Partite Iva, ecco come sarà il regime forfetario nel 2019
Condividi
PROFESSIONE
Partite Iva, ecco come sarà il regime forfetario nel 2019
Tassa unica al 15% per i professionisti con ricavi fino a 65 mila euro. Eliminati i tetti per personale, beni strumentali e reddito da lavoro dipendente
Vedi Aggiornamento del 11/01/2023
Vedi Aggiornamento del 11/01/2023
28/12/2018 - Nel 2019 cambia il regime forfettario per le partite Iva: si alza da 30mila a 65 mila euro la soglia dei ricavi che consente di essere tassati con l’aliquota agevolata al 15%.
A prevederlo la Legge di Bilancio 2019 che modifica i requisiti di accesso al regime di vantaggio.
Si tratta di un tetto unico, valido per tutte le attività, mentre con la normativa ad oggi vigente le soglie sono differenziate in base al codice ATECO.
Sono eliminati gli ulteriori requisiti previsti dalla norma attuale: dal 2019, quindi, non sarà più necessario rispettare il limite di 5mila euro per le spese per il personale, il tetto di 20 mila euro per i beni strumentali e il limite di 30 mila euro per il reddito di lavoro dipendente.
Infine, coloro che optano per il nuovo regime forfettario saranno esentati dall’obbligo di fatturazione elettronica, in vigore dal 2019.
Inoltre, non accedono al forfettario neanche “le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro”. La norma appare intesa ad evitare un incentivo indiretto alla trasformazione di rapporti di lavoro dipendente in altre forme contrattuali che godono dell’agevolazione.
Sono previsti, però, dei forfait da applicare ai ricavi (coefficienti di redditività) che variano a seconda dei diversi tipi di attività.
Inoltre, tale regime permette dei vantaggi sul versante degli adempimenti, che sono fortemente semplificati; ad esempio è previsto l’esonero dalle comunicazioni per lo spesometro, dalla fatturazione elettronica, black list e dichiarazioni d'intento.
Ai fini dell’accesso alle agevolazioni per le attività libero professionali, si prevede che i liberi professionisti: non risultino, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione dell’istanza di accesso all’agevolazione, titolari di partita IVA per l’esercizio di un’attività analoga a quella per cui si presenta domanda; mantengano la loro sede operativa in una delle regioni del Mezzogiorno.
A prevederlo la Legge di Bilancio 2019 che modifica i requisiti di accesso al regime di vantaggio.
Partite Iva: i requisiti per il regime forfetario
Il provvedimento estende il regime forfettario, con imposta sostitutiva unica al 15%, ai contribuenti che hanno conseguito nell’anno precedente ricavi, ovvero percepito compensi, fino a un massimo di 65.000 euro.Si tratta di un tetto unico, valido per tutte le attività, mentre con la normativa ad oggi vigente le soglie sono differenziate in base al codice ATECO.
Sono eliminati gli ulteriori requisiti previsti dalla norma attuale: dal 2019, quindi, non sarà più necessario rispettare il limite di 5mila euro per le spese per il personale, il tetto di 20 mila euro per i beni strumentali e il limite di 30 mila euro per il reddito di lavoro dipendente.
Infine, coloro che optano per il nuovo regime forfettario saranno esentati dall’obbligo di fatturazione elettronica, in vigore dal 2019.
Regime forfettario 2019: chi è escluso
Non possono avvalersi del regime forfetario “gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano, contemporaneamente all’esercizio dell’attività, a società di persone, ad associazioni o a imprese familiari, ovvero che controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte”. Ciò significa che chi possiede quote in società di persone, associazioni e imprese professionali non potrà usufruire del nuovo regime.Inoltre, non accedono al forfettario neanche “le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d'imposta, ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili ai suddetti datori di lavoro”. La norma appare intesa ad evitare un incentivo indiretto alla trasformazione di rapporti di lavoro dipendente in altre forme contrattuali che godono dell’agevolazione.
Regime forfettario agevolato: detrazione spese e adempimenti minori
Il regime forfettario, istituito dalla Legge di Stabilità 2015, oltre a prevedere a un'unica imposta sostitutiva di quelle dovute con l'aliquota del 15 per cento, non permette di dedurre analiticamente le spese sostenute nell'esercizio dell'attività, ad eccezione dei contributi previdenziali.Sono previsti, però, dei forfait da applicare ai ricavi (coefficienti di redditività) che variano a seconda dei diversi tipi di attività.
Inoltre, tale regime permette dei vantaggi sul versante degli adempimenti, che sono fortemente semplificati; ad esempio è previsto l’esonero dalle comunicazioni per lo spesometro, dalla fatturazione elettronica, black list e dichiarazioni d'intento.
Partite Iva, agevolazioni per redditi fino a 100mila euro
Per chi non rientra nel regime forfetario, dal 2020 ci sarà un livello intermedio di agevolazioni. Il disegno di legge prevede l’introduzione di un’imposta sostitutiva, con aliquota al 20%, per professionisti e imprenditori che nell'anno precedente hanno registrato ricavi fino a 100mila euro.Resto al Sud anche per i professionisti e fino a 45 anni
Potranno accedere alle agevolazioni della misura “Resto al Sud” anche i professionisti fino al quarantacinquesimo anno di età. Le agevolazioni fino ad ora hanno riguardato i progetti imprenditoriali presentati da giovani dai 18 ai 35 anni.Ai fini dell’accesso alle agevolazioni per le attività libero professionali, si prevede che i liberi professionisti: non risultino, nei dodici mesi antecedenti alla presentazione dell’istanza di accesso all’agevolazione, titolari di partita IVA per l’esercizio di un’attività analoga a quella per cui si presenta domanda; mantengano la loro sede operativa in una delle regioni del Mezzogiorno.
Norme correlate
Legge dello Stato 30/12/2018 n.145
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 ebilancio pluriennale per il triennio 2019-2021(Legge di Bilancio 2019)
Approfondimenti
Notizie correlate
PROFESSIONE Flat tax del 15%, in vigore il nuovo tetto di 85mila euro
PROFESSIONE Manovra 2020, Confprofessioni: ‘è punitiva per i liberi professionisti’
NORMATIVA Ok al regime forfetario anche con doppio lavoro per la stessa azienda
PROFESSIONE Redditi ingegneri, negli ultimi 10 anni sono crollati del 20%
PROFESSIONE Nuove Partite Iva, più del 48% ha aderito al forfettario
PROFESSIONE Regime forfettario, può accedervi un professionista che rientra dall’estero?
PROFESSIONE Partite Iva, chi opta per il forfettario può detrarre i familiari a carico?
PROFESSIONE Regime forfetario, il dipendente che diventa libero professionista può accedervi?
PROFESSIONE La flat tax fino a 65mila euro fa impennare le Partite Iva in regime forfetario
PROFESSIONE Regime forfetario, chi controlla una Srl è sempre escluso?
PROFESSIONE Nuovo regime forfetario, le Entrate chiariscono i requisiti per l’accesso
PROFESSIONE Professionisti, dal Fisco chiarimenti sul nuovo regime forfetario
FINANZIAMENTI Professionisti, da Inarcassa prestiti d’onore e finanziamenti agevolati
PROFESSIONE Professionisti, quando si paga l’Irap?
PROFESSIONE Il nuovo regime forfettario favorisce davvero i liberi professionisti?
PROFESSIONE Resto al Sud anche per under 46 e professionisti
NORMATIVA Fattura elettronica, i commercialisti fanno ricorso contro l’Agenzia delle Entrate
PROFESSIONE Professionisti: ‘flat tax con meno vincoli e attuazione equo compenso’
NORMATIVA Bonus casa e Partite Iva, ok della Camera alla Legge di Bilancio 2019
PROFESSIONE Partite Iva, come cambieranno i requisiti per il regime forfetario
PROFESSIONE Compensi professionali, più dell’80% dei progettisti non li considera ‘equi’
NORMATIVA Fattura elettronica, potrà essere emessa in ritardo senza sanzioni
PROFESSIONE Regime forfetario 15%, dal 2019 il tetto massimo sarà elevato a 65mila euro
PROFESSIONE Il Decreto Fiscale è legge, cosa cambierà per i professionisti?
Altre Notizie