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Pagamenti della PA, lo Stato potrebbe sborsare subito 9 miliardi di euro

Pagamenti della PA, lo Stato potrebbe sborsare subito 9 miliardi di euro

Legge Europea 2018: il Governo valuta se saldare subito i debiti verso professionisti e imprese. In arrivo regole più severe

Vedi Aggiornamento del 14/03/2019
Foto: VIKTOR Zadorozhniy©123RF
di Paola Mammarella
07/12/2018 - La Pubblica Amministrazione potrebbe decidere di saldare subito i debiti nei confronti di professionisti e imprese. Lo prevede un ordine del giorno accolto in Senato durante l’approvazione del disegno di legge Europea 2018.
 
Con la nuova legge, inoltre, le Pubbliche Amministrazioni avranno meno scuse per pagare in ritardo i professionisti e le imprese.
 

Pagamenti immediati per 9 miliardi di euro

L’ordine del giorno impegna il Governo a valutare la possibilità di effettuare l’integrale pagamento dei debiti pregressi delle Pubbliche Amministrazioni nei confronti di professionisti e imprese. Questo perché, come sollecitato nell’odg, “ogni azione che inietti liquidità in una impresa o uno studio professionale, che soffre a causa dei crediti vantati nella pubblica amministrazione, può essere fondamentale alla sopravvivenza dell’attività”.
 
Al momento, la cifra certificata e non saldata dei debiti delle PA ammonta ad oltre 9 miliardi di euro.
 
Secondo le stime riportate nell’ordine del giorno, un terzo delle imprese fallite hanno chiuso a causa dei mancati o ritardati pagamenti della PA, mentre altre rischiano di fallire per lo stesso motivo. I tempi medi di pagamento delle amministrazioni italiane sono di circa 104 giorni, mentre la media europea è di 42 giorni.
 

Pagamenti in ritardo se giustificati dalla natura del contratto

Il disegno di legge prevede la modifica dell’articolo 113-bis del Codice Appalti (Dlgs 50/2016). I pagamenti relativi agli acconti del corrispettivo di appalto saranno effettuati entro 30 giorni decorrenti dall'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori, salvo che sia espressamente concordato nel contratto un diverso termine, comunque non superiore a 60 giorni e purché ciò sia oggettivamente giustificato dalla natura particolare del contratto o da talune sue caratteristiche.
 
I certificati di pagamento relativi agli acconti del corrispettivo di appalto saranno emessi contestualmente all'adozione di ogni stato di avanzamento dei lavori e comunque entro un termine non superiore a 7 giorni dall'adozione degli stessi.
 
Il responsabile unico del procedimento (RUP) rilascerà il certificato di pagamento ai fini dell'emissione della fattura da parte dell'appaltatore entro 7 giorni dall'esito positivo del collaudo o della verifica di conformità. Da questo momento decorrerebbero poi i termini (di 30 o al massimo 60 giorni) per l’erogazione del pagamento.
 

Pagamenti della PA, situazione critica in Italia

La modifica dell'articolo 113-bis del Codice Appalti dovrebbe evitare all'Italia una procedura di infrazione dopo la contestazione arrivata in estate. Secondo la Commissione Europea la norma vìola la Direttiva 2011/7/UE sui ritardi nei pagamenti, che impone alle autorità pubbliche di eseguire i pagamenti non oltre 30 giorni o, in casi singolarmente motivati, 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura o, se del caso, al termine della procedura di verifica della corretta prestazione dei servizi.

Da diversi monitoraggi è emerso che, anche dopo il recepimento della Direttiva 2011/7/UE con il
 D.lgs.192/2012, la PA ha più volte sforato i tempi di pagamento, raggiungendo punte di 18 mesi di ritardo.
 
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