Network
Pubblica i tuoi prodotti
Umbria, entro settembre la legge per la ricostruzione post-sisma 2016

Umbria, entro settembre la legge per la ricostruzione post-sisma 2016

Presidente Catiuscia Marini: ‘l’obiettivo non è soltanto la ricostruzione fisica degli edifici, ma anche quella sociale ed economica’

Vedi Aggiornamento del 06/11/2019
Umbria, entro settembre la legge per la ricostruzione post-sisma 2016
di Rossella Calabrese
Vedi Aggiornamento del 06/11/2019
16/07/2018 - È stato trasmesso dalla Giunta regionale all’Assemblea legislativa della Regione Umbra, per essere auspicabilmente approvato entro settembre, il disegno di legge per la ricostruzione delle aree colpite dal sisma del 2016. 
 
Lo ha annunciato mercoledì scorso la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in apertura dei lavori del ‘tavolo sisma’, riunitosi a Perugia, cui ha partecipato anche l’assessore regionale all’assetto del territorio, Giuseppe Chianella.
 
“Per ciò che riguarda la ricostruzione post-sisma - ha detto la presidente Marini -, l’obiettivo che abbiamo sempre sostenuto di voler perseguire è quello di realizzare non soltanto la ricostruzione fisica degli edifici, ma anche quella sociale ed economica di tutta l’area coinvolta. Questo disegno di legge si muove su questa impostazione e si propone, appunto, di contribuire a raccordare la fase della ricostruzione con quella dello sviluppo delle aree maggiormente colpite, anche mediante uno strumento strategico, il Master Plan per lo sviluppo della Valnerina. Insomma, intendiamo cogliere questa opportunità come occasione di riqualificazione del territorio e degli insediamenti, dal punto di vista paesaggistico e della sostenibilità ambientale, nonché di valorizzazione delle attività economiche, specie quelle che connotano il territorio stesso e ne rappresentano le maggiori qualità”.
 
Il direttore regionale, Diego Zurli, ha illustrato i contenuti del disegno di legge che ha, fra gli obiettivi principali quello della riduzione della vulnerabilità sismica e del rafforzamento, con gli strumenti e le scelte disponibili nel campo delle attività edilizie ed urbanistiche, del senso di sicurezza delle popolazioni, al fine di scongiurare ogni possibile fenomeno di abbandono e porre le condizioni per un convinto e sereno radicamento della residenza e delle attività economiche in un territorio che vede ripetersi con frequenza eventi sismici molto rilevanti.
 
Il ddl - si legge nella nota introduttiva dell’atto - affronta in varie fattispecie il tema delle delocalizzazioni, laddove le condizioni delle aree di sedime attuali di edifici e insediamenti, anche a seguito di indagini aggiornate, non siano motivatamente in grado di garantire sicurezza o laddove la delocalizzazione consenta di incrementare la sicurezza degli insediamenti e degli spazi pubblici.
 
Dal punto di vista urbanistico non si prevede l’istituzione di nuovi strumenti: per tutti i Comuni del cratere si prevede un migliore raccordo con la pianificazione di protezione civile; per i Comuni maggiormente colpiti si prevede un utilizzo più snello e flessibile degli strumenti esistenti, raccordando espressamente alcune procedure e riconducendo alcuni pareri in seno alla Regione, anche mediante conferenze di servizi, in modo da comprimere i tempi delle procedure, senza sacrificare i processi di partecipazione e disciplinando, ove possibile, anche i cosiddetti ‘tempi di attraversamento’ tra una fase e l’altra. Viene imposta la contestualità della parte strutturale dei piani con quella operativa.
 
Particolare attenzione viene posta alla ripianificazione, per riqualificare e mettere a sistema le aree trasformate a seguito del sisma e delle attività svolte nella fase di emergenza.
 
Dal punto di vista edilizio si prevedono, con diversi gradi di flessibilità, interventi che riguardano l’assetto planivolumetrico degli edifici (aree di sedime, sagome, varianti del numero dei piani etc.), con particolari attenzioni anche alle fattispecie di edifici che presentano contiguità strutturale con altri immobili.
 
Un ulteriore elemento di novità del disegno di legge è quello che consente l’utilizzo temporaneo a fini abitativi delle pertinenze degli edifici, a particolari condizioni.
 
In materia di deposito e autorizzazioni sismiche, viene specificato il raccordo fra le attività degli uffici regionali del Genio Civile e dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Umbria.
 
Le più lette