Non si può camuffare una veranda da ‘serra’
NORMATIVA
Non si può camuffare una veranda da ‘serra’
Consiglio di Stato: la chiusura del balcone, indipendentemente dai materiali, incrementa la volumetria e necessita di permesso di costruire

02/11/2018 - La chiusura del balcone, con finestre e murature perimetrali, non può essere considerata una serra di pertinenza dell’edificio e necessita di permesso di costruire.
A ribadirlo il Consiglio di Stato nella sentenza 5801/2018 in cui ha respinto l’appello di una proprietaria che aveva realizzato un aumento di volume sul proprio balcone senza permesso, facendolo passare per una ‘serra’.
La “serra”, per essere tale, deve avere carattere pertinenziale, essendo destinata al servizio della costruzione esistente, con funzione oggettivamente strumentale alle esigenze dell’edificio principale. Infatti, pur potendo essere dotata di modesta volumetria propria, se non comporta un aumento volumetrico superiore al 20 %, non necessita di permesso di costruire.
Tuttavia, il Consiglio di Stato, analizzando il progetto della ‘serra’, ha concluso che la chiusura realizzata sulla balconata dell’appartamento non costituisce «pertinenza» in senso urbanistico, perché produce una variazione planovolumetrica ed architettonica dell’immobile.
Di conseguenza l’intervento si configura come realizzazione di una veranda e, quindi, richiede il permesso di costruire. La veranda integra, infatti, un nuovo locale autonomamente utilizzabile, il quale viene ad aggregarsi ad un preesistente organismo edilizio.
Non assume alcun rilievo la natura dei materiali utilizzati, in quanto la chiusura, anche ove realizzata con pannelli in alluminio, costituisce comunque un aumento volumetrico.
La veranda, infatti, è stata definita un “locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.
A ribadirlo il Consiglio di Stato nella sentenza 5801/2018 in cui ha respinto l’appello di una proprietaria che aveva realizzato un aumento di volume sul proprio balcone senza permesso, facendolo passare per una ‘serra’.
Chiusura del balcone: serra o veranda?
La proprietaria dell’appartamento, pur avendo realizzato una trasformazione (senza permesso di costruire) del proprio balcone attraverso la "realizzazione di una struttura in cemento armato e tamponature laterali in vetro”, era riuscita, in un primo momento, a far passare l’intervento come ‘serra’.La “serra”, per essere tale, deve avere carattere pertinenziale, essendo destinata al servizio della costruzione esistente, con funzione oggettivamente strumentale alle esigenze dell’edificio principale. Infatti, pur potendo essere dotata di modesta volumetria propria, se non comporta un aumento volumetrico superiore al 20 %, non necessita di permesso di costruire.
Tuttavia, il Consiglio di Stato, analizzando il progetto della ‘serra’, ha concluso che la chiusura realizzata sulla balconata dell’appartamento non costituisce «pertinenza» in senso urbanistico, perché produce una variazione planovolumetrica ed architettonica dell’immobile.
Di conseguenza l’intervento si configura come realizzazione di una veranda e, quindi, richiede il permesso di costruire. La veranda integra, infatti, un nuovo locale autonomamente utilizzabile, il quale viene ad aggregarsi ad un preesistente organismo edilizio.
Veranda sul balcone: indipendentemente dai materiali serve il PdC
I Giudici hanno ribadito che “strutture fissate in maniera stabile al pavimento che comportano la chiusura di una parte del balcone, con conseguente aumento di volumetria e modifica del prospetto” necessitano di permesso di costruire.Non assume alcun rilievo la natura dei materiali utilizzati, in quanto la chiusura, anche ove realizzata con pannelli in alluminio, costituisce comunque un aumento volumetrico.
La veranda, infatti, è stata definita un “locale o spazio coperto avente le caratteristiche di loggiato, balcone, terrazza o portico, chiuso sui lati da superfici vetrate o con elementi trasparenti e impermeabili, parzialmente o totalmente apribili”.