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Efficienza energetica, Di Maio: ‘rilanceremo gli incentivi per il residenziale’

Efficienza energetica, Di Maio: ‘rilanceremo gli incentivi per il residenziale’

Il ministro al convegno di ANEV ed Elettricità Futura: ‘questo settore può generare metà degli incrementi previsti per valore aggiunto e occupazione’

Vedi Aggiornamento del 27/11/2018
Efficienza energetica, Di Maio: ‘rilanceremo gli incentivi per il residenziale’
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 27/11/2018
26/07/2018 - “Riteniamo necessario valutare soluzioni più efficaci ed efficienti per la promozione e l’incentivazione dell’efficienza energetica nel settore industriale, della piccola e media impresa e nel residenziale”. “Dobbiamo rilanciare gli strumenti di incentivazione al momento disponibili per le PMI e quelli per il settore residenziale”.
 
Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, in occasione del convegno ‘Le rinnovabili al centro della transizione energetica’ organizzato a Roma da ANEV ed Elettricità Futura.
 
Di Maio ha ricordato che nel Contratto di Governo, M5S e Lega si sono impegnati a “sostenere la green economy, l’economia circolare, la ricerca, l’innovazione e la formazione per lo sviluppo del lavoro ecologico e per la rinascita della competitività del nostro sistema industriale, con l’obiettivo di ‘decarbonizzare’ e ‘defossilizzare’ produzione e finanza, promuovendo l'economia circolare”.
 
Nel 2017 - ha proseguito - le rinnovabili hanno coperto il 17,7% dei consumi finali lordi di energia, il valore più elevato finora registrato. Si tratta di valori al di sopra degli obiettivi europei al 2020”.
 
E proprio gli obiettivi proposti dal Parlamento Europeo nel pacchetto di misure sulle fonti rinnovabili, sull’efficienza energetica, sul mercato elettrico e sulla governance, a valle degli impegni presi in occasione della COP 21 di Parigi, insieme al programma di decarbonizzazione del Governo “guideranno la predisposizione del Piano Clima Energia, la cui bozza sarà inviata in Commissione per le prime valutazioni entro dicembre”.
 
Il Piano, ha spiegato il ministro, conterrà lo scenario base, gli obiettivi al 2030 ed una proiezione fino al 2050, la stima di impatto delle misure individuate e, soprattutto, un piano integrato di politica climatica e di sviluppo industriale, socio-economico basato su rinnovabili, efficienza energetica e reti intelligenti.
 
“Nel breve periodo - ha aggiunto Di Maio - il decreto di supporto alla produzione elettrica da rinnovabili permetterà l’installazione di più di 6.000 megawatt di impianti nuovi o oggetto di rifacimento, in grado di produrre nuova energia ‘verde’ per circa 10,5 terawatt/ora. Il decreto mette a disposizione risorse complessive per più di 250 milioni di euro nel triennio 2018-2020”.
 

Gli incentivi all'efficienza energetica nel residenziale

“Riteniamo necessario anche valutare soluzioni più efficaci ed efficienti per la promozione e l’incentivazione dell’efficienza energetica sia nel settore industriale che della piccola e media impresa e nel residenziale”.
 
“L’ultima Strategia Energetica Nazionale non dava molto spazio all’efficienza energetica rispetto agli altri interventi. Dobbiamo quindi rilanciare gli strumenti di incentivazione al momento disponibili per le PMI e quelli per il settore residenziale, il quale da solo potrà generare fino a metà degli incrementi previsti sia in termini di produzione industriale che di valore aggiunto e di occupazione”.
 
Un passo avanti rispetto all’audizione presso le Commissioni riunite Industria e Lavoro del Senato dell’11 luglio scorso, in occasione del quale il ministro Di Maio ha ribadito l’impegno del Governo ad “avere al 2050 un sistema energetico totalmente basato su fonti rinnovabili e sostenibili” ma non ha risposto al senatore che gli ha chiesto se le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli immobili saranno prorogate.
 
“La progressiva riqualificazione del patrimonio immobiliare è un passaggio inevitabile per raggiungere i target previsti per il 2030. In questo senso l’ecobonus si presenta come uno strumento chiave” ha invece detto ieri il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, nel seguito dell'audizione presso la Commissione Ambiente della Camera.

Nel frattempo, da molti mesi, il Ministero dello Sviluppo economico sta mettendo a punto la revisione dei criterio di accesso all’ecobonus, ipotizzando di introdurre massimali in euro/mq e in euro/kW e di ridurre il tetto di spesa per alcuni lavori.


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ANEV ed Elettricità Futura, i commenti

“Il nuovo obiettivo del 32% di Fonti Rinnovabili al 2030 - ha detto Simone Togni, Presidente dell’ANEV - impone all’Italia un cambio di passo che consenta di realizzare tutto il potenziale disponibile per i prossimi anni. Il ritardo accumulato impone di iniziare da subito con quelle tecnologie, come l'eolico, che già oggi sono mature, disponibili ed economicamente efficienti e che garantiscono alle aree più disagiate del Paese, e che fortunatamente sono anche maggiormente ricche della risorsa eolica, di poter sviluppare occupazione locale e innovazione tecnologica in una fonte, l'eolico, che in Italia ha saputo sviluppare un'industria solida che è esportatrice di tecnologia in Europa e nel Mondo. Il centro-sud del nostro Paese potrebbe quindi coniugare crescita, ambiente e occupazione realizzando quella rivoluzione industriale necessaria a decarbonizzare il sistema elettrico e predisporre le basi per rendere il vettore elettrico centrale per il futuro sviluppo dell’Italia”.
 
“Le parole del Ministro Di Maio - ha dichiarato Simone Mori, Presidente di Elettricità Futura - confermano l’importanza del percorso di decarbonizzazione intrapreso dal nostro Paese che ha già dimostrato grande capacità di innovazione, raggiungendo in anticipo gli obiettivi europei e diventando leader globale per l’uso efficiente dell’energia. Come sistema di imprese siamo pronti alla sfida e siamo certi che il Governo darà un nuovo impulso al processo di transizione in tutti i segmenti, attraverso meccanismi di pianificazione e promozione degli investimenti, regole di mercato chiare e certe, un continuo confronto con il territorio e una rinnovata attenzione al rapporto tra l’industria e la ricerca”.
 
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