Ad esempio, Italo Calvino parlando della città Smeraldina (nel libro ‘Le città invisibili’) ne descrive il reticolo di canali e di strade che si sovrappongono e s’intersecano in saliscendi di scalette, ballatoi, ponti a schiena d’asino e vie pensili.

Mentre alcuni progetti architettonici (mai realizzati) sono essi stessi una fonte d’ispirazione per chi ancora oggi si confronta con i temi dell’architettura e dell’ingegneria (basti pensare ai progetti di città futuriste di Antonio Sant'Elia), altri progetti, soprattutto di infrastrutture, vengono annunciati, pensati e, alle volte, addirittura progettati senza mai passare dalla ‘fantasia alla realtà'.

Spesso accade perché, come diceva Pasolini, è molto più bello sognare un’opera che realizzarla per davvero. In Italia ( e non solo) ci sono ‘ponti invisibili’ non realizzati ma concepiti in un progetto, un’idea o semplicemente in uno slogan; eccone alcuni.
Ponti, l’ispirazione di Toninelli per Genova
Il Ponte di Genova si ricostruirà, e secondo il Governo anche molto presto. Il progetto, infatti, c’è già e lo ha donato alla città di Genova Renzo Piano.
Tuttavia, il Ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha lanciato negli scorsi giorni l’idea di costruire un ponte multilivello e multifunzione. Nell’immaginario del Ministro questo ‘ponte vivente’ si configura non come un luogo di mero transito ma come luogo da vivere a 360 gradi. L’ispirazione dovrebbe arrivare dal Ponte di Galata a Istanbul: un passaggio urbano di circa 500 metri, nato negli anni Novanta, sotto cui c’è una animata galleria commerciale e tantissimi ristoranti.

Un altro esempio a cui ispirarsi, secondo il Ministro, è la proposta dello studio di design svedese Visiondivision per ponte di Tranebergsbron a Stoccolma che prevede un lungomare riparato, un cinema all'aperto e una galleria d'arte in spazi all'interno della struttura.

In realtà il Ministro non è l’unico a pensarla così; l’architetto Stefano Giavazzi, infatti, in un video su youtube ha illustrato la sua idea di ponte multilivello. Secondo l’architetto, un ponte multilivello sarebbe capace di “riqualificare l’area circostante e assicurare la messa in sicurezza immediata senza demolire”.
Strutture annunciate ma mai realizzate: il ponte sulla Manica
Tra le strutture ‘annunciate senza pensarci troppo su’ c’è quella dell’ex Segretario di Stato per gli Affari Esteri del governo May, Boris Johnson, che nel gennaio 2018 aveva annunciato, per limitare i danni della Brexit, un ponte (o in alternativa un nuovo tunnel) sulla Manica per avvicinare le coste francesi alle scogliere di Dover. Johnson per avvalorare la sua tesi aveva affermato: “è ridicolo che due delle più grandi economie del mondo siano collegate da un’unica ferrovia, quella del canale sotto la Manica".
La struttura visionaria, però, ha avuto vita breve anche solo nei pensieri; quasi tutta la stampa britannica, infatti, ha demolito l'idea liquidandola come il sogno di un ego spropositato.

Ponti progettati ma mai realizzati: il ponte sullo stretto di Messina
Discorso diverso per il Ponte di Messina, anch’esso invisibile ma con alle spalle molti progetti. Senza dilungarci nei dettagli della sua storia (quasi infinita), passiamo in rassegna alcuni dei progetti e delle tappe che hanno ‘fatto la storia’ del ponte mai costruito più famoso d’Italia.Ad esempio, nel 1969 fu bandito un “Concorso internazionale di idee per un collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia ed il continente”; al concorso furono presentati 143 progetti molti dei quali di ingegneri italiani illustri. Ad esempio, tra i progetti ci fu quello del grande ingegnere Pier Luigi Nervi.
Il progetto di Nervi consiste in un ponte sospeso ad unica campata di lunghezza superiore ai 3km con quattro grandi piloni alti 392 metri, due per sponda, ben distanziati per sostenere i cavi di sospensione, disposti su piani inclinati, ravvicinati al centro fino a divenire tangenti con l’impalcato.

Tra i progetti premiati al concorso ci fu quello dell’ingegnere Sergio Musmeci che prevedeva un ponte sospeso con due piste autostradali larghe 15 metri ciascuna per otto corsie delle quali due per la sosta, e due binari ferroviari.

Dopo varie vicissitudini, nell'ottobre 2005 la Società Stretto di Messina SpA aggiudicò a Eurolink, ATI guidata dal gruppo Impregilo, la gara per la realizzazione del ponte a campata unica più lungo del mondo, sulla base di un'offerta di 3,88 miliardi di euro. Si prevedeva l'avvio del cantiere alla fine del 2006 e l'apertura al traffico nel 2012, dopo 70 mesi di lavoro. Dopo contestazioni e problemi progettuali, nel dicembre 2009 si sarebbero dovuti aprire i primi cantieri. I costi stimati erano allora pari a 6,3 miliardi di euro, di cui 1,3 miliardi finanziati da Fintecna ed erogati di anno in anno in base alle disponibilità delle leggi finanziarie. A fronte di un 40% di investimenti pubblici, il 60% delle risorse sarebbe dovrebbe arrivare da capitale privato.
Ma non andò così: al posto dei cantieri arrivò l'altolà della Corte dei conti che invitò il Governo a rivedere la fattibilità economica del ponte, attualizzando le stime di traffico alla base del progetto. Nel luglio 2011 è stato completato il progetto definitivo del Ponte. I costi hanno raggiunto quota 8,5 miliardi di euro, più del doppio di quello con cui Impregilo aveva vinto la gara.

Nel 2013 il Governo Monti non sottoscrisse il contratto aggiuntivo tra Stretto di Messina ed Eurolink, decretando lo stop al ponte. Nel 2016 Matteo Renzi, nel corso delle celebrazioni per i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo, rilanciò l'idea di costruire il ponte sullo stretto.