A stimarlo il Centro Studi Sogeea nel ‘Primo rapporto sulla rigenerazione urbana in Italia’, presentato nel corso di un convegno sul tema organizzato in Senato.
I numeri della rigenerazione urbana in Italia
Nel Rapporto si stima che “il potenziale indotto economico di una estesa e capillare campagna di rigenerazione urbana sul territorio italiano sia, per la precisione, 327.986.751.765 euro; la cifra si ricava dalla somma del valore delle opere da realizzare, pari a 310.537.447.415 euro, e degli oneri concessori da corrispondere alla pubblica amministrazione, quantificabili in 17.449.304.350 euro.Per determinare i valori economici dello studio, Sogeea ha considerato, prima di tutto, gli scopi e gli obiettivi della rigenerazione urbana, ovvero: il contenimento del consumo di suolo e l’intervento sul patrimonio edilizio esistente in regime di trasformazione (compresa demolizione e costruzione con primalità di cubatura secondo le prescrizioni di legge), il recupero e riqualificazione di aree dismesse, di edifici abbandonati o inutilizzati e l’efficace riutilizzo dei vuoti urbani.
Il Rapporto ha cercato di tenere conto il più fedelmente possibile delle specificità territoriali e delle normative delle singole realtà di cui si è stimata la portata degli interventi. Il dettaglio relativo ai capoluoghi di provincia consegna un quadro di potenziale indotto di assoluta rilevanza: in particolare a Roma (15,6 miliardi di euro), Milano (7,3 mld), Napoli (5,3 mld), Torino (4,8 mld), Palermo (3,7 mld), Genova (3,2 mld), Bologna e Firenze (2,1 mld per ciascuna).
Rigenerazione urbana: scelta obbligata
L’ingegner Sandro Simoncini, presidente di Sogeea e direttore del Centro Studi, ha evidenziato come sia di vitale importanza fermare il consumo di suolo e virare con decisione verso la rigenerazione urbana, superando le politiche urbanistiche passate che hanno permesso alle città di svilupparsi verso l’esterno, creando periferie e frazioni prive di servizi primari e dei necessari requisiti di sicurezza.Secondo Simoncini è necessario “un quadro normativo chiaro e uniforme per attrarre investimenti privati, vitali per mettere in piedi un ampio ventaglio di politiche di riqualificazione in una fase di enorme difficoltà per le casse pubbliche, ma è imprescindibile anche per evitare di incappare negli errori del passato”.
Il presidente di Sogeea ha anche sottolineato quanto, sia i professionisti e gli specialisti delle politiche urbanistiche, sia i cittadini siano sempre più attenti a questo tema, orientandosi a scegliere realtà abitative qualitativamente migliori.