
Gare di progettazione, ok ai bandi tipo in Sicilia
PROGETTAZIONE
Gare di progettazione, ok ai bandi tipo in Sicilia
Una guida per l’affidamento di servizi di ingegneria e architettura e concorsi di progettazione o idee. Cnappc: 'apertura ai liberi professionisti'
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del 17/07/2019

19/12/2018 - La Sicilia ha adottato i bandi tipo per l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria e per i concorsi di progettazione e di idee. Gli schemi dovranno essere utilizzati da tutte le Stazioni Appaltanti della Regione.
La norma regionale distingue tra concorso di progettazione ad unico grado, finalizzato all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, concorso di progettazione a due gradi, che nel primo grado acquisisce proposte ideative e nel secondo un progetto di fattibilità tecnica ed economica, concorso di progettazione a due fasi, finalizzato all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica nella prima fase e di un progetto definitivo a livello architettonico, con un approfondimento pari ad un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la parte strutturale e impiantistica nella seconda fase, concorso di idee ad unica fase, per l’acquisizione di proposte ideative da sviluppare successivamente con i tre livelli di progettazione, e concorso di idee a due fasi, finalizzato dapprima all’acquisizione di proposte ideative da selezionare per l’ammissione alla seconda fase, che invece mira all’acquisizione di un progetto definitivo a livello architettonico, con un approfondimento pari ad un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la parte strutturale e impiantistica.
Per i servizi di architettura e ingegneria sono stati elaborati nove modelli, da utilizzare come schema di avviso esplorativo o lettera di invito in base agli importi delle gare.
“Esprimiamo il nostro compiacimento - commenta il Presidente Giuseppe Cappochin - auspicando che dopo la Sicilia, altre regioni fissino regole certe per affidare servizi di architettura e ingegneria, rilanciando i concorsi a due gradi, quale migliore strumento per promuovere architettura di qualità”.
I bandi tipo della Regione Sicilia, il linea con quelli già varati lo scorso novembre 2017 dal Consiglio nazionale, si legge nella nota, riducono al minimo il peso dei requisiti economico-finanziari, sostituendo vecchi e stantii requisiti “quantitativi” da richiedere ai concorrenti per partecipare ad una gara di progettazione, come il fatturato o il numero di dipendenti della struttura professionale, con requisiti alternativi quale il semplice possesso di una polizza assicurativa, già peraltro obbligatoria per effetto del DPR 137/2012. Questo è uno dei tanti elementi introdotti dai bandi tipo per abbattere quel muro, eretto da precedenti norme sprezzanti della qualità del progetto, che hanno progressivamente chiuso la porta dei lavori pubblici agli studi professionali medio-piccoli (che nel Paese sono più del 90%), riservando il mercato solo a chi ha avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni e di produrre conseguentemente fatturati significativi.
Nei bandi tipo approvati dalla Regione, non mancano chiari segni di apertura dei concorsi ai giovani talenti e comunque ai professionisti (anche meno giovani) che sono in grado di offrire progetti di qualità, anche se non sono in possesso di grandi strutture professionali, con notevoli requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi.
“I bandi tipo adottati in Sicilia - continua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola, puntano sull’opzione introdotta dall’art.152 comma 5 del codice a seguito di un nostro emendamento, prevedendo che i requisiti speciali possano essere dimostrati dal vincitore, a valle della procedura concorsuale, anche costituendo un raggruppamento di professionisti. Questo è un passo importante per ?restituire potere contrattuale ai cervelli e non più ai fatturati, che rilancia di fatto la centralità del progetto di qualità nell’esecuzione delle opere pubbliche”.
Cogliamo questa azione - conclude Cappochin - quale chiaro segno di inversione di tendenza di quella politica al momento tesa a centralizzare la progettazione presso la pubblica amministrazione, soffocando di fatto il mercato della libera professione, già in crescente sofferenza negli ultimi lustri. Il nostro auspicio è che adesso, non solo la Regione Siciliana, ma anche il Governo nazionale trasformino quella centrale presso la pubblica amministrazione - che rischia di statalizzare la progettazione, mortificando il libero mercato - in una cabina di regia per la programmazione, supportata da un efficiente fondo di rotazione finalizzato a finanziare ed a rilanciare l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti, assegnando contestualmente ai pubblici dipendenti un ruolo centrale nella programmazione e nel controllo dell’intero processo per l’esecuzione delle nostre opere pubbliche”.
Concorsi di progettazione
Come si legge nella delibera, se la progettazione riguarda lavori di particolare interesse architettonico, le Stazioni appaltanti, oltre a ricorrere alle professionalità interne, possono bandire concorsi di diversi tipi.La norma regionale distingue tra concorso di progettazione ad unico grado, finalizzato all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica, concorso di progettazione a due gradi, che nel primo grado acquisisce proposte ideative e nel secondo un progetto di fattibilità tecnica ed economica, concorso di progettazione a due fasi, finalizzato all’acquisizione di un progetto di fattibilità tecnica ed economica nella prima fase e di un progetto definitivo a livello architettonico, con un approfondimento pari ad un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la parte strutturale e impiantistica nella seconda fase, concorso di idee ad unica fase, per l’acquisizione di proposte ideative da sviluppare successivamente con i tre livelli di progettazione, e concorso di idee a due fasi, finalizzato dapprima all’acquisizione di proposte ideative da selezionare per l’ammissione alla seconda fase, che invece mira all’acquisizione di un progetto definitivo a livello architettonico, con un approfondimento pari ad un progetto di fattibilità tecnica ed economica per la parte strutturale e impiantistica.
Servizi di architettura e ingegneria
La delibera distingue tra i servizi di architettura e ingegneria di importo inferiore a 40mila euro, per cui si può ricorrere all’affidamento diretto, di importo compreso tra 40mila e 100mila euro, per i quali è ammessa la procedura negoziata, e di importo superiore a 100mila euro, che richiedono la procedura aperta o ristretta.Bandi tipo per concorsi di progettazione e servizi di architettura e ingegneria
Per evitare sovrapposizioni tra procedure simili, la Regione ha messo a punto tre modelli, costituiti dallo schema del disciplinare di gara da utilizzare, a seconda della procedura, nei concorsi di progettazione e di idee.Per i servizi di architettura e ingegneria sono stati elaborati nove modelli, da utilizzare come schema di avviso esplorativo o lettera di invito in base agli importi delle gare.
Bandi tipo, le linee guida
La Regione ha elaborato inoltre le linee guida per l’utilizzo dei bandi tipo e la gestione delle gare. Nel Capitolo 1 vengono individuate le principali attività propedeutiche ad un concorso di progettazione o di idee o ad un affidamento ordinario di servizi di architettura e ingegneria. Nei Capitoli 2 e 3 vengono descritte le procedure concorsuali. Il capitolo 4 contiene i bandi tipo completi di richiami alla normativa vigente e di informazioni utili al Responsabile Unico del Procedimento chiamato a redigere un avviso, un bando o un disciplinare di gara.Cnappc: 'la Sicilia apre ai liberi professionisti'
"Centralità del progetto, apertura del mercato, snellimento delle procedure e trasparenza negli affidamenti. Sono questi i principi che hanno ispirato la Regione Siciliana a varare i propri bandi tipo per bandire i concorsi di progettazione e per affidare servizi di architettura e ingegneria a liberi professionisti, che recepiscono gran parte dei contenuti della guida ai bandi già redatta e pubblicata, da tempo, dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori (Cnappc)" scrive il Cnappc in una nota.“Esprimiamo il nostro compiacimento - commenta il Presidente Giuseppe Cappochin - auspicando che dopo la Sicilia, altre regioni fissino regole certe per affidare servizi di architettura e ingegneria, rilanciando i concorsi a due gradi, quale migliore strumento per promuovere architettura di qualità”.
I bandi tipo della Regione Sicilia, il linea con quelli già varati lo scorso novembre 2017 dal Consiglio nazionale, si legge nella nota, riducono al minimo il peso dei requisiti economico-finanziari, sostituendo vecchi e stantii requisiti “quantitativi” da richiedere ai concorrenti per partecipare ad una gara di progettazione, come il fatturato o il numero di dipendenti della struttura professionale, con requisiti alternativi quale il semplice possesso di una polizza assicurativa, già peraltro obbligatoria per effetto del DPR 137/2012. Questo è uno dei tanti elementi introdotti dai bandi tipo per abbattere quel muro, eretto da precedenti norme sprezzanti della qualità del progetto, che hanno progressivamente chiuso la porta dei lavori pubblici agli studi professionali medio-piccoli (che nel Paese sono più del 90%), riservando il mercato solo a chi ha avuto la fortuna di lavorare negli ultimi anni e di produrre conseguentemente fatturati significativi.
Nei bandi tipo approvati dalla Regione, non mancano chiari segni di apertura dei concorsi ai giovani talenti e comunque ai professionisti (anche meno giovani) che sono in grado di offrire progetti di qualità, anche se non sono in possesso di grandi strutture professionali, con notevoli requisiti economico-finanziari e tecnico-organizzativi.
“I bandi tipo adottati in Sicilia - continua il Vicepresidente del Consiglio Nazionale, Rino La Mendola, puntano sull’opzione introdotta dall’art.152 comma 5 del codice a seguito di un nostro emendamento, prevedendo che i requisiti speciali possano essere dimostrati dal vincitore, a valle della procedura concorsuale, anche costituendo un raggruppamento di professionisti. Questo è un passo importante per ?restituire potere contrattuale ai cervelli e non più ai fatturati, che rilancia di fatto la centralità del progetto di qualità nell’esecuzione delle opere pubbliche”.
Cogliamo questa azione - conclude Cappochin - quale chiaro segno di inversione di tendenza di quella politica al momento tesa a centralizzare la progettazione presso la pubblica amministrazione, soffocando di fatto il mercato della libera professione, già in crescente sofferenza negli ultimi lustri. Il nostro auspicio è che adesso, non solo la Regione Siciliana, ma anche il Governo nazionale trasformino quella centrale presso la pubblica amministrazione - che rischia di statalizzare la progettazione, mortificando il libero mercato - in una cabina di regia per la programmazione, supportata da un efficiente fondo di rotazione finalizzato a finanziare ed a rilanciare l’affidamento dei servizi di architettura e ingegneria ai liberi professionisti, assegnando contestualmente ai pubblici dipendenti un ruolo centrale nella programmazione e nel controllo dell’intero processo per l’esecuzione delle nostre opere pubbliche”.