Pensione professionisti, contributo al 4% anche nelle fatture per la PA
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Pensione professionisti, contributo al 4% anche nelle fatture per la PA
Il Consiglio di Stato dà ragione a geologi, agronomi, attuari e chimici eliminando la disparità di trattamento rispetto alle altre categorie
08/08/2018 - Anche i professionisti che versano i contributi a Epap, Ente di previdenza ed assistenza pluricategoriale degli attuari, chimici, dottori agronomi, dottori forestali e geologi, potranno applicare il contributo integrativo del 4% nelle fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, che con la sentenza 4062/2018 ha chiuso un contenzioso iniziato da circa cinque anni.
L’origine di questo doppio binario per il contributo integrativo è nata con la Legge 133/2011, che ha consentito ad alcune Casse di previdenza di elevare il contributo integrativo fino al 5% per integrare le pensioni degli iscritti.
L’Epap eroga le pensioni col sistema contributivo. Questo significa da una parte che riesce a garantire il pareggio di bilancio, ma dall’altra che gli importi delle pensioni non sono elevati. L’innalzamento del contributo integrativo ha cercato quindi di dare una risposta positiva ai professionisti.
Secondo i professionisti, si era creata una disparità non solo con le altre professioni, ma anche tra chi lavora prevalentemente con la PA e chi opera invece nel privato. Ai primi sarebbe toccata una pensione inferiore a causa del minore contributo integrativo da inserire in fattura.
Pima il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno dato ragione ai professionisti rappresentati dall’Epap. Secondo i giudici, la clausola di non creare maggiori oneri per la finanza pubblica ha provocato “un’ingiustificabile ed insanabile disparità di trattamento”.
Anche geologi, agronomi, attuari e chimici potranno quindi applicare il contributo integrativo al 4% a prescindere dal destinatario della fattura.
Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, che con la sentenza 4062/2018 ha chiuso un contenzioso iniziato da circa cinque anni.
Pensione professionisti iscritti ad Epap
Fino ad ora, gli iscritti Epap hanno applicato un contributo integrativo del 2% nelle fatture emesse nei confronti della Pubblica Amministrazione e del 4% in quelle dirette ai provati. Differenza che non ha mai riguardato altri professionisti, come ad esempio gli ingegneri, che applicano indistintamente il contributo integrativo al 4%.L’origine di questo doppio binario per il contributo integrativo è nata con la Legge 133/2011, che ha consentito ad alcune Casse di previdenza di elevare il contributo integrativo fino al 5% per integrare le pensioni degli iscritti.
L’Epap eroga le pensioni col sistema contributivo. Questo significa da una parte che riesce a garantire il pareggio di bilancio, ma dall’altra che gli importi delle pensioni non sono elevati. L’innalzamento del contributo integrativo ha cercato quindi di dare una risposta positiva ai professionisti.
Pensione professionisti, eliminate le disparità tra pubblico e privato
A fronte della possibilità di elevare il contributo integrativo, la legge del 2011 ha posto una condizione: che non ci fossero oneri per lo Stato. Il contributo integrativo è stato quindi aumentato al 4%, escludendo però le Pubbliche Amministrazioni.Secondo i professionisti, si era creata una disparità non solo con le altre professioni, ma anche tra chi lavora prevalentemente con la PA e chi opera invece nel privato. Ai primi sarebbe toccata una pensione inferiore a causa del minore contributo integrativo da inserire in fattura.
Pima il Tar e poi il Consiglio di Stato hanno dato ragione ai professionisti rappresentati dall’Epap. Secondo i giudici, la clausola di non creare maggiori oneri per la finanza pubblica ha provocato “un’ingiustificabile ed insanabile disparità di trattamento”.
Anche geologi, agronomi, attuari e chimici potranno quindi applicare il contributo integrativo al 4% a prescindere dal destinatario della fattura.