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Bonus per la casa, ecco come li cambierebbero i professionisti

Bonus per la casa, ecco come li cambierebbero i professionisti

Sondaggio Edilportale sulle detrazioni: al 96% dei partecipanti la proroga annuale non basta. Il 61% propone il rimborso in 5 anni

Vedi Aggiornamento del 22/10/2019
Foto: Dmitry Kalinovsky ©123RF.com
Foto: Dmitry Kalinovsky ©123RF.com
di Alessandra Marra
Vedi Aggiornamento del 22/10/2019
11/12/2018 - Per il 96% dei professionisti la proroga dei bonus casa dovrebbe essere superiore ad un anno: il 45% ne suggerisce la stabilizzazione, il 17% indica un orizzonte temporale di 5 anni mentre il 34% si accontenta di una proroga triennale.
 
È quanto emerge dall’ultimo sondaggio di Edilportale, lanciato per capire come i professionisti e le imprese del settore cambierebbero gli attuali bonus per la casa. Dei partecipanti al sondaggio, il 22% è composto da ingegneri, il 20% da architetti, il 19% da geometri, a seguire periti industriali, imprese edili, altri professionisti e artigiani.
 

Bonus per la casa: i possibili miglioramenti

I professionisti che hanno partecipato al sondaggio hanno evidenziato alcuni aspetti che potrebbero migliorare i bonus: il 61% ha suggerito di rimborsare in 5 anni invece di 10 la detrazione prevista, il 35% vorrebbe che i bonus fossero estesi a tutte le categorie catastali (oggi le detrazioni spettano prevalentemente per il residenziale) e il 32% li estenderebbe anche alle ristrutturazioni con ampliamento; solo il 20% chiede di alzare il tetto delle detrazioni.
 
Con riferimento al bonus ristrutturazioni, ai professionisti interpellati è stato chiesto quali interventi renderebbero detraibili, in aggiunta a quelli già previsti: il 58% ha indicato i pavimenti interni, il 41% ha suggerito i ‘punti di ricarica per auto elettiche’ e il 38% i sanitari per i bagni. A seguire: realizzazione di tettoie, porte interne, tinteggiature interne e rubinetteria.
 
In relazione alla cessione del credito (meccanismo oggi riservato solo a ecobonus e simabonus), il 71% dei professionisti lo estenderebbe anche al bonus ristrutturazione.  
 
Per quanto riguarda l’ecobonus, la maggior parte dei professionisti (il 79%) interpellati ha suggerito di rendere detraibili i pannelli fotovoltaici installati sul tetto dell’edificio, il 60% ha indicato gli apparecchi per il risparmio idrico e il 37% la certificazione energetica senza lavori. A seguire: copertura a verde e tende da interni.
 
Per il nuovo bonus verde, i professionisti hanno indicato come modifica più rilevante l’introduzione di dispositivi per il risparmio idrico.
 
In relazione al sismabonus, la modifica più richiesta è la detraibilità della diagnosi sismica senza lavori (rilevante per il 55% dei professionisti); a seguire: estensione a tutte le tipologie di immobili, sismaprestito con tasso agevolato, extrabonus per sistemi di monitoraggio e estensione alle zone a bassa sismicità.
 

Come sono visti i nuovi adempimenti Enea?

Non ci sono risultati netti in relazione alla trasmissione dei dati degli interventi che beneficiano del bonus ristrutturazioni e comportano risparmio energetico all’Enea: per il 39% questo nuovo obbligo è positivo per la professione, per il 28% impatterà negativamente mentre per il 33% non cambierà nulla.
 
Il 37% dei partecipanti, infatti, non eliminerebbe l’obbligo di invio dei dati né per l’ecobonus né per il bonus ristrutturazioni; anzi, in più il 67% dei professionisti aggiungerebbe agli obblighi già esistenti quello di subordinare l'accesso ai bonus fiscali al pagamento della parcella.
 

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