
Equo compenso, i professionisti: ‘il Governo rispetti gli impegni’
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Equo compenso, i professionisti: ‘il Governo rispetti gli impegni’
Rete Professioni Tecniche e Comitato Unitario Professioni: ‘nella legge di bilancio non c’è traccia della norma promessa ai professionisti’
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del 18/12/2018

Vedi Aggiornamento del 18/12/2018
21/11/2018 - “Nel disegno di legge di bilancio non c’è traccia della norma che punta a rafforzare l’equo compenso per i professionisti ed ampliarne l’obbligo di riconoscimento a tutti i committenti”. Inizia così il comunicato congiunto di Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e Rete delle Professioni Tecniche (RPT).
“Nel corso di questi mesi, in varie occasioni - continua la nota -, i più autorevoli esponenti dell’Esecutivo hanno manifestato, anche parlando alle platee dei congressi delle categorie rappresentate dalla RPT e dal CUP, la volontà di ampliare le norme introdotte dal Decreto Fiscale e chiarite con la legge di bilancio 2018 in materia di equo compenso per i professionisti”.
“Le intenzioni descritte - ricordano CUP e RPT - sono state accolte con favore corale dalle libere professioni, ed è stata data ampia credibilità agli interlocutori quando il principio è stato inserito persino nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018, dove si legge: ‘Per contrastare il precariato si procederà anche all’estensione dell’equo compenso, introdotto con l’articolo 19-quaterdecies del DL 148/2017’ (Decreto Fiscale)”.
“Dopo aver preso atto dell’assenza di ogni accenno alla norma nel testo della legge di Bilancio - aggiungono i progettisti -, si apprende che tutti gli emendamenti, presentati da Deputati di diversi gruppi parlamentari, orientati ad inserire nell’articolato la misura prospettata dal Governo ed auspicata da RPT e CUP, sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia”.
“Tale scelta appare del tutto contraddittoria, almeno per due motivi: intanto perché la materia è tutt’altro che estranea alla natura del disegno di Legge di Bilancio poiché parte integrante del Documento di Economia e Finanza presentato dal Governo anche in sede comunitaria; in secondo luogo perché, come detto, la norma sull’equo compenso ha trovato la sua definizione esattamente con un’altra legge di Bilancio, quella del 2018”.
“La Rete delle Professioni Tecniche ed il Comitato Unitario delle Professioni manifestano tutta la loro preoccupazione nel vedere non mantenuta una promessa fatta agli oltre due milioni di iscritti agli ordini. Nel corso del 2018, infatti, molte Regioni hanno cominciato a rispettare la previsione dell’equo compenso arginando così le numerose iniziative che in passato hanno visto molte amministrazioni chiedere gratuitamente le prestazioni ai professionisti”.
“Un cammino che rischia di fermarsi. RPT e CUP si aspettano che le forze politiche prestino fede agli impegni assunti con le categorie professionali e si appelliamo ai relatori di maggioranza perché sottoscrivano un emendamento alla manovra che recuperi gli intenti manifestati dal Governo nel DEF, e diano corpo, così, ad un principio di civiltà” - conclude il comunicato.
Fonte: Comitato Unitario Professioni e Rete Professioni Tecniche
“Nel corso di questi mesi, in varie occasioni - continua la nota -, i più autorevoli esponenti dell’Esecutivo hanno manifestato, anche parlando alle platee dei congressi delle categorie rappresentate dalla RPT e dal CUP, la volontà di ampliare le norme introdotte dal Decreto Fiscale e chiarite con la legge di bilancio 2018 in materia di equo compenso per i professionisti”.
“Le intenzioni descritte - ricordano CUP e RPT - sono state accolte con favore corale dalle libere professioni, ed è stata data ampia credibilità agli interlocutori quando il principio è stato inserito persino nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018, dove si legge: ‘Per contrastare il precariato si procederà anche all’estensione dell’equo compenso, introdotto con l’articolo 19-quaterdecies del DL 148/2017’ (Decreto Fiscale)”.
“Dopo aver preso atto dell’assenza di ogni accenno alla norma nel testo della legge di Bilancio - aggiungono i progettisti -, si apprende che tutti gli emendamenti, presentati da Deputati di diversi gruppi parlamentari, orientati ad inserire nell’articolato la misura prospettata dal Governo ed auspicata da RPT e CUP, sono stati dichiarati inammissibili per estraneità di materia”.
“Tale scelta appare del tutto contraddittoria, almeno per due motivi: intanto perché la materia è tutt’altro che estranea alla natura del disegno di Legge di Bilancio poiché parte integrante del Documento di Economia e Finanza presentato dal Governo anche in sede comunitaria; in secondo luogo perché, come detto, la norma sull’equo compenso ha trovato la sua definizione esattamente con un’altra legge di Bilancio, quella del 2018”.
“La Rete delle Professioni Tecniche ed il Comitato Unitario delle Professioni manifestano tutta la loro preoccupazione nel vedere non mantenuta una promessa fatta agli oltre due milioni di iscritti agli ordini. Nel corso del 2018, infatti, molte Regioni hanno cominciato a rispettare la previsione dell’equo compenso arginando così le numerose iniziative che in passato hanno visto molte amministrazioni chiedere gratuitamente le prestazioni ai professionisti”.
“Un cammino che rischia di fermarsi. RPT e CUP si aspettano che le forze politiche prestino fede agli impegni assunti con le categorie professionali e si appelliamo ai relatori di maggioranza perché sottoscrivano un emendamento alla manovra che recuperi gli intenti manifestati dal Governo nel DEF, e diano corpo, così, ad un principio di civiltà” - conclude il comunicato.
Fonte: Comitato Unitario Professioni e Rete Professioni Tecniche
Norme correlate
Legge dello Stato 30/12/2018 n.145
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 ebilancio pluriennale per il triennio 2019-2021(Legge di Bilancio 2019)
Documento unico 04/10/2018
Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2018 (NADEF)
Approfondimenti
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