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Split payment, il Decreto Dignità lo abolisce per i professionisti

Split payment, il Decreto Dignità lo abolisce per i professionisti

Introdotte anche misure di semplificazione fiscale: revisionato il redditometro e prorogate le scadenze dello spesometro

Vedi Aggiornamento del 22/02/2019
Foto: Antonio Guillem ©123RF.com
Foto: Antonio Guillem ©123RF.com
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 22/02/2019
04/07/2018 - Lo split payment per le prestazioni rese dai professionisti nei confronti della pubblica amministrazione sarà abolito. A prevederlo la bozza del Decreto Dignità che introduce anche semplificazioni fiscali per redditometro e spesometro.
 

Split payment: addio per i professionisti

L’articolo 11 del decreto abolisce lo split payment per i professionisti, cioè il meccanismo di scissione del pagamento dell’Iva per le prestazioni di servizi rese alle PA che ha coinvolto i professionisti dal 1 luglio 2017.
 
L’abolizione dello split payment era uno dei cavalli di battaglia del Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio che aveva anticipato la misura a Confprofessioni che plaude all’approvazione delle misure varate lo scorso 2 luglio dal Consiglio dei Ministri.
 
Il presidente di Confprofessioni, Gaetano Stella, ha commentato: “Un decreto che restituisce dignità ai liberi professionisti. Certamente l'abolizione dello split payment consentirà adesso agli studi professionali di tornare a investire e a innovare. Se queste sono le premesse il dialogo avviato con il Ministro dello Sviluppo Economico potrebbe davvero alleggerire il peso della burocrazia che grava sulle spalle dei professionisti, delle imprese e dei cittadini”.
 

Decreto dignità: le semplificazioni fiscali

Il decreto introduce misure in materia di semplificazione fiscale, attraverso la revisione del 'redditometro' in chiave di contrasto all'economia sommersa. In particolare, gli elementi indicativi di capacità contributiva saranno individuati dopo aver sentito l’ISTAT e le associazioni maggiormente rappresentative dei consumatori per gli aspetti riguardanti la metodica di ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacità di spesa ed alla propensione al risparmio dei contribuenti.  
 
Infine, il decreto ha rinviato la prossima scadenza per l'invio dei dati delle fatture emesse e ricevute (cosiddetto 'spesometro').
 
Per i dati relativi al terzo trimestre del 2018, il decreto prevede che possano essere trasmessi telematicamente all’Agenzia delle Entrate entro il 28 febbraio 2019, anziché entro il secondo mese successivo al trimestre. Per coloro che optino per l’invio a cadenza semestrale, i termini sono fissati rispettivamente al 30 settembre del medesimo anno per il primo semestre e al 28 febbraio dell’anno successivo per il secondo semestre.
 

Split payment professionisti: soddisfazione da RPT per abolizione

“Esprimiamo soddisfazione - afferma la Rete Professioni Tecniche - per le misure messe in atto dal Governo in tema di semplificazione fiscale. In particolare, giudichiamo molto sensata l’abolizione dello split payment, uno strumento che da subito si è configurato come l’ennesimo aggravio per i professionisti. Creava loro, infatti, un enorme problema di liquidità in un momento storico in cui, come testimoniano tutti gli studi, la crisi dei redditi continua a mordere”.
 
“Ci auguriamo che il Governo metta le mani al più presto anche ad altri provvedimenti che stanno molto a cuore ai professionisti italiani. Come ad esempio alcune deleghe contenute nella Legge 81/2017 relative all’applicazione del principio di sussidiarietà dei professionisti nei confronti della P.A. Il Jobs Act Autonomi prevedeva quattro deleghe rimaste solo sulla carta; in particolare quella che stabiliva la possibilità per le professioni organizzate in ordini e collegi di certificare atti pubblici, in relazione al carattere di terzietà delle stesse. Altra importante delega è quella che metteva in condizione gli enti previdenziali dei professionisti di rafforzare le misure di sicurezza nei confronti degli iscritti che erano andati incontro ad un significativo calo di fatturato causato da ragioni di mercato o da gravi motivi di salute. Su questi temi chiediamo al Governo di intervenire al più presto” ha concluso la RPT.
 
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