzioni”.