Da oggi al 28 settembre (e fino al raggiungimento di 50 domande), infatti, sarà possibile partecipare al bando Por Fesr 2014-2020 per l’innovazione delle attività libero professionali che, grazie ad una delibera regionale, ha riaperto i termini per la presentazione della domanda. Tale presentazione dovrà avvenire per via telematica tramite applicativo web Sfinge 2020.
Innovazione digitale, gli obiettivi e i beneficiari del bando
Il bando, rivolto al mondo delle professioni, intende promuovere in modo diffuso l’innovazione per l’ampliamento e il potenziamento dei servizi offerti per la crescita delle attività libero professionali, a supporto dei processi produttivi e dell’economia regionale.Potranno beneficiare dei contributi:
- i liberi professionisti ordinistici, titolari di partita Iva, esercitanti attività riservate, iscritti a Ordini o Collegi professionali e alle rispettive Casse di previdenza, che operano in forma singola, associata o societaria;
- i liberi professionisti non ordinistici titolari di partita Iva, autonomi, operanti in forma singola, o associata di “studi formalmente costituiti“ (esclusa la forma di impresa) che siano iscritti alla gestione separata Inps e appartenenti ad Associazioni professionali riconosciute.
Innovazione professionisti: interventi ammessi e contributi
Sono ammessi a contributo gli interventi per l’innovazione tecnologica; la ristrutturazione, l’organizzazione e il riposizionamento strategico delle attività libero professionali; la diffusione della cultura dell’organizzazione e della gestione/valutazione economica dell’attività professionale.Rientrano anche le spese per l’acquisizione di brevetti, licenze software, consulenze specializzate Ict e studi di fattibilità per aggregazioni professionali fino al 30% del totale, compresi i costi relativi ai manager di rete.
Infine, tra le spese ammesse ci sono anche le spese accessorie di carattere edilizio strettamente connesse alla installazione e posa in opera dei beni strumentali, nel limite massimo di 5.000 euro.
L’agevolazione, a fondo perduto, é concessa nella misura del 40% dell’investimento ritenuto ammissibile.
La percentuale di contributo è elevata al 45% qualora ricorra una delle seguenti ipotesi:
- nel caso in cui il beneficiario realizzi un incremento occupazionale;
- nel caso in cui il beneficiario caratterizzati dalla rilevanza della componente femminile/giovanile;
- nel caso in cui il beneficiario sia in possesso del rating di legalità;
- nel caso in cui la sede operativa o unità locale oggetto dell’intervento sia localizzata in area montana oppure nelle aree 107.3.C. definite dalla commissione europea.
I progetti dovranno avere una dimensione minima di investimento ammesso pari a 15.000 euro, mentre l’importo massimo del contributo concedibile per ciascun progetto non potrà eccedere la somma complessiva di 25.000 euro.