
Edilizia residenziale pubblica, in Gazzetta il decreto che sblocca 321 milioni di euro
LAVORI PUBBLICI
Edilizia residenziale pubblica, in Gazzetta il decreto che sblocca 321 milioni di euro
Le risorse finanzieranno interventi di manutenzione straordinaria fino a 50mila euro per alloggio
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del 03/09/2019

30/11/2018 - Via al ripristino degli alloggi popolari. È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il DM 3 ottobre 2018 che ripartisce 321 milioni di euro tra le Regioni per il recupero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica attraverso interventi di manutenzione straordinaria di importo fino a 50mila euro per alloggio.
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti adeguerà entro il 3 marzo 2019 (sei mesi dalla data di approvazione del provvedimento), il sistema di monitoraggio e istituirà un Comitato tecnico di monitoraggio con la partecipazione delle Regioni e dell'Anci.
Come si legge nell’introduzione della norma, per carenza di risorse finora sono stati finanziati i piccoli interventi, ma sono rimasti scoperti i lavori di manutenzione straordinaria. Il DM 3 ottobre 2018 colma questa lacuna sbloccando 321 milioni di euro.
La Puglia, con quasi 62 milioni di euro, si è accaparrata la quota maggiore di risorse. Seguono la Campania con 55 milioni di euro, il Piemonte con circa 33 milioni di euro e la Lombardia con 24 milioni.
Il decreto ha inoltre deciso uno stanziamento di 6,4 milioni di euro per Genova, dove il crollo del ponte Morandi ha causato un’emergenza abitativa inaspettata.
Case popolari, le tempistiche dei lavori
Per la realizzazione dei lavori sono previsti tempi certi. Il decreto stabilisce che i provvedimenti regionali di concessione delle risorse siano assunti entro novanta giorni dalla comunicazione ministeriale dell'avvenuta validazione del decreto di trasferimento delle risorse. Per i comuni capoluogo di Regione il termine sarà invece di centoventi giorni. Gli interventi finanziati dovranno essere avviati entro dodici mesi dalla data del provvedimento regionale di concessione del contributo e ultimati entro ventiquattro mesi dalla data di avvio dei lavori. Il mancato rispetto dei termini indicati provocherà la revoca dei finanziamenti.Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti adeguerà entro il 3 marzo 2019 (sei mesi dalla data di approvazione del provvedimento), il sistema di monitoraggio e istituirà un Comitato tecnico di monitoraggio con la partecipazione delle Regioni e dell'Anci.
Case popolari, da dove arrivano le risorse
Le risorse derivano dal comma 140 della Legge di Bilancio per il 2017, che ha istituito il Fondo investimenti, e vanno a completare il “Piano casa Renzi”, nato con il DL 47/2014, convertito nella Legge 80/2014, che ha lanciato il programma per la realizzazione di alloggi popolari e il recupero di quelli esistenti articolato in due filoni: uno per la realizzazione di lavori di lieve entità, di importo fino a 15 mila euro, l’altro per interventi più pesanti di ripristino e manutenzione straordinaria fino a 50mila euro.Come si legge nell’introduzione della norma, per carenza di risorse finora sono stati finanziati i piccoli interventi, ma sono rimasti scoperti i lavori di manutenzione straordinaria. Il DM 3 ottobre 2018 colma questa lacuna sbloccando 321 milioni di euro.
Case popolari, la ripartizione delle risorse
Le risorse saranno destinate ad interventi di manutenzione straordinaria di importo fino a 50mila euro. La ripartizione è avvenuta per il 35% sulla base dei criteri fissati dal DM 16 marzo 2015 (che ha definito il finanziamento del Piano casa voluto dal Governo Renzi), cioè numero di alloggi di risulta, di sfratti e di Comuni ad alta tensione abitativa, e per il 65% secondo il fabbisogno delle Regioni, accertato dal Ministero delle Infrastrutture con il DM 21 dicembre 2017.La Puglia, con quasi 62 milioni di euro, si è accaparrata la quota maggiore di risorse. Seguono la Campania con 55 milioni di euro, il Piemonte con circa 33 milioni di euro e la Lombardia con 24 milioni.
Il decreto ha inoltre deciso uno stanziamento di 6,4 milioni di euro per Genova, dove il crollo del ponte Morandi ha causato un’emergenza abitativa inaspettata.