Fondo Infrastrutture, nel Milleproroghe la soluzione allo stop della Consulta
NORMATIVA
Fondo Infrastrutture, nel Milleproroghe la soluzione allo stop della Consulta
Le intese con le Regioni si potranno sancire a posteriori. Slitta al 31 dicembre 2018 l'adeguamento antisismico e antincendio nelle scuole
25/09/2018 - Sanatoria dei decreti per la ripartizione del Fondo Infrastrutture, slittamento dei termini per l’adeguamento alle norme antisismiche e antincendio nelle scuole e revoca dei sequestri della casette "fai da te" realizzate dopo gli eventi sismici del 2016. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ed è entrato in vigore il Milleproroghe (Legge 108/2018).
La Legge di Bilancio ha previsto l’emanazione di decreti attuativi per la ripartizione delle risorse tra le Regioni, ma ha dimenticato di specificare che i decreti dovevano essere approvati dopo aver raggiunto l’intesa con gli Enti locali. Su segnalazione del Veneto, la Corte costituzionale con la sentenza 74/2018 ha dichiarato illegittimo il comma 140, mettendo a rischio i programmi di finanziamento previsti dai decreti attuativi.
Per risolvere la situazione, il Milleproroghe da una parte mette in stand-by i decreti attuativi della legge di bilancio, spiegando che le intese con gli enti locali potranno essere raggiunte anche successivamente, dall’altra conferma i procedimenti di spesa già avviati.
L'intesa postuma è stata già raggiunta per la realizzazione delle ciclovie turistiche e delle metropolitane. In questi due casi, la Conferenza Unificata ha avallato quanto deciso dal Governo. Non è stato adottato lo stesso meccanismo per il Bando Periferie. Il risultato è che rischiano il blocco 96 dei 120 progetti risultati vincitori e, dopo una serie di promesse, l'Anci ha rotto le intese col Governo.
Ricordiamo che il Fondo Infrastrutture finanzia un gran numero di iniziative: edilizia scolastica, ripristino degli alloggi di edilizia popolare, trasporti, messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico, risanamento ambientale e industria.
Per gli asili nido, la proroga al 31 dicembre 2018 è riferita ai requisiti previsti dall’articolo 6, comma 1, lettera a) del DM 16 luglio 2014 “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido”. Per i requisiti previsti dallo stesso articolo 6, comma 1, lettera b) e lettera c), del citato decreto, le scadenze per l’adeguamento sono rispettivamente il 31 dicembre 2020 ed il 31 dicembre 2023.
Ricordiamo che, fatte salve le norme in materia antisismica e di tutela dal rischio idrogeologico, le strutture realizzate o acquistate autonomamente dai privati che hanno subìto la distruzione o il grave danneggiamento delle proprie case, sono considerate edilizia libera, cioè esenti da titolo abilitativo, e devono essere rimosse dopo la riparazione della casa danneggiata o l’assegnazione di un nuovo alloggio.
Ripartizione del Fondo infrastrutture tra gli Enti locali
Il Milleproroghe sana la situazione creata dal comma 140 della Legge di Bilancio 2017 (L. 232/2016). La disposizione, lo ricordiamo, ha istituito il Fondo Infrastrutture, finanziato con un totale di circa 83 miliardi di euro (46 della prima tranche e 36 della seconda, prevista Legge di Bilancio per il 2018 - art. 1, comma 1072, della Legge 205/2017).La Legge di Bilancio ha previsto l’emanazione di decreti attuativi per la ripartizione delle risorse tra le Regioni, ma ha dimenticato di specificare che i decreti dovevano essere approvati dopo aver raggiunto l’intesa con gli Enti locali. Su segnalazione del Veneto, la Corte costituzionale con la sentenza 74/2018 ha dichiarato illegittimo il comma 140, mettendo a rischio i programmi di finanziamento previsti dai decreti attuativi.
Per risolvere la situazione, il Milleproroghe da una parte mette in stand-by i decreti attuativi della legge di bilancio, spiegando che le intese con gli enti locali potranno essere raggiunte anche successivamente, dall’altra conferma i procedimenti di spesa già avviati.
L'intesa postuma è stata già raggiunta per la realizzazione delle ciclovie turistiche e delle metropolitane. In questi due casi, la Conferenza Unificata ha avallato quanto deciso dal Governo. Non è stato adottato lo stesso meccanismo per il Bando Periferie. Il risultato è che rischiano il blocco 96 dei 120 progetti risultati vincitori e, dopo una serie di promesse, l'Anci ha rotto le intese col Governo.
Ricordiamo che il Fondo Infrastrutture finanzia un gran numero di iniziative: edilizia scolastica, ripristino degli alloggi di edilizia popolare, trasporti, messa in sicurezza dal rischio sismico e idrogeologico, risanamento ambientale e industria.
Antincendio, adeguamento entro il 31 dicembre 2018
I termini per l’adeguamento alle norme antincendio di scuole, asili nido e rifugi alpini slittano al 31 dicembre 2018. Dal 1° gennaio 2019 tutte le scuole dovranno essere dotate del Certificato Prevenzione Incendi (che dal 2011 è diventato Segnalazione Certificata Inizio Attività - SCIA antincendio) e dovranno rispettare le disposizioni delle “Norme di prevenzione incendi per l’edilizia scolastica” (DM 26 agosto 1992) o, in alternativa, delle “Norme tecniche di prevenzione incendi per le attività scolastiche” (DM 7 agosto 2017).Per gli asili nido, la proroga al 31 dicembre 2018 è riferita ai requisiti previsti dall’articolo 6, comma 1, lettera a) del DM 16 luglio 2014 “Regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, costruzione ed esercizio degli asili nido”. Per i requisiti previsti dallo stesso articolo 6, comma 1, lettera b) e lettera c), del citato decreto, le scadenze per l’adeguamento sono rispettivamente il 31 dicembre 2020 ed il 31 dicembre 2023.
Verifiche sismiche nelle scuole entro il 31 dicembre 2018
La legge ha fissato al 31 dicembre 2018 il termine per le verifiche di vulnerabilità sismica degli edifici scolastici nelle zone classificate a rischio sismico 1 e 2 e per l’eventuale progettazione degli interventi che risulteranno necessari a seguito delle verifiche.Terremoto Centro Italia e sanatoria casette ‘fai da te’
Il Milleproroghe prevede la revoca dei provvedimenti di sequestro delle “casette fai da te” adottati fino al 25 luglio 2018 per violazione della disciplina edilizia e paesaggistica. Si tratta delle casette autocostruite dopo gli eventi sismici che hanno devastato il Centro Italia a partire dall’agosto 2016.Ricordiamo che, fatte salve le norme in materia antisismica e di tutela dal rischio idrogeologico, le strutture realizzate o acquistate autonomamente dai privati che hanno subìto la distruzione o il grave danneggiamento delle proprie case, sono considerate edilizia libera, cioè esenti da titolo abilitativo, e devono essere rimosse dopo la riparazione della casa danneggiata o l’assegnazione di un nuovo alloggio.